Capitolo 4 Trofei e "aggeggi"

42 4 3
                                    

Il messaggio diceva: "Ciao, sono Stefy, la tua 'infermiera'."
Non capivo perché mi aveva scritto un messaggio. Infondo era appena uscita di camera.
Io le risposi: "Perché mi hai scritto? Non potevi venire di persona?"
Lei subito mi rispose: "Ho appena finito il turno, domani mattina ci risono... Ma tanto tu ora verrai dimesso".
Rimanemmo a messaggiare per molto tempo, fino a quando intorno alle 5:00 di pomeriggio vennero i miei genitori per firmare le carte delle dimissioni... anche se io sinceramente non volevo andarmene.
Avevo appena conosciuto Stefy, ed ero interessatissimo a conoscerla meglio.
I miei genitori mi fecero varie domande del genere: 'stai bene?' o 'che è successo', ma io subito li rassicurai; avevano già troppi pensieri dedicati al grande e lungo viaggio che avremmo dovuto affrontare la settimana successiva. Mi spiegarono che avevano sentito il tonfo della mia caduta a terra e che si erano affrettai a venire all'ospedale.
-Ci siamo spaventati tantissimo-
Mi ripeterono insieme tre o quattro volte.

Tornammo a casa, ed io finii di togliere la plastica protettiva dalla valigia.
-Mamma, dentro la valigia cosa ci devo mettere?-
-Cosa ci devi mettere secondo te?-
Disse con un tono molto ironico. Io avevo intenzione di metterci, a parte i vestiti e la biancheria, qualche piccolo "aggeggino" che riponevo accuratamente sul comodino. Un esempio era il trofeo di hockey, il trofeo di sci di fondo ed i trofei di cucina. Si, capisco che può sembrare strano, ma amo cucinare.
Finii finalmente di estrarre la valigia dalle mille pastiche e foderine che la ricoprivano e cominciai a riempirla.
Anche se ci mancava una settimana alla partenza, avevo già le idee chiare su quello che dovevo lasciare 'fuori' ovvero tutte le cose che mi sarebbero servite nella settimana.
-Mamma e allora tutti i trofei dove li metto?-
Per qualche secondo ci fu il silenzio
-Mettili nella valigia dedicata ai soprammobili. Quella in camera mia e di tuo padre-
Dopo qualche secondo aggiunse
-Tutti tranne quello alto come tuo fratello. Mi sembra ovvio-
Io sbuffai e rimasi in silenzio. Chissà se qualche altra volta l'avrei potuto rivedere quel bellissimo trofeo di Skate.
Mi recai verso la camera dei miei genitori e cercai il borsone dove avrei dovuto inserire tutti i miei trofei e tutti i miei soprammobili a cui tenevo di più.
Nel frattempo che lo cercai tra tutto il casino che ormai si era stanziato in quella stanza mi arrivò un altro messaggio da Stefy: "Pate, domani sera ti va se ci prendiamo un caffè al bar del paese?"
Io subito pensai 'è un appuntamento!' E le risposi cercando di rimanere calmo ed educato: "Si mi piacerebbe molto".
"9:30 al Bar Girasole?" Ribatté lei ed io risposi che ovviamente andava benissimo. Ero veramente felice, cosa che si notò tanto da far scaturire le parole
-Per chi è che sei così felice?-
da parte di Josh appena mi vide. Per qualche secondo proseguii ignorandolo, poi delicatamente mi avvicinai a lui e gli spiegai tutto.
-Wow, sembra molto figo... Ma i nostri lo sanno?-
-No, anche perché mamma inizierebbe tutta la ramanzina che fra una settimana partiamo.-
Sbuffai io. Josh ci riflettee un attimo.
-Non avrebbe tutti torti. Non illuderti. E non far illudere lei-
Odiavo quando Josh aveva ragione. Purtroppo il mio piccolo fratellino ha sempre ragione. Nonostante questo gli voglio un mondo di bene.
-Ok ok. Ora vai a sistemare la tua roba-
Gli intonai accompagnandolo in camera sua.
Dissi tra me e me "Dov'è che ero rimasto... Ah sì, devo cercare il borsone per i trofei."
La camera dei miei genitori era ormai diventata uno scrigno pieno di momenti di felicità, ansia e nuove esperienze racchiusi in foto e piccoli oggetti che la rendevano intensa di ricordi.
Mentre cercavo tra tutto quel casino mi saltò all'occhio una foto vagamente familiare.
Ci riflettei un secondo. Sgranai gli occhi ed in un lampo pensai: "O mio dio, ecco perché mi risultava familiare"...

|California Life| #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora