Giorno 4
All'alba mi sveglio, il mio primo gesto è guardare sul comodino. Il mio cellulare non c'è più, è strano dato che ricordo perfettamente di averlo lasciato li ieri sera. Scendo le scale e seduta in cucina c'è mia mamma che cucina omelette. "Hey mammina, che buon profumino" dico abbracciandola. "E' inutile che fai la santarellina Emily."mi risponde secca. "Mamma, non capisco, che succede?"dico mentre la guardo con aria innocente. "Beh guarda questo allora!" dice lanciandomi il cellulare. Ha letto i messaggi non ci posso credere, i messaggi con Giorgia. Non doveva leggerli, non doveva sapere quelle cose. Papà era morto in un incidente stradale giusto 2 mesi prima della nostra partenza per sto schifo di posto. Mamma si era già trovato il suo bel fidanzatino e io ci stavo male. Ero molto attaccata a mio padre, durante l'infanzia lui mi portava ovunque. Ricordo ancora il giorno in cui mi aveva portata a disneyland, un sogno per una piccola bambina di 7 anni. Mio padre rese la mia infanzia rosea, impeccabile. Era il mio migliore amico, la spalla su cui piangere, il mio "sfornaconsigli" come lo chiamavo io. E poi accadde nei primi di giugno, la scuola stava per finire e io ero la ragazza più felice del mondo per questo. Ricordo ancora il bus della scuola in colonna tra mille macchine, l'autista che scende, io che non capisco nulla, l'autista che mi guarda malinconico, io che scendo, corro, fino a trovare davanti ai miei occhi quella scena orribile. Il corpo di mio padre bloccato sotto la sua macchina, i nostri occhi che si incontrano, il sorriso che mi regala prima di andarsene...Mi manca molto, da quel giorno mi taglio, parlo di morte, sono depressa ma non lo do a vedere. Mia madre ha letto tutto questo, non volevo lo scoprisse in questo modo, non volevo lo scoprisse proprio. Mi inginocchio a terra disperata. "Non dovevi portarmi qui! E' pieno di ricordi, lo vedo ovunque!" urlo. La sento scendere le scale, ha gli occhi gonfi di pianto. "Emily, perchè ti fai del male, figlia mia" dice piangendo. "Ora non fare la piangina, non te ne frega un cazzo di me, e mai te n'è fregato di papà! Pensi solo ad andare in giro con il tuo nuovo fidanzatino. Se davvero te ne fosse importato qualcosa ti saresti accorta del sangue che mi era caduto sul pavimento, le lamette nascoste sotto i vestiti in camera mia. Invece no, troppo occupata, troppi pensieri, nuovi pensieri. " sembra ferita dalle mie parole. "Emi..perchè pensi questo?!" mi risponde tra le lacrime. "Il bambino...quando avresti voluto dirmelo?!" dico sbattendo la porta di casa. Corro via, con la profonda speranza di incontrare Ale.
Mi butto in acqua e vado al largo. Sento bruciare i polmoni, non riesco a respirare....Mi ritrovo sul mio lettino con Ale davanti a me. "Cosa stavi cercando di fare, piccola?!" mi chiede preoccupato. Chiudo gli occhi e mi appoggio al suo petto, sospiro e dico :"Ti spiegherò".
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22:05-la stella-
RomantikL'amore non supera ogni cosa, non vince sempre. Anche l'amore ha i suoi ostacoli ,ma sei solo tu a decidere se riuscirai a superarli. La mia scelta anche se difficile l'ho fatta, ho scelto di viverlo e non mi pento di questa scelta.