Esitai, ma non avevo altra scelta...senza non vedevo nulla così tremando come una foglia affondai la mano per cercarli... ma ad un tratto qualcosa mi afferrò il braccio tirandomi con sé al punto da non riuscire più a toccare l'algido pavimento.
Con l'altra mano facevo pressione sul bordo della vasca per tirarmi su e magari staccarmi da quella morsa, ma un attimo dopo sentii prendermi per i capelli e subito mi ritrovai il volto immerso in quel lago di sangue.
Cercai con tutte le mie forze di ribellarmi, ma invano. Ormai non riuscivo più a trattenere il respiro, così mi abbandonai alla sorte. I polmoni iniziarono a tingersi di rosso e man mano che si riempivano di quella sostanza, gli spasmi diventarono sempre più rari fino a placarsi. Provai a pensare qualcosa di bello in modo da non sentire quel dolore lancinante. Pensai a mia madre al suo caloroso abbraccio quando una voce molto familiare riecheggiava nella mia mente:
<stai attenta! Ti ucciderà! >
<MAMMA! > pensai.
<non ti fidare di lui, piccola mia, stagli lontana > ripeté mia madre più volte fino a diventare un sottile e lontano eco.
E fu tutto buio.
...
Ma un grido mi fece sobbalzare e cadere dal letto come una deficiente.
Accanto allo stipite della porta vidi Jericho prendersi gioco di me sghignazzando.
<che hai da ridere? > rimproverai facendo una smorfia <ho fatto un incubo e... aspetta un'attimo...da dove proveniva quel grido? >
Jericho serrò la mascella e mi fece cenno di andare di sotto.
Mi alzai di fretta e andai in cucina.
Vidi mia zia accasciata a terra con il viso zuppo di lacrime. Con le mani stringeva il grembiule come se una rabbia dentro di lei volesse uscire per un attimo e distruggere tutto. Alle spalle vi era suo marito anch'esso avvilito, ma cercava di non far traboccare il suo dolore per far si che sua moglie vedesse in lui una spalla su cui piangere e non la barca su cui affondare.
Sul pavimento poco distante da lei giaceva il cellulare dove ancora qualcuno parlava.
<pronto? Signora Gilbert? È ancora in linea? >
Nessuno si accorse della mia presenza così presi il cellulare e scappai in soggiorno. Annuii facendo un verso simile ad un grugnito per non far notare la mia voce da bambina.
< signora prima ho sentito un forte rumore, ripeto nel caso non avesse capito: sua sorella Claire Gilbert è stata trovata morta nella vasca da bagno, secondo le indagini... > mi scivolò come sapone il cellulare dalle mani e piangendo corsi in camera mia.
Nel mio cuore dominava solo rabbia e dolore che laceravano l'anima e soporizzavano ogni pensiero.
Mia madre è morta.
Jericho si avvicinò accarezzandomi i cappelli e a consolarmi.
<priohnsa, provi tanto dolore vero? >
< si> dissi asciugandomi una lacrima.
< lo sai che è colpa di tuo padre? È stato lui ad ucciderla. >
<COSA?! non può essere.. Perché ha fatto una cosa simile! >
< Lui non ha mai amato tua madre.. Hai notato anche tu che la picchiava ogni giorno. > mi scostò una ciocca dal viso < dimmi ,cosa provi adesso? >
< odio, tanto odio e....e poi > mi toccai il petto < dolore...un fortissimo dolore al cuore>
< Credo sia arrivato il momento > si alzò e andò a prendere la scatola dorata dalla scrivania.
<leggi l'iscrizione >
< non vedo come questo mi.. >
< se non vuoi più provare dolore, leggi quella scritta>
<Ok... KABAS NOAR ZA TUTEBE BYBEE ME GIUDIZIT IISAA GIUZA SADAM. BECUSE SEA. >
Sentii un meccanismo all'intero e subito dopo la scatola si aprì.

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La ragazza di ghiaccio
HorrorFredda come il ghiacciaio..è così che mi sento. Il mio cuore vive in una palla di vetro. Una di quelle con la neve dentro, che si trovano sotto l'albero la mattina di Natale, di solito regalate da una vecchia zia che non vediamo da troppo tempo. Lu...