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Dopo aver assistito a quella scena sdolcinata, che personalmente mi disgustava, andai in camera mia.
Iniziai a svuotare lo zaino - cellulare, pettine, un asciugamano in caso d'imprevisto, la scatola termica vuota con del sangue scuro sul fondo ed il mio pugnale Steve.
Sembra un comune pugnale, ma non lo è affatto. Se si trovasse nelle mani sbagliate succederebbe un imminente catastrofe.

10 gennaio 2004
Zia Gill mi fece accomodare in casa e mi mostrò la camera dove poter mettere le valigie che aveva accuratamente preparato mia madre.
< Ecco, questa è la tua nuova cameretta...l'ho ammobiliata nel caso venissero degli ospiti o chissà un altro figlio...ora è tua! Ti piace? >
Annuii ed entrai guardandomi intorno.
<le valigie te li metto qui all'angolo, così dopo aver fatto un bel riposino, puoi disfarle> adagiò i bagagli sulla moquette < ah.. nel caso ti servisse qualcosa basta chiamarmi oppure c'è tuo cugino Franck nella stanza accanto. Ora riposati, intesi? > disse dandomi un odioso pizzicotto sulla guancia.
Perché tutte le volte che vengo a trovarla mi deve torturare la faccia ?!
Osservai la stanza tastandomi la guancia dove sentivo ancora quel pizzichino fastidioso.
Mi adagiai sul letto e una volta chiuse le palpebre caddi subito in un profondo sonno.
.....
Mi svegliai di soprassalto e mi ritrovai nel letto di casa mia.
Ma non ero da mia zia Gill? Che ci faccio qui ? O forse era tutto un sogno ?
Subito dopo poggiai i piedi nudi sul pavimento, ma qualcosa di umido mi fece ritrarre.
Scrutai con attenzione e non ci misi molto a capire che fosse una chiazza di sangue.
Accesi la luce e vidi che tutta la stanza era ricoperta di rosso come se le pareti trasudassero plasma.
Terrorizzata mi raggomitolai con le gambe sul petto.
Poi un urlo soffocato proveniente oltre quella porta mi fece sobbalzare.
Mi avvicinai con prudenza alla porta e la aprii.
Notai che sul pavimento vi erano delle impronte di piedi anch'esse rosse. Presa da un coraggio che non sapevo di avere, seguii quei passi che mi portarono in bagno.
Ai piedi della vasca vidi una lamina, quella che usano i barbieri per rasare la barba, tutta imbrattata di sangue fresco.
La mia attenzione fu catturata dalla scritta rossa sul vetro dello specchio:
"STAI ATTENTA! TI UCCIDERA'!"
Attenta da chi? E chi mi ucciderà?
Deglutii rumorosamente e mi voltai verso la vasca.
Rimasi pietrificata...il cuore tamburellava fino a farmi tremare.
La frase che ho appena letto colava su tutte le mura.
Dalla vasca traboccava una sostanza vischiosa rossa che mi impregnò i piedi e dal rubinetto scorreva interrottamente altro sangue.
Mi avvicinai per chiudere la valvola quando i miei occhiali caddero in quella brodaglia puzzolente.
mannaggia!
Esitai, ma non avevo altra scelta...senza non vedevo nulla così tremando come una foglia affondai la mano per cercali...
ma ad un tratto [continuerò presto]

La ragazza di ghiaccio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora