Dove vivevo io era sempre inverno.
Il cielo era cupo, simile ad una grande cappa grigia e pesante. Minacciava neve, molto più di quella che era caduta stanotte.
Le dolci colline, che facevano corona alla casa di legno, sono imbiancate, simili a grandi fette di pandoro dimenticate da un bambino goloso di zucchero.
Lo stagno era coperto da una spessa lastra di ghiaccio, ai cui bordi si addensavano montagnole di neve.
Faceva più freddo del solito.
Un brivido, come una scossa, partì dal piede scoperto e si irradiò in tutto il mio corpo. Aprii gli occhi offuscati dal bagliore accecante del mattino e a tentoni mi avvicinai alla finestra cercando di nitidare la vista e magari svegliarmi un po'.
Il terreno era coperto di bianco e gli alberi spogli, i cui rami scheletrici si tendevano al cielo freddo in un silenzioso grido, erano incoronati da fiocchi di neve e merletti di ghiaccio.
Solo qualche pietra spuntava dal sentiero coperto da un manto bianco, individuabile solo dal basso muretto che lo costeggiava, bucando la neve e contrastando con il bianco innaturale di tutto.
Lontano, a sud, il cielo sembrava farsi ancora più nero e minaccioso. Si stava preparando una bufera.
Eppure la freddezza nell'aria era imparagonabile al mio gelo interiore. Tra le mie mani colava lentamente sangue ancora caldo con qualche brandello di pelle sotto le mie affilate unghia; questo era l'unica cosa che mi dava conforto e calore. Osservai il letto zuppo di sangue e mi avvicinai guardando la mia vittima sgozzata da Steve, il mio il mio bellissimo pugnale sacrificale. E ridevo tra me e me ricordando i fatti accaduti qualche ora prima.
<Ciao Jack, per i tuoi meriti da pedofilo hai appena guadagnato un posto in prima fila all'inferno.>. Infilai la mano dentro il suo petto squarciato e sradicai il cuore ancora caldo. Lo osservai: gli gli occhi fuori dalle orbite e rivolti verso il soffitto come se cercasse un aiuto da qualcuno che non ha mosso neanche un dito per impedirmi di tagliargli la gola..Mi chiedo se tutti questi peccatori , nel loro profondo, sappiano amare. Jack, ad esempio, aveva una bella famiglia e per costruirla vorrà dire che provava un particolare sentimento, ma allora cosa l'ha indotto a molestare degli innocenti bambini?
Scossi la testa per scacciare ogni stupido pensiero , misi il cuore in un contenitore termico e andai in bagno.
Mi tolsi i vestiti macchiati di rosso e mi diedi una rapida sciacquata, tanto quanto basta per togliere il sangue secco dalla mia bianca pelle. Mentre mi asciugai il viso mi guardai allo specchio e vidi che i miei occhi blu ritornarono al loro colore glaciale. Misi i vestiti sporchi in un sacco di spazzatura, feci lo stesso al corpo smembrato che giaceva sul letto e così anche le lenzuola stando attenta a non sporcare altro. Mi rivestii con i ricambi che portavo sempre dietro: jeans e felpa nera.
Una volta aver messo cappotto, cappello e sciarpa pronta ad affrontare il gelo, presi i sacchi e uscii... Con un piccone frantumai la grande lastra di ghiaccio che copriva il laghetto e vi buttai dentro la mia vittima e le prove.
Subito dopo presi il mio zainetto, salii in macchina e andai dai miei zii, nonché la mia attuale casa.
STAI LEGGENDO
La ragazza di ghiaccio
TerrorFredda come il ghiacciaio..è così che mi sento. Il mio cuore vive in una palla di vetro. Una di quelle con la neve dentro, che si trovano sotto l'albero la mattina di Natale, di solito regalate da una vecchia zia che non vediamo da troppo tempo. Lu...