Day 4: Secrets

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Era passata una settimana da quando Lucy aveva avvisato Natsu sul suo piano e questo sembrava aver accettato di buon grado l'idea. "Purché continuiamo a stare insieme" aveva detto il rosato, e la bionda ricordava bene che al suono di quelle parole, il cuore aveva perso un battito e aveva sentito il viso andarle in fiamme.

Da quel giorno Lucy aveva iniziato ad uscire molto più spesso. A volte con Natsu, altre con le sue amiche, il tutto per infastidire Gray. Il corvino si presentava la sera con una faccia scura, il viso chiaramente ricolmo di collera non detta e trattenuta; era chiaro che si stesse sforzando di non fare una sfuriata. La ragazza, però, non ne capiva affatto il motivo. Perché Gray non le parlava del suo fastidio?

Forse, in fondo, neanche lei ci dava peso più di tanto. Era impegnata ad organizzare uscite strategiche e passare più tempo possibile con Natsu. Non faceva molto caso a ciò che succedeva al corvino e, una volta compreso questo suo "ingiusto" egoismo, si sentì in colpa più di quanto già non fosse. Di certo il ragazzo non meritava quel trattamento, ma lei non sapeva proprio cosa fare e per disperazione aveva lasciato le cose come stavano. Forse, magari più avanti, avrebbe tentato di parlare con Gray per capire cosa l'affliggeva. In fondo, si disse, anche se si lasciavano lui sarebbe rimasto una persona importante per lei. Colui che, anche se indirettamente, le aveva fatto in parte comprendere appieno ciò che provava per Natsu.

§

Lucy stava camminando per strada. Quel giorno era a mala pena il tramonto, ma Natsu le mancava così tanto che aveva deciso di andare da lui un po' prima. C'era una leggera brezza che le scompigliava i capelli e la rinfrescava al tempo stesso, ma era stanca e accaldata dal cammino. L'abitazione del rosato distava a qualche chilometro dalla sua, ma le piaceva percorrere quella strada in solitudine per pensare un po'. Talvolta incontrava delle persone che la salutavano. Infondo passava di lì tutti i giorni, era normale che i negozianti, una volta abituatisi nel vederla, la salutassero sempre. E lei non poteva far altro che esserne felice.

Bastarono pochi minuti prima che arrivasse a casa del ragazzo. Un'abitazione di color rosso ciliegia che certamente spiccava in confronto a quelle attorno, che evitavano colori sgargianti. Quella tonalità era stata scelta dai genitori di Natsu e Zeref prima che si trasferissero, lasciando la casa ai due fratelli e all'ospite d'eccezione: il loro gatto, Happy.

Si avvicinò all'entrata e pochi secondo dopo, giusto poco prima di suonare il campanello, vide la porta aprirsi e una figura andarle addosso, facendola cadere a terra. Chiuse gli occhi di scatto e si massaggiò il punto dolente, avvertendo dai rumori che sentiva che anche chi le era venuto contro era dolorante. Sollevò lo sguardo e incontrò gli occhi scuri di Zeref, intento a fissarla mentre nascondeva malamente una smorfia di dolore.

<< Oh Lucy! Mi dispiace, non volevo farti cadere >> disse il ragazzo imbarazzato, massaggiandosi nervosamente il retro del collo.

La porta di casa era rimasta aperta e Lucy vide Natsu sporgersi da lì, il viso completamente annoiato. << Si può sapere con chi stai parlando? >> disse, ma spalancò gli occhi quando riconobbe la bionda seduta a terra intenta a calmare il corvino in preda ad una crisi di scuse. << Che avete combinato voi due? >> domandò poi, notando come suo fratello si fosse alzato e avesse aiutato la ragazza a fare lo stesso.

NaLu week 2016: Hidden LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora