Capitolo 7

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Sul frigorifero c'era un post-it giallo fluo, lo staccai, e lo lessi: il sonno di un angelo non va disturbato. Buongiorno!
Lo riattaccai al frigo e sorrisi. Feci colazione con una fetta di torta e un bicchiere di succo di frutta all'arancia e andai in camera mia per prepararmi.
Ci misi relativamente poco.

Uscii di casa verso le 10:42, e mi diressi verso il supermercato, che era proprio a quattro isolati da casa mia.
Il caldo veniva smorzato da un leggero venticello che accarezzava i capelli.
Entrando nel supermercato si sentiva subito l'aria condizionata, la mia salvezza.

Mi precipitai verso lo scaffale delle bevante per comprare una bottiglia di the alla pesca.
Dopodiché aggiunsi al carrello del pane, della carne e le uova.
E andai alla cassa. Pagai e uscì.
Di fronte all'uscita c'era un foglio con un annuncio scritto sopra: per lezioni di chitarra, principianti e non. E sotto c'erano dei foglietti sul quale c'era scritto un numero di telefono. Ne rimanevano 4. Io avevo sempre avuto un debole per la chitarra, così decisi di staccare un bigliettino. Lo misi nella tasca dei miei jeans grigio chiaro, e proseguì per la strada di casa.

Arrivata sull'uscio, estrassi le chiavi dalla borsa della spesa e dopo due giri aprii la porta. La richiusi alle mie spalle e andai ad appoggiare la spesa in cucina insieme al telefono, sistemai la spesa in frigorifero e apparecchiai per me, appena finito mi arrivó un messaggio da Chris: mangiamo insieme?
Risposi subito: certo! Ho appena fatto la spesa ti aspetto per le 12:30.
Non mi rispose.
Buttai la pasta, ormai l'acqua aveva raggiunto il bollore.

Tirai fuori il necessario per apparecchiare per due. E alle 12 e 23 suonó il campanello, andai ad aprire e con un sorriso e un abbraccio Chris mi salutó, ricambiai lo feci accomodare e chiusi la porta.

Si sedette su uno sgabello della cucina. E mi disse: «allora Chef cosa ha preparato oggi?» Gli risposi in tono scherzoso: «della pasta al pesto, signore» ridemmo.
Scolai la pasta e la servì per entrambi, tirai fuori dal frigorifero la bottiglia di the alla pesca, comprata la mattina stessa e mi sedei anch'io.
Mangiammo e dopo mangiato giocammo un po' a carte.

Dopo due ore lui mi disse che doveva andarsene così lo accompagnai alla porta lo ringraziai e lo salutai. Lui fece lo stesso.

Tornando in cucina, vidi il biglietto del numero di telefono del chitarrista. Decisi di chiamarlo.
Drin, drin, drin, vodafone servizio di segreteria telef..
Riattaccai.
Avrei riprovato nel pomeriggio.

SPAZIO AUTRICEE:
Ecco un'altro capitolo, stellinate e commentate!!💓🍻

|Quel fottuto sorriso| Christian CollinsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora