Harry
Lei era bella. Ma bella per davvero.
Ogni parte di lei lo era. Dai suoi meravigliosi occhi scuri, al neo vicino al mento, fino alla piccola cicatrice che aveva sulla gamba.
Lei aveva una bellezza che ti rimaneva impressa. Che se la vedevi, non te la scordavi più. Perché semplicemente non potevi. Lei era così. Ti entrava dentro e non ti lasciava andare.
Alex - la mia piccola Lexi- era così.
Ed era ancora più bella mentre gironzolava per casa mia con solo una mia camicia addosso.
Era bellissima con i capelli arruffati e il viso arrossato, segno che avevamo da poco fatto l'amore.
Perché, per me, resisterle era impossibile.Ed io la guardavo nascosto in un angolo, mentre canticchiava e cucinava delle uova.
La mia piccola Lexi.
Mia per modo di dire. Perché mia proprio non era. Ma a me piaceva pensare che fosse così.
Era -teoricamente- di mio fratello Jason.
Teoricamente, perché praticamente lei era mia. Lei apparteneva a me.Era a me che diceva ogni cosa. Era con me che rideva a crepapelle. Era sulle mie gambe che si addormentava mentre guardavamo la televisione.
Ed ero sempre io a possederla ogni notte.Jason aveva vent'anni, due in meno di me, mentre la mia Lexi ne aveva diciotto.
Era piccolina, lei. E ci avrei pensato io a crescerla.
Perché mio fratello non l'avrebbe fatto. Era troppo impegnato per darle le attenzioni che meritava. Troppo impegnato nello studio e nel calcio. E lei si era rifugiata tra le mie braccia.
Si era lasciata toccare dalle mie mani.
Si era lasciata amare da me.E sapevo che anche lei mi amava. Ma non lo ammetteva, perché teneva troppo a Jason per farlo soffrire.
Perciò, ogni notte, io entravo silenziosamente nella casa che condividevano -più per motivi economici che per altro- e facevamo l'amore tutto il tempo, mentre lui, ignaro, dormiva.
Oppure era lei a sgattaiolare via e a rotolarsi tra le mie lenzuola.Come quella volta. Aveva detto che sarebbe rimasta da un'amica e lui, fidandosi ciecamente di lei, le aveva creduto.
Grosso errore.
"Piccola" avvolsi le braccia attorno alla sua stretta vita da dietro.
Volevo che prestasse attenzione solo e soltanto a me.
"Piccola" la chiamai di nuovo quando mi ignorò e continuò a cucinare.
Non poté fare a meno di ridere sentendo il mio tono supplicante.
"Dimmi Harry" si rigirò tra le mie braccia, e avvolse le sue braccia attorno al mio collo.
Ora sì che si ragiona.
"Ti voglio" mormorai baciandole la mascella lentamente, per poi scendere lungo il suo collo.
Amavo il suo profumo. Era così naturale.
Era così Lexi.
E amavo ancor di più che odorasse anche di me. Sulla sua pelle c'era anche il mio, di odore.
E lo amavo. Perché me la faceva sentire un po' più mia."Ti voglio in ogni momento, amore."
Ero solito chiamarla amore, nonostante fosse un nomignolo da usare tra fidanzati. Ma a lei piaceva da morire quando lo facevo. Lo capivo da come cercava di non farmi vedere come sorrideva appena lo pronunciavo, proprio come in quel momento. O da come arrossiva ed abbassava lo sguardo.
"Credo che oggi sia la tua giornata fortunata allora" mormorò lei buttando la testa all'indietro mentre le moriddichiavo un punto sopra la clavicola.
Ero sempre attento a non lasciare segni, nonostante volessi farlo.
Solo una volta, troppo preso dalla passione, le avevo lasciato due marchi ben visibili. Uno sulla mascella, e l'altro sul seno destro.
E, Dio, quanto era bella con i segni del mio amore su di lei.Nasconderli, mi aveva detto, non era stato tanto difficile.
Jason, tanto, era troppo occupato per prestarle attenzione, figuriamoci toccarla.
Non facevano nulla, a parte qualche bacetto, da quattro mesi. Esattamente da quando noi avevamo iniziato la nostra "relazione".Lui poche volte aveva provato a toccarla, a fare qualcosa, ma lei non voleva. Non ce la faceva.
"Solo tu puoi toccarmi" mi aveva sussurrato all'orecchio una volta mentre la prendevo contro il muro.
Ed io mi ero sentito così bene quando lo aveva detto. Solo io. Solo e soltanto io.
Con lei ogni volta perdevo la testa. Non ragionavo più. Non avevo il controllo del mio corpo.
Proprio per quel motivo, in meno di un minuto ci ritrovammo di nuovo nudi, lei china sul bancone della cucina.'Ti amo. Maledizione ti amo' avrei voluto gridarle.
Ma entrambi sapevamo che non potevo. Le nostre dichiarazioni d'amore erano sempre silenziose. Quando ci baciavano o anche semplicemente accarezzavamo, sapevamo di farlo semplicemente perché eravamo follemente innamorati l'uno dell'altra.Ed anche in quel momento, mentre la facevo mia, toccandole avidamente i seni, io la stavo amando. Noi ci stavamo amando.
Perché non lo facevamo per semplice piacere. Oh no.
Noi lo facevamo perché ne avevamo bisogno. Avevamo bisogno di sentirci uniti nel modo più intimo possibile."Oh Harry" gemette lei inarcando la schiena.
E quanto amavo quando il mio nome usciva dalle sue labbra in un gemito.
Era paradisiaco.E io le accarezzava i fianchi, glieli stringevo fino a lasciarci il segno. Perché ogni parte di lei era mia.
Era così bello fare l'amore con lei. Essere un tutt'uno. I piccoli gemiti che le sfuggivano dalle labbra. Le sue mani su di me. Le mie mani su di lei. Lo amavo.
La amavo.E amavo anche quando raggiungeva il massimo del piacere, quasi gridando il mio nome, con gli occhi chiusi e la testa gettata all'indietro.
Ed io la sorreggevo, perché da sola non ce la faceva."Le gambe mi cedono" aveva detto una volta mentre ci baciavamo.
"Mi sento fatta di gelatina quando mi tocchi."E amavo anche coccolarla una volta finito.
Stringerla al mio corpo. Accarezzarle i lunghi capelli. Baciare ogni parte del suo corpo.
Come in quel momento. Poggiati al bancone della cucina, eravamo avvinghiati e nudi, ancora senza fiato.
Ed io quasi la stritolavo. Non volevo che se se andasse.
Ma sapevo che doveva."Devo andare" mi disse, baciandomi dolcemente le labbra.
"Tornerò al più presto" significava in realtà.
"È stato davvero bello, Harry" mi accarezzò una guancia guardandomi negli occhi.
"Ti amo Harry" avrebbe voluto dire.
"Mi è piaciuto" dissi stringendola un po' di più a me.
"Ti amo mia piccola Lexi" avrei voluto dire.
E poi ci baciammo un'ultima volta, consapevoli che non avremmo potuto nascondere il nostro amore ancora a lungo.

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Moments
FanfictionMomenti. Attimi. Piccole storie colme d'amore, tristezza, speranza e quotidianità. Cover by @Harrjsgraphic