3. Blonde?

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Era alla festa da ormai circa tre ore e tutto quello che aveva fatto era stato bere e ballare.
Adesso era fuori, sulla terrazza del locale, poggiato contro il muro grigio, schiaffeggiato dal vento mentre provava a chiudere quel maledetto drummino.
Le sue mani tremavano decisamente troppo.
Si guardò attorno ammirando il panorama, osservando le luci notturne, il Big Ben che si innalzava prepotente dal terreno, il London Eye che illuminava la notte. Vide anche la cupola di St. Paul e sospirò rumorosamente, come per scacciare la sua frustrazione per non essere ancora riuscito a trovare chiunque parlasse nella galleria.
«Oh fanculo» sbottò riaprendo la cartina per l'ennesima volta.
«Ti tremano troppo le mani» disse una ragazza. Da dove era sbucata fuori? «devi fare così» gli strappò prepotentemente la rizla trasparente dalle mani e la arrotolò, togliendo il tabacco in eccesso. Leccò l'estremità e gli porse il drummino perfettamente chiuso con la mano sinistra, mentre nell'altra faceva passare il tabacco in eccesso tra le dita ossute.
«Ne hai messo troppo, devi essere davvero pensieroso se volevi fumarti tutto questo tabacco» lo gettò per terra prima che Matty potesse fermarla e dirle di rimetterlo nel pacchetto. Lei, intanto, prese la sigaretta che aveva sull'orecchio sinistro e la portò alle labbra, estrasse l'accendino dal reggiseno blu che si intravedeva dallo scollo a cuore del vestito nero, e l'accese.
«Posso fare un tiro dal tuo drummino?»
chiese «anzi, mio. Dato che sono stata io a farlo»
«Il tabacco, il filtro e la cartina sono miei» rise Matty «e ad ogni modo no»
«ma come no» lei lo guardò con gli occhi sbarrati, resi ancora più grandi del solito grazie allo smokey eye che le aveva fatto Janet mentre si preparavano assieme. O qualcosa del genere.
«perché non mi va di avere la macchia del tuo rossetto rosso sul mio filtro» spiegò mostrandole il filtro candido, rigirandolo tra le mani.
Il vento soffiava freddo, non troppo violentemente, ma abbastanza da poter far svolazzare il vestito di quella ragazza come se fosse uno dei drappeggi dei dipinti nella cupola.
Lei sbuffò.
«Il mio ragazzo ha detto che aveva un buon sapore» ribatté.
«preferisco il sapore del tabacco suo mio filtro intatto» alzò gli occhi al cielo. Quella ragazza era esasperante.
Continuarono a fumare in silenzio quando all'improvviso lei gli strappò il drummino dalle dita e ne prese un tiro con ancora la sua Camel in bocca, come per sfotterlo.
«Hey! Era mio» Matty si lamentò battendo un piede per terra, sembrava un bambino capriccioso. Quando lei gli restituì il drummino lui ne osservò, affranto, il filtro ormai rosso.
«puoi anche finirlo se vuoi»
«speravo che lo dicessi» gettò la sigaretta giù, la videro scomparire mentre precipitava. Sembrava una stella cadente.
«Come ti chiami?»
«Edith, tu?»
«Matty»
«che sarebbe il diminutivo di...?»
«Non c'è bisogno che tu lo sappia» ridacchiò.
Lei sbuffò.
«Mi irriti»
«Se ti irrito, perché continui a parlarmi?»
Edith soffocò un grido di esasperazione in gola. Si guardò intorno e notò che c'era tanta gente sul terrazzo illuminato dalle candele;prima non l'aveva vista. Evidentemente cercavano tutti una boccata d'aria fresca rispetto alla cappa di fumo che si era creata all'interno dove le luci colorate e la musica ad alto volume non facevano nient'altro che rendere il tutto più confusionario.
«Eccoti qui finalmente!» si girò a destra e vide Edward, il suo ragazzo. Lui si avvicinò a lei sorridendo, e lei non poté che ricambiare con un sorriso altrettanto grande che si posò sulle labbra del ragazzo, mentre le sue mani si infilavano tra i capelli di lei, che alzava la gamba destra attorno a quelle lunghe del biondo. Lo fissò negli occhi azzurri, contornati da ciglia folte.
«Si soffocava dentro» giustificò la sua fuga improvvisa così, con tre parole, che convinsero Edward, e lui decise semplicemente di tornare dentro, tenendo Edith ben stretta per i fianchi.
«Andiamo a bere qualcosa per rinfrescarci allora, un mojito» e Edith annuì facendo muovere assieme al suo capo anche i pendenti che aveva alle orecchie.

Matty aveva guardato la scena in silenzio, mentre fumava un altro drum-questa volta chiuso da lui.
Iniziò a pensare, riflettendo sul fatto che Adam, uno dei suoi migliori amici, aveva i capelli chiari- quasi biondi. Ed era fidanzato.
Anche George, da quando aveva deciso di farsi i dread biondi si era trovato una ragazza.
E il fidanzato di Roxanne; William? Biondo anche lui.
Perfino il presunto ragazzo di Edith era biondo.
Concluse che per qualche strana ragione i ragazzi biondi fossero più attraenti dei mori, e che il gentil sesso protendesse di più a cercare un partner con i capelli chiari, piuttosto che scuri come i suoi. (Per non parlare del fatto che tutti avevano i capelli lisci perfettamente tirati mentre lui si ritrovava con un nido d'uccelli composto da un ammasso informe di ricci crespi e doppi.)
Forse erano i troppi tequila sunrise che aveva bevuto che cominciavano a fare effetto che lo portarono a fare un ragionamento così illogico- e soprattutto inutile- ma allo stesso tempo esilarante e si trovò a ridacchiare da solo con il drummino ormai consumato fino al filtro.
Osservò l'orario sul display del suo iPhone che presentava una spaccatura sullo schermo in basso a destra (era caduto dal letto mentre cercava di afferrarlo con i piedi) e notò che erano quasi le due di notte. 
Avrebbe dovuto ritirarsi, altrimenti non sarebbe riuscito a svegliarsi per il lavoro il giorno dopo e non voleva di certo presentarsi nuovamente con i sintomi del post-sbornia (era già successo il mese scorso e il suo capo, Mr. Gray stava quasi per licenziarlo se non fosse stato per Katrine, sua figlia, che aveva messo una buona parola in quanto aveva avuto un'intensa- anche se breve- relazione con Matty. Ora che si erano lasciati però non ci sarebbe stata più nessuna Katrine a difenderlo; anzi, avrebbe solo aiutato il padre a licenziarlo per mandarlo a calci in culo chissà dove, quindi bisognava essere prudenti)
Si avviò all'uscita vedendo Roxanne accanto alla porta, bellissima come al solito, che indossava un vestito lungo fino a terra, verde- dello stesso verde dei suoi occhi, che le lasciava le clavicole scoperte.
«Devo andare» le disse e lei sorrise salutandolo con la mano sinistra sul cui pollice vi era un tatuaggio minimal, un fiore di loro disegnato a metà, come se dovesse essere completato.

Arrivato a casa aprì la porta, precipitandosi in bagno. Si slacciò i pantaloni e pisciò. Il rumore, purtroppo, svegliò, il suo cane, Allen; chiamato così in onore di Ginsberg, che iniziò ad abbaiare rumorosamente.
«Allen cazzo sta zitto» urlò dal cesso mentre si alzava la zip dei jeans. Impiegò pochi secondi per raggiungere la decisione di vomitare i due bicchieri di vino e i diversi sunrise che aveva preso.
Si portò due dita in gola e vomitò, mentre tra un conato e l'altro urlava contro Allen che di stare zitto non ne voleva proprio sapere.
Si sciacquò la bocca e le mani, per poi passarle sul viso in modo da risvegliarsi un po'.
«"Prenditi un cane" diceva George» parlava da solo «"vedrai sarà divertente, ti aiuteremo tutti" diceva George»
Si sedette davanti ad Allen che adesso lo guardava con la lingua di fuori, ansimando.
«vieni qui bello» si stese sul parquet freddo del suo appartamento, abbracciando Allen, il quale si era accucciato accanto a lui.
«Bravo, così» gli passava le mani tra il pelo e sorrideva.
Forse George aveva ragione, era bello avere un cane (tranne quando abbaiava o quando cagava in casa)
Impostò tre sveglie di seguito per il giorno successivo e rivolse i suoi ultimi pensieri a Roxanne, a Edith, e anche a Katrine. Forse se fosse uscito con lei di nuovo non avrebbe aiutato il padre a licenziarlo nell'ipotetico caso in cui la sveglia non fosse suonata, e lui avesse fatto tardi; vero?

AYEEEE.
Non volevo fare così tardi, ma non so che scrivere. Questa storia si sta presentando più difficile del previsto, sto quasi pensando di eliminarla haha.
Ad ogni modo le cose si stanno facendo più interessanti (vero?:c) e boh. Ora faccio tingere a Matty i capelli di biondo, così magari si fidanza con qualcuna. Non chiedetemi dove mi sia uscito quel pezzo dei capelli, so solo che sono le 00.27 e che ho sonno quindi buonanotte a tutte (o Buongiorno, idk) lasciatemi un commentino o una stellina; aggiornerò appena posso.
💙💙

The sound. (THE1975)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora