6. i found you

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Matty aveva visto Edith andare via, e aveva raggiunto Edward che aveva estratto una sigaretta dai pantaloni neri che portava.
«Hai da accendere?» gli chiese trovandoselo accanto, e Matty gli prestò l'accendino bianco, che aveva finalmente ritrovato (per quello aveva restituito l'altro a George)
«Lo sai che gli accendini bianchi portano sfortuna?» gli chiese Edward.
«Non sono superstizioso sfortunatamente» rise accendendo anche la sua «come mai?»
«Hai presente il club dei 27, no? Tutti i cantanti morti avevano un accendino bianco accanto a loro: Morrison, Janis Joplin, Kurt, Hendrix; per questo si evitano gli accendini bianchi»
«Credo che li comprerò più spesso» rispose Matty, facendo ridere Edward.
«L'hai fatta incazzare di brutto eh?» scherzò poi, riferendosi ad Edith che era andata via velocemente.
«Non era mia intenzione. Succede sempre così quando parliamo della danza. Non è che io non voglia incoraggiarla, è solo che non voglio darle false speranze»
«L'hai mai vista ballare?» ed Edward scosse il capo, facendo sobbalzare Matty dallo stupore che lo guardava incredulo.
«Dovresti andare. Magari potrebbe farcela per davvero»
Edward rimase in silenzio. Avrebbe voluto dire qualcosa ma preferì restare zitto. Sorrise a Matty che gli diede una pacca sulla spalla «avevo davvero bisogno di parlare con qualcuno, grazie»
«tu invece?» gli chiese e lo vide scuotere il capo ridendo amaramente «la mia ex ha appena contribuito al mio licenziamento»
«Che lavoro facevi?»
«La guida alla cattedrale di San Paolo. Tu lavori?»
Edward scosse la testa «studio ancora. Legge» gettarono la sigaretta assieme.
«Penso che sia meglio che tu vada a cercare Edith, è stato un piacere»
«Anche per me Matty, ti ringrazio, e grazie ancora per il passaggio»
Lo lasciò lì e Matty scorse finalmente Ross che sembrava stesse flirtando con una pianta rampicante. Ma quanto aveva bevuto?
«Ross ma che cavolo stai facendo?» lo riproverò tirandolo indietro dalle foglie verdi alle quali si stava avvicinando decisamente troppo.
«Perché non vai a scoparti Roxanne e mi lasci in pace? Sono con una ragazza»
«Si, è davvero bella come un fiore» lo canzonò strattonandolo. Ross lo guardò dritto negli occhi prima di accarezzargli il viso fin troppo delicatamente, facendo spaventare Matty, che seguiva terrorizzato i movimenti della mano di Ross che si infilava nei suoi capelli dolcemente, per poi tirarglieli con vigore.
«Cazzo Ross, ma sei fuori?» urlò toccandosi la testa, dalla quale sentiva mancare un'ampia ciocca di ricci.
«Tecnicamente si, sono proprio fuori» rise osservando il cielo scuro. Matty scosse il capo esasperato, Ross quando beveva ci dava dentro. Avrebbe voluto portarlo così a scuola, avrebbe voluto che i suoi alunni lo vedessero così, piuttosto che come Mr. MacDonald, l'unico insegnante di storia di tutte la Groove Highschool che faceva i compiti su tutto il programma dell'anno.
«Ti porto da George» lo trascinò dentro con forza, Matty era sempre stato un tipo gracile in confronto all'amico che con la sua corporatura rendeva il lavoro a Matty più complicato di quanto già non fosse. Lo fece poggiare dietro al bancone accanto e George che lo guardò senza porre troppe domande, impegnato a non ridere e a concentrarsi mentre preparava un Sex On The Beach a una ragazza dai capelli lilla.

Camminò tra i ragazzi che ballavano accalcandosi, trovandosi nuovamente contro l'esile figura di Janet.
«Guarda chi si rivede» rise «trovato Ross?»
Matty annuì iniziando a ballare, portando Janet più vicina al suo corpo, facendo passare la sua mano sulla sua schiena.
«Tu che hai fatto?»
«Sarebbe meglio dire chi» precisò alzando gli occhi al cielo, per poi indicargli un ragazzo dalla pelle scura, che risaltava a causa della maglia bianca e aderente con lo scollo a V, dalla quale si intravedeva senza ombra di dubbio una perfetta tartaruga scolpita che Matty invidiava a tutti i ragazzi fin da quando aveva quindici anni.
Improvvisamente scorse Edith che ballava ridendo con Edward e sorrise tra se e se fissandoli, erano davvero adorabili.
Lui le prese il viso tra le mani, mentre lei continuava a muovere i fianchi a ritmo di musica, strusciandosi con perfezione sul corpo tonico del suo ragazzo, che le riempiva i capelli di baci. Sembravano un po' fuori posto lì in mezzo, tutta quell'intima dolcezza faceva a pugni con il violento odore di sesso che si respirava lì dentro.
Edward la baciò nuovamente, sulle labbra però, e sembrò salutarla, lasciandola tra la folla. Edith si mordicchiò un po' le labbra rosee, mentre seguiva con lo sguardo la silhouette che veniva coperta dalle altre.
Si scostò da Janet, che sembrava più interessata a riavvicinarsi al ragazzo di colore che a lui, e si diresse verso di lei.
«Andiamo fuori, mi sento soffocare» gli disse e senza aspettare una risposta lo afferrò per il polso gracile trascinandolo nel l'esatto luogo dove prima aveva parlato con Edward.
La guardò meglio e notò come le stavano bene i jeans della Levis che portava, rendendole le gambe slanciate nonostante fosse bassa.
«Trovato qualche soluzione poi per il lavoro?»
Scosse il capo.
«Sai Matty, nella mia scuola di danza- come ovviamente in tutte le scuole che si rispettino- c'è la musica dal vivo per le lezioni di classico» Matty inclinò il capo confuso, non aveva la più pallida idea di cosa stesse dicendo e di come avrebbe potuto aiutarlo.
«Nel senso che c'è qualcuno che suona al momento per noi che facciamo danza classica; suona il pianoforte. Purtroppo Lewis, l'ex pianista, era vecchio ed è morto. Servirebbe un sostituto, ma ovviamente dovresti saper suonare il piano»
Matty sorrise.
«Io so suonare il piano» esultò un po' troppo violentemente «È da tanto che non suono però, ma non credo che dovrebbe essere un problema. Devo solo fare un po' di pratica»
Edith lo abbracciò fortemente.
«Grazie per aver parlato con Edward comunque, sul serio. Ci vediamo domani alle quattro di pomeriggio davanti alla Central School Of Ballet»

The sound. (THE1975)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora