"driiiiin driiiin"
la sveglia interrompe il mio sonno. Controvoglia,decido di alzarmi per non rischiare di perdere l'autobus e di far tardi il primo giorno di scuola. Trascino il mio corpo in bagno e decido di fare una doccia,giusto per risvegliarmi un po'."Als sono le 7:30 è ta-"
mia madre entra nella mia stanza come un uragano.
"sei già sveglia?"
"si,non voglio far tardi il primo giorno di scuola,i prof mi odiano già di mio,non posso far tardi anche oggi ed ora,scusami,ma devo prepararmi" dico spingendola fuori dalla stanza.
decido di mettere una t-shirt e dei jeans skinny,un po' di eye-liner e mascara e mi ritengo pronta.
"MAMMA IO ESCOO" urlo prendendo il mio amato eastpack grigio che mi accompagna in tutte le mie avventure
"MA NON FAI COLAZIONE?" urla,a sua volta,mia madre dalla cucina
"VADO AL BAR" urlo già fuori dalla porta.
ormai i vicini sono abituati,tutte le mattine in casa Maiello ci sono urla.
Mi avvio verso la fermata e il mio 246,autobus con aria condizionata d'estate e riscaldamento d'inverno,non tarda ad arrivare. Non è mai molto affollato,ma non mi piace sedermi,per questo resto sempre in piedi
"ciao Peppuccino"saluto Giuseppe,l'autista,è un signore sulla cinquantina ed è molto simpatico,ci conosciamo ormai da anni e questo nome è partito da quando,una volta,gli cadde del cappuccino sulla sua solita camicia bianca.
"ciao Als,pronta per questo nuovo anno?"
"Sinceramente non ne ho idea,non ho per niente voglia di rivedere i prof,ma da una parte mi mancava questa routine"
mi sorride e parte. Durante il viaggio,ascolto un po' di musica e mi distraggo guardando attraverso il finestrino,fa molto caldo e il sole picchia sulla mia schiena,ma l'aria condizionata risolve tutto.
Dopo circa dieci minuti,Peppuccino mi lascia davanti scuola. Frequento il secondo anno di liceo linguistico qui a Roma,c'è già molta gente e non riesco a trovarli. Li cerco con lo sguardo,ma la mia "altezza" mi impedisce di vedere molto
"AAAALLLSSS" sento urlare dietro di me. Mi scappa un piccolo gridolino,che colpo! Sono i miei migliori amici,Martina e Mario. Hanno metà nome uguale e per questo mi risparmiano la fatica
"MAAR" dico ad entrambi,abbracciandoli
"mi siete mancati così tanto""anche tu nana" dice Mario,è un anno più grande di me e anche alto quanto una montagna,gli arrivo al bacino. Odio quando mi chiama così.
"ti ho detto 63920 volte di non chiamarmi così,non sono bassa,sei tu troppo alto." mi fingo offesa.
"quanto mi sono mancati i vostri litigi" interviene Martina,lei ha la mia stessa età,ci conosciamo da quando siamo nate,i nostri genitori sono molto uniti,come noi due.
"gn." le faccio una linguaccia.
La campanella suona e aspettiamo un po' per far passare tutta la massa di pecore che si precipita dentro.
"io vado,ho fisica in prima ora e quella strega non ammette ritardi" dice Mario allontanandosi.
"andiamo anche noi,dai" mi incoraggia Mar
"si,andiamo".
Attraversiamo l'atrio e all'improvviso mi vibra il cellulare:un messaggio da mamma
«tesoro,oggi sia io che tuo padre non ci saremo a pranzo,mi dispiace lasciarti da sola,ma se vuoi,puoi far venire Marti»
mentre leggo continuo a camminare e ad un tratto vado contro qualcosa,o meglio,qualcuno e mi ritrovo a terra
"oh merda,guarda dove vai!" sbotto,girandomi verso colui/colei che mi ha colpito
"sta attenta tu,siamo in una scuola,non potresti usare il cellulare." è una voce maschile e dal tono capisco che non è di buon umore.
Mi alzo di scatto,afferro Mar per un braccio e la trascino in classe.
"ma che gente!" sbatto con forza i piedi,come una bambina.
"Dai Als,non ti agitare,non è successo nulla e poi non ho mai visto quel ragazzo in giro,sarà uno nuovo" cerca di tranquillizzarmi.
"entriamo in classe vah" dico infastidita.
Spazio Autrice:
ehii,questo è il primo capitolo,un po' lunghetto,credo haha,spero vi piaccia,se è così lasciate una stellina e un commento. A presto.-Als💓-
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Un po' così.
Teen FictionAlessia,una ragazza di 16 anni,vita da adolescente. Un ragazzo e i suoi migliori amici cambieranno la sua vita. Una vita un po' così.