Cap. 30

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Sergio's pov:

I raggi di sole entrano dalla finestra svegliandomi. Apro gli occhi e vedo che tra le mie braccia c'è Em. È bellissima, il sole le illumina il volto rendendola ancora piú bella, evidenziando ancora di più le sue lentiggini.
Trascorro una buona mezz'ora ammirando il suo volto e il suo corpo.
Lei è così bella e io ho così paura di perderla.

Mi alzo e vado verso il bagno, mi spoglio e mi faccio una doccia; chiudo l'acqua e avvolgo l'asciugamano attorno alla mia vita.

Appena chiudo la porta alle mie spalle, lei spalanca i suoi occhioni grandi verdi e quando incrocia i miei sorride.

"Buongiorno piccola." Dico sedendomi nel letto accanto a lei.

"Giorno."

"Dormito bene?" Domando.

Lei non mi risponde mi attira a se e mi bacia poco castamente.

Quando sono senza fiato, mi stacco anche se malvolentieri.

"Whisky si è svegliato"

"Chi è Whisky?" Domanda ingenua.

La guardo maliziosamente e sposto lo sguardo sul rigonfiamento.

"O mio Dio Sergio." Dice arrossendo e girandosi dall'altra parte.

"Che ho detto?"

"Smettila, Ser." Dice alzandosi dal letto.

"E dai non te ne andare." dico ridacchiando mentre afferro il suo braccio.

Si risiede sul letto e l'attiro a me.

"Mi mancherai." dice rompendo il silenzio.

"Anche tu." dico.

"Ser, non-" dice iniziando a piangere.

"Sh, non piangere." dico stringendola a me.

"Non vogl-lio las-sciarti and-dare." dice continuando a piangere.

Sabato alla prime ore dell'alba sarei partito e l'idea di portare Em con me, mi attirava molto.

"Scappiamo Ser."

"Em ma ch-"

"Dico sul serio non avvisiamo nessuno, partiamo facciamo le valige e andia via, lontano da tutti e da tutto."

"Em vorrei tanto andare via con te, ma non posso. Domenica ho la partita, è importante, la squadra ha bisogno di me."

Sta in silenzio per un po' come se stesse pensando ad un piano e poi prende di nuovo parola.

"Oggi è giovedì, torniamo domenica mattina."

Ci penso un po' su, è decido che è una cosa fattibile.

"Ti prego Ser."

Fa la faccia da cucciola sapendo che non so dirle di no.

Annuisco e lei mi stringe forte.

"Dove la porto signorina?"

"Su una stella?"

"No, nessuna stella" dice lei ridendo interrompendo la scena del Titanic e in quel momento penso che il suono della sua risata sia il più bello del mondo.

"Dove vorresti andare piccola?" Domando con una finta voce seria.

"Ovunque, con te."

"Oh."

Chiudo gli occhi per baciarla ma lei mi precede avventandosi sulle mie labbra. Lei è così bella, i capelli scendono lungo le sue spalle, e sfiorandogli la schiena noto che sotto la sua canottiera non ha il reggiseno.

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