capitolo 1

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oggi è il giorno del mio diciassettesimo compleanno!! mi sveglio e vado in cucina e trovo mia madre a terra piena di sangue.

"oddio mamma!! svegliati!!non abbandonarmi!! ho bisogno di te!!" dissi piangendo chiamando l'ambulanza e carabinieri arrivano nel giro di mezz'ora e portano mia mamma via

"che è successo?" dissi al assistente sociale

"come ti chiami?" disse l'assistente

"alessia" dissi

"sua madre e stata assassinata non si sa da chi ed è morta mi dispiace" disse e io scoppio a piangere

"dove finirò? con chi starò?" dissi impaurita

"andrai a vivere con tuo padre sei minorenne non possiamo lasciarti da sola" disse

"no non potete lui è cattivo mi ha abbandonata non mi vuole mi farebbe del male" dissi

"ragazzina tu non sai niente se ti maltratterà esiste il telefono azzurro" disse

"adesso andiamo prepara le tue cose" disse e io ubbidisco prendo tutte le mie cose senza lasciare niente e vado via.


Arriviamo di fronte una villa enorme io scendo accompagnata da assistente sociale che suona e ci viene ad aprire...James Maslow dei big time rush? questo è mio padre? il mio idolo? lui che pensavo fosse un pezzo di pane.

"signor Maslow lei è sua figlia sua madre è morta e siccome lei è il padre si dovrà occupare di lei adesso firmi qui" disse l'assistente e lui firma

"perfetto arrivederci" disse l'assistente lasciandomi solo con questo animale

"ti consiglio di entrare" disse acido e io ubbidisco

"come ti chiami? cavolo mia assomigli" disse toccandomi il viso

"non mi toccare e non ti importa come mi chiamo ci sei mai stato nella mia vita? no! perciò addio" dissi dandogli le spalle

"ti faccio vedere la tua stanza e ci sono delle regole da rispettare che ora ti dirò senno sono guai" disse accompagnandomi nella mia stanza e dandomi un foglietto

regole:

chiamami papà solo quando ci sono i miei amici

quando devi uscire chiedimi il permesso

fai le faccende di casa

quando siamo soli chiamami James

devi accettare il modo in cui ti chiamerò cioè serva

non ti devi fidanzare

e non parlare a nessuno di questo

punizione: ti maltratto

per alessia da James

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leggo queste cose e mi metto a ridere ma poi ritorno seria

"pensi che ti ubbidirò? non mi hai mai voluto non ho un lato paterno e per me tu non sei nessuno per comandarmi" dissi schifata

"sta zitta zoccola" disse James dandomi un enorme schiaffo

"verranno i miei amici questa sera segui le regole o peggio per te" disse andando via e io stavo piangendo sistemo tutte le mie cose e mi faccio una doccia.


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ALE

MIO PADRE E UNO STRONZO (JAMES MASLOW)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora