STORIA 3- Killer

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Nota dell'autrice: non so perché watpadd non fa vedere l'immagine del capitolo, quindi ve la metto qua sotto↓

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Buona lettura :)

Sentii il ticchettio della pioggia sulla finestra e un forte tuono mi ridestò dai miei pensieri. Alzai gli occhi dal computer e guardai l'orologio: erano le 19:00. Se non mi sbrigavo avrei fatto tardi per la festa di compleanno di mia nipote di ormai cinque anni. Così spensi il computer, afferrai la giacca e uscii chiudendo a chiave l'ufficio in cui lavoravo.
Scesi due gradini quando squillò il telefono: era mio marito che mi avvisava che lui non era riuscito a comprare il regalo per la piccola e che avrei dovuto pensarci io. Sbuffai e salii in macchina.
Con quella pioggia era difficile vedere qualcosa oltre il finestrino, i tergicristalli lavoravano come impazziti cercando di spazzare via quell'acqua.

Vagavo per le strade per minuti, ma non trovavo neanche un negozio di giocattoli aperto e vista l'ora non me ne stupii poi tanto. E questo non fece che aumentare la mia irritabilità.
Dopo venti minuti riuscii a scorgere un'insegna al neon di un emporio ancora aperto che vendeva giochi e cose per la casa e senza pensarci due volte mi ci fiondai dentro. Girai per gli scaffali fino a che non trovai una graziosa bambola di porcellana che mi scrutava, con il suo grazioso vestitino rosa di pizzo. Decisi subito di acquistarla e così mi recai alla cassa. La signora prese il giocattolo e sparì nel retrobottega per incantarlo, intanto io mi misi a guardare un po' in giro e notai che vicino a me c'era una televisione sintonizzata su un telegiornale. Mi misi ad ascoltare distrattamente le notizie
-...un serial killer è scappato dal carcere tre giorni fa ed ha ucciso una giovane donna...-
Non riuscii a sentire altro perché la signora tornò con la bambola impacchetata e io non diedi peso alla notizia. Pagai ed uscii verso la mia macchina.
Arrivata a casa di mia sorella cenammo tra varie risate e pettegolezzi e invitò me è mio marito a dormire da loro per una notte. Accettai contenta e ci sistemammo sul divano letto nel soggiorno. Mi addormentai subito, stanca di quella giornata stressante di lavoro.

Mi svegliai all'improvviso per colpa di strani cigolii provenienti dal piano di sopra. Non diedi peso alla cosa pensando che fosse mia sorella o mia nipte che stesse andando in bagno quando sentii un suono strozzato, come se qualcuno stesse soffocando. Allarmata decisi di andare a vedere, entrai nella camera di mia sorella. La trovai in un letto di sangue con la gola tagliata, sul muro, scritto con il sangue, c'era una frase: manchi solo tu.
Mi venne in mente il telegiornale che parlava del killer a piede libero e mi sgridai per essere tanto stupida da non essermi allarmata prima, quando sentii il pavimento cigolare dietro di me. Mi volta lentamente ma quello che vidi non fu un uomo con in mano un coltello.

Né la bambola.

Era mia nipote.

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