Il giorno dopo lo porto di nuovo al parco ma questa volta non stacco neanche una volta lo sguardo da lui.
Gioca felicemente con altri bambini e per adesso non da traccia di parlare con persone inesistenti.Sarà passata almeno un'ora, così decido di alzarmi dalla panchina al sole e mettermi finalmente all'ombra.
È una giornata così calda e non c'è l'ombra di una nuvola.Matthew torna verso di me con in mano una macchinina nuova.
Non gliela avevo comprata io, ne sono certa.-Mat, ridai il giocattolo al legittimo proprietario, non è tuo- Capita che i bambini ogni tanto rubino dei giocattoli che gli piacciono molto, così non do peso alla cosa.
-Ma me lo ha regalato Isaac. Dice che è per scusarsi per quelle cose brutte che mi ha detto- a quest'affermazione mi innervosisco parecchio.
Una persona immaginaria non può regalare oggetti e tanto meno toccarli.-Mat andiamo a casa- lo afferro per la mano e lo trascino lontano da quel parco.
Che ci fosse un pedofilo che ha attaccato bottone con mio figlio quando ero distratta la corsa volta e ne ha approfittato oggi quando avevo cambiato panchina?La sera stessa ne parlo con Jason e finalmente si all'arma anche lui.
Decidiamo di mandarlo dallo psicologo già dal giorno dopo, magari può raccontare di certi fatti che affermano la mia paura così che noi potessimo chiamare la polizia.
Così la mattina seguente mi ritrovo seduta sulle poltroncine d'attesa mentre mio figlio è là dentro a parlare con questo Dr Miller.
Sono davvero nervosa, non voglio che accada niente al mio adorato figlioletto.
Non ha fatto niente di male e non si merita di avere un'infanzia rovinata.Osservo bene la stanza, le pareti bianche e squadrate, le poltroncine di un tessuto blu chiaro tendente all'azzurro e dalle capacità rilassanti, una pianta dalle foglie allungate e verde scuro con striature chiare accantonata in un angolo ...
I miei pensieri vengono interrotti da una porta che si spalanca di colpo.
-Signora Thompson, posso parlarle?- annuisco e attendo con impazienza il verdetto finale.
Lo psicologo mi prende in disparte per poi bisbigliare.-Suo figlio non ha niente che non va, solo un amico immaginario e questo posso dire che è una cosa comune tra i bambini. Lasci che il tempo faccia il suo dovere, pian piano se lo dimenticherà-
La cosa mi rincuora solo in parte. Almeno mio figlio non corre rischi, però non mi piace questa cosa.
Il ricordo di mio figlio in lacrime per via del suo "amico" è ancora vivido nella mia mente.Ma nonostante questo decido di essere paziente e aspettare.