Capitolo 1

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«Stai ancora leggendo quel libro? Non credevo ti piacesse così tanto», disse Selma avvicinandosi.

«È l'unica cosa che riesce a darmi sollievo» dissi accarezzando le pagine del libro, «Il medico aveva detto che presto avrei ritrovato la memoria, ma ancora non riesco a ricordare nulla». 

Quel ricordo era ben impresso nella mia memoria. Mi trovavo in un letto d'ospedale quando ripresi coscienza. Il viso di Selma, fu il primo che incontrai. Ricordo le continue domande dei medici, i bisbigli degli infermieri e un orribile senso di smarrimento.

«Ci vuole tempo per queste cose lo sai» disse portando un mano sulla mia spalla, «Un giorno tutto ti sarà chiaro ma adesso perché non ti godi il presente?» terminò la frase indicando la finestra con un dito, «Adam sta arrivando proprio in questo momento.»

«Adam!Che bella sorpresa!» dissi abbracciandolo.

«Ciao Mia»

«Come mai da queste parti?»

«Avevo bisogno di parlarti ... in privato»disse rivolgendo una breve occhiata verso Selma.

«Parlarmi di cosa?»

«Beh di noi due. Vedi, non è facile per me da spiegare ma, ci conosciamo da diverso tempo ormai e io mi chiedevo se ...» temevo lo dicesse.

«Oh,Adam» dissi facendo un lungo sospiro. «Abbiamo già fatto questo discorso. Tu sei un ragazzo molto carino e ti sono molto affezionata ma in questo momento non mi sento di iniziare una relazione con qualcuno».

«Ma perché?» disse insistendo.

«Lo sai benissimo perché!».

«Ancora con quella storia?»

«Non potrò mai avere nessun futuro se prima non riesco a ritrovare il mio passato!».

«Sono mesi che ripeti sempre la stessa cosa!» disse alzando il tono della sua voce «dì piuttosto che non ti interesso e la facciamo finita una volta per tutte!»

«Perché con te si deve sempre arrivare alla scontro?! Perché non cerchi di capire come mi sento?»

«In realtà non ho fatto altro da quando ti ho conosciuta, ma adesso sono davvero stanco! Io ne ho abbastanza! Quando avrai rimesso ordine nella tua vita fammelo sapere!» Era esattamente quello che stavo cercando di fare. Ma non è mai facile far capire agli altri ciò che proviamo se noi per primi non sappiamo dargli un nome.

«Dove vai ora?»

«Me ne vado a casa» disse avviandosi verso la porta. «Sono stanco di essere preso in giro» E se andò. Sapevo di aver ferito i suoi sentimenti ma non potevo fare altro.

«Mia, va tutto bene?» mi chiese Selma. «Ho visto Adam uscire dalla porta. Sembrava piuttosto scosso. Non avrete di nuovo litigato?»speravo non avesse assistito alla nostra ennesima lite.

«Selma, Adam non vuole capire. Come posso iniziare una nuova vita senza prima sapere chi sono?» mi fermai un secondo a riflettere.«Forse ha ragione lui, forse dovrei smetterla con questa storia del mio passato. Infondo chi mi assicura che riuscirò davvero a riacquistarla?». Quel pensiero mi accompagnava costantemente. Tentai di sopprimerei i cattivi pensieri di quel momento finché non sfociarono in lacrime.

«No, non piangere mia cara» forse Selma era davvero l'unica persona a sapere come mi sentissi realmente. «A nessuno di noi è dato sapere che cosa ci riserverà il futuro ma non per questo dobbiamo smettere di sperare»Disse abbracciandomi. « Vedrai la memoria prima o poi tornerà!».

Non sapevo come ma riusciva sempre a trovare sempre le giuste parole per ridarmi il coraggio di cui avevo bisogno.



Al di là dei miei ricordi [Momentaneamente sospesa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora