<<Ti sei alzata di buon'ora oggi e vedo che hai persino preparato la colazione!>>.
<<Non sarà buona come quella che prepari tu, ma pensavo che per una volta sarebbe stato carino se avessi preparato qualcosa io>>.
Selma non aggiunse altro ma si limitò ad osservare con fierezza quel piatto, come una madre osserva fiera il primo disegno fatto da suo figlio.
Iniziammo a mangiare. Non avevo chiuso occhio per tutta la notte. La discussione con Adam e i consigli di Joe, non erano state le ennesime parole al vento, stavolta avevano colpito dritto nel centro. Entrambi avevano ragione. Le risposte alle mie domande non sarebbero cadute dal cielo, avrei dovuto trovarle da me ma prima di questo, c'èra ancora una cosa da fare.
<< Hai qualcosa da dirmi Mia?>>, disse all'improvviso distogliendomi dai miei pensieri.
<< Che, cosa?>>.
<< Tu devi dirmi qualcosa ma non sai come dirmelo>> disse sorridendo, <<Non è forse così?>>.
Come faceva a saperlo?. Dopo qualche esitazione, mi disse di aver incontrato il vecchio Joe quello stesso giorno e che lui a sua volta le aveva raccontato quanto mi era accaduto, incluso ovviamente lo strano sogno.
<< Che cosa ne pensi di tutta questa storia?>>.
<< Ha davvero importanza?>>.
<< Certo che ne ha! Sai quanto tengo alla tua opinione>>.
<<Tu non cerchi la mia opinione, tu stai cercando la mia approvazione e non sarò certo io a trattenerti contro la tua volontà>>. Le sue parole mi sembrarono così fredde che temetti di aver ferito i suoi sentimenti. Infondo mi aveva accolta nella sua casa. Mi aveva dato amore e ospitalità mentre io come la stava ripagando?.
<< Selma, io non voglio andare via. Insomma .... Io .... Vorrei ....>>, con quale coraggio avrei potevo dirgli una cosa del genere?.
<<So benissimo che cosa vuoi dire>> disse interrompendomi, <<Mi meraviglia solo il fatto che tu ci abbia messo così tanto a capirlo>>. Mentre pronunciava quelle parole il suo viso iniziò di nuovo a rilassarsi lasciando trasparire un fugace sorriso.
<< Vuoi dire che ...>>.
<<Il vecchio Joe ha ragione. Non scoprirai chi sei finché rimani qui>>, i mie occhi si illuminarono di colpo. Non sarei mai partita senza la sua benedizione.
<<C'è un piccola cittadina non molto lontano da qui>> disse riprendendo il discorso, <<Chiedi della signora March al tuo arrivo. Lei ti darà le chiavi di una casetta che ho ereditato alla morte di mio marito. Non è molto grande ma per te dovrebbe essere sufficiente>>.
<< Selma io ....>>, avevo le lacrime agli occhi.
<<Per i soldi ho paura che dovrai accontentarti di questi pochi risparmi>>. Tirò fuori dalla tasca del suo grembiule un sacchetto di velluto nero. Conteneva più di quanto poteva servirmi in realtà. Ero senza parole
<<Se non sbaglio una volta mi dicesti che ti sarebbe piaciuto suonare il violino. Magari potresti prendere qualche lezione>>.
<< Tu credi?>>.
<< Forse la musica è il prima passo per ritrovare la memoria>>.
Non fu facile dire addio a Selma. Lei era tutto ciò che avevo e non potevo sapere cosa mi avrebbe aspettato a Willow city.
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Al di là dei miei ricordi [Momentaneamente sospesa]
ChickLit"Non temere, le ombre sono solo la prova che c'è una luce che splende". Erano queste le parole che leggevo ogni notte prima di addormentarmi. Era una poesia che avevo trovato nel libro di Selma. Me lo aveva regalato la prima sera che mi ospitò a ca...