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-Agli Avengers!-gridò Clint alzando il suo bicchiere di birra.
Tutti gli altri lo seguirono a ruota e si sentì il rumore del vetro contro il vetro.
Tutti quanti iniziarono a bere il proprio bicchiere: tutti gli uomini finirono il loro bicchierone in un solo sorso,invece io,Nat e Wanda bevevamo piccoli sorsi.
-Siete proprio femminuccie!-disse ad un tratto Thor.
-Come scusa?-dissi io.
Da quando ero piccola ho sempre odiato chi mi chiamava femminuccia.
-L'unica femminuccia qui sei tu che usi il mantello di tua madre!-disse Nat.
Tutti si misero a ridere, anche Thor, sapeva che scherzavamo.
-Ma guardatevi! Bevete a sorso di gatto! (NdA Non so neanche io cosa voglia dire a sorso di gatto ma vabbe)
Io alzai un sopracciglio.
-Allora ti sfido-dissi io.
Seguirono tantissimo "Oooooooooh!" e sentii la mano di Tony sulla mia spalla.
-Dai piccola, non c'è bisogno di picchiarlo!-mi disse.
-Ma io non ho intenzione di picchiarlo, prendiamo un altro bicchiere di birra ciascuno e vediamo chi lo finisce prima!
-Okay,accetto la sfida! Tanto perderai miseramente Sam,fattelo dire.
-Vedremo...
Arrivarono i due bicchieri di birra e gli altri ci lasciarono spazio.
-Allora, le regole sono semplici:niente calci sotto il tavolo,non si tocca il bicchiere degli altri o lo sfidante in qualunque modo possibile.-disse Nat.
-Deve solo provarci a toccarla...-disse Tony.
-3...2...1...VIA!-gridò Natasha.
Iniziammo a bere,sapevo di poter vincere.
Ero a metà bicchiere e stavo bevendo piu veloce cha mai.
Un mese prima non avrei mai creduto che avrei lanciato una sfida a chi beveva di piu a un Dio cazzeggiando con gli Avengers.
Finii il bicchiere e lo sbattei sul tavolo,segno che avevo finito.
-Fatto!-gridai.
Thor era alla fine e qualche secondo dopo di me poggiò il bicchiere sul tavolo.
-Ora chi è la femminiccia?-gli dissi tra gli esulti degli altri.
Steve in tutto questo dov'era?
All'angolo opposto del tavolo a fare l'asociale,dimenticato da tutti.
Mi incantai a guardarlo,poi guardai l'orologio: erano le 15:40.
Sentii tirarmi dal braccio e quando mi girai vidi Nat che mi portava nel bagno.
Chiuse la porta a chiave.
-Oddio Sam...ma a te piace ancora!
-Chi?!
-Steve!
-Non ho mai detto il contrario!
-Comunque ricordati che ora stai con Tony o poi saranno due i cuori spezzati.
-Va bene ma ora andiamo...alle 16:00 devo andare alla StarBucks con Steve...vuole parlarmi.
-E Tony è d'accordo?
-Si,è lui che stamattina mi ha detto tutte cose tipo "Dovresti parlare con Steve,ci tiene a te" e cose del genere.
-Se lo dici tu...usciamo dai.

-Mi raccomando,alle 20:00 spaccate tutti sul tetto dello S.H.I.E.L.D.-stava dicendo Steve-, con la propria divisa...o armatura che sia-guardò Tony.
Tutti andarono via.
-Ehi,tu dove vai? Non vieni con me alla Avengers Tower? Lo sai che prima o poi dovrai trasferirti vero?
-No, Tony vado a parlare con Steve alla Starbucks,ricordi?
-Ah già! Allora ci vediamo dopo...forse faccio un salto in camera tua dopo oppure ti vengo a prendere e stiamo un po' insieme alla Torre...
-Tutto quello che vuoi...
Vidi un sorriso sulle sue labbra che mi contagiò.
-...ti amo-mi disse.
Mi buttai tra le sue braccia e mi strinse forte a se.
Un attimo dopo le sue labbra erano sulle mie,mentre sorridevo.
-Sta attenta, okay?-mi disse con tono dolce accarezzandomi i capelli.
Io annuii e mi allontanai da lui incamminandomi verso Steve che era appoggiato a un palo e stava guardando la strada.
-...ciao-gli dissi con un piccolo sorriso.
-Ciao. Vogliamo andare?- mi rivolse anche lui un sorriso e sulla mia faccia si fece spazio un'espressione interrogativa.
-Che c'è?
-Sei molto meno arrabbiato di quanto credessi!
-Bhe,sono io quello che ha fatto lo sbaglio...sei tu che dovresti essere arrabbiata...-si incupì-ma a quanto pare sei felice con...lui.
Il mio sorriso si spense.
-No Sam! Non voglio fartelo pesare! È una tua scelta e io la rispetto pienamente!
-Fai come vuoi...
Me ne andai lasciandolo lì.
-Ah,e comunque questo lui ha un nome.

Corsi fino alla Torre e appena entrai sentii la voce metallica di JARVIS accogliermi:
-Buon pomeriggio signorina Jackson,cosa posso fare per lei?
-Per prima cosa chiamami Sam. Secondo, vorrei vedere Tony.-dissi premendo il pulsante dell'ascensore.
-Credo che non sia possibile...
-Come mai?
-Attualmente è...occupato.
-Ah,e cosa sta facendo precisamente?
-È nel suo laboratorio a lavorare alle sue armature. È un momento molto delicato.
-Comunque sia è lui che mi ha detto di venire qui,non in quest'ora ma...mi ha detto che avrei passato il pomeriggio con lui. Ed ho urgentemente bisogno di parlargli.
-Va bene, allora salga all'ultimo piano e aspetti lì mentre io avverto il Signor Stark. Con permesso.
Entrai nell'ascensore e premetti il pulsante più in alto di tutti.
Secondo la mia memoria l'ultimo piano era quello del salone, la parte preferita di Tony.
Le porte si aprirono.
L'ambiente era diverso da come me lo ricordavo: il divano era stato spostato dal centro della stanza a sotto all'enorme finestra e il resto dell'arredamento era stato schiacciato al muro così da avere molto spazio al centro.
Le luci erano affusolate perchè le finestre erano completamente chiuse da una tenda e l'intera sala era ricoperta di palloncini rossi e bianchi appesi qua e là.
Notai anche che sul pavimento,oltre ad alcuni palloncini caduti,c'erano miliardi di petali degli stessi colori.
Qualcuno mi prese la mano e mi fece girare su me stessa.
Quando mi fermai mi ritrovai davanti Tony con giacca e pantaloni neri,camicia bianca e un papillon.
Mi sorrideva.
-Cos'è tutto...questo?!-dissi gesticolando.
-"Questo" è come passeremo il pomeriggio. Se non sbaglio domani è il tuo compleanno...
Si era ricordato del mio compleanno!
-Si,ma se lo festeggiamo prima ci porterà sfortuna...
-Resisteremo.
Mi portò al centro della sala e mi prese una mano e l'altra me la posò sul fianco.
La mia era sulla sua spalla.
-JARVIS,adesso.
Subito dopo una musica si accese e cominciammo a muoverci in piena sintonia.
-Quindi è per questo che non mi faceva salire! Era d'accordo con te! JARVIS sei spregevole.
-Mi dispiace signorina Samantha,era un ordine del Signor Stark.
Mi dica come posso rimediare al mio errore.
-Tranquillo,è una specie di modo di dire.
-Va bene così JARVIS,grazie di tutto. Ora per favore potresti lasciarci soli?
-Certo Signor Stark.
-Ma com'è possibile che a te che ti conosce da neanche un mese ti chiama già per nome e a me , che l'ho creato, mi chiama solo e soltanto "Signor Stark"?!
Cominciai a ridere.
-Che ore sono di preciso?
-Le...17:50. Abbiamo ancora tanto tempo prima di partire per la Russia,se è questo che volevi chiedermi. A proposito, che ti ha detto Steve?
-Abbiamo parlato per pochissimo, non siamo neanche arrivati alla Starbucks! Perchè da subito ha iniziato ad attaccare la nostra...relazione-arrossii.
-Perchè arrossisci?-disse sorridendo.
-Non lo so...
Perchè ero così in imbarazzo?
La nostra è una relazione vero?
-Bhe,sei bellissima quando arrossisci,vedila così.
Iniziai a ridere:aveva usato le mie stesse parole di stamattina.
Smise e cominciò a fissarmi.
Sbuffai.
-Si puoi baciarmi-dissi cercando di imitare a pieno il suo atteggiamento.
-Ma io non ho bisogno del tuo permesso.
Mi baciò con desiderio e io mi persi in quel bacio.
Mi prese il viso tra le sue mani ma subito dopo si staccò, mi prese la mano e mi portò fino al divano.
Mi ci buttò letteralmente sopra e si mise sopra di me continuando a baciarmi e ad accarezzarmi i fianchi.
Intensificammo i baci rispetto al normale, così continuammo per una decina di minuti.
Tony si staccò,guardandomi con lo sguardo più dolce del mondo.
Ma subito dopo scomparve e cominciò a fare le sue espressioni buffe che mi facevano tanto ridere.
-Bhe...quindi...ora...di solito...
-Che cosa?-dissi alzando un sopracciglio.
-Ora ci verrai a letto con me?-disse con un'espressione a metà tra lo spaventato e l'indeciso...un Tony Stark così non si era mai visto.
-Bhe,se magari ce l'avessi un letto...-feci la vaga.
Lui all'improvviso si alzò e mi prese in braccio a mò di...sacco di patate.
-Ce ne ho quanti ne vuoi di letti! Se fosse stata ancora la Stark Tower avresti potuto scegliere,ma visto che adesso non amito solo...ci limiteremo alla mia stanza.
-Okay,ma era proprio necessario prendermi in braccio? Non mi ci potevi portare camminando?
-Per evitare che scappi se cambi idea.
Cominciai a ridere fino a quando aprì una porta e mi mise a terra.
-Siamo arrivati.
Detto questo mi fece entrare e chiuse la porta a chiave, poi,una volta sul letto ricominciò a baciarmi.






-Un "Ti Amo" nato da un esplosione- [CAPTAIN AMERICA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora