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Mentre correvo in camera mia, cominciai a pensare a cosa avrei potuto mettere.
Di una cosa ero certa:dovevo essere elegante.
Era molto strano per le persone che mi conoscevano vedermi indossare un abito elegante, indossavo sempre per lo più jeans,felpe,leggins e scarpe da ginnastica.
Aprii la porta della stanza e mi ci fiondai dentro come un missile e subito aprii l'armadio e cominciai a cercare qualcosa di adatto all'occasione.
Trovai un mio vecchio vestito che avevo comprato per un matrimonio di un agente molto amico di Fury che,ovviamente, avevo messo solo e solamente quel giorno: era un vestito con la gonna nera che arrivava fino a metà coscia e che, salendo diventava di pizzo dello stesso colore, tranne nella parte che doveva comprire il reggiseno usato; alla fine si univa dietro al collo con un pezzettino di metallo.
Quello è l'unico vestito che mi stava bene veramente.
Dopo averlo indossato,mi ricordai del paio di scarpe che mi aveva regalato Nick,molto gentilmente,subito dopo aver comprato il vestito: erano sempre nere con il tacco abbastanza alto, sia per abbinarsi perfettamente all'abito sia per non farmi cadere, ed erano ricoperte di pizzo nero sul quale erano ricamati dei fiori.
Misi il tutto ed arrivò la parte critica:il trucco e i capelli.
Decisi di mettere solo un po' di mascara ,un po' di eyeliner (NdA se si scrive così...) con l'aggiunta di un rossetto rosso.
I capelli li lasciai sciolti e misi il cellulare,le chiavi della stanza e gli auricolari (non si sa mai cosa può capitare) in una piccola pochette nera che appoggiai sulla spalla.
Ero pronta ed erano le sette e cinquantatre, così decisi di cominciare a scendere.

Mentre ero nell'ascensore pensavo a quello che aveva detto in palestra Steve:
"-No,tranquillo.Passa Tony alle otto.-risposi.
-Ah certo,come sempre...-disse."
Cosa intendeva?
Mentre mi facevo mille domande nella testa l'ascensore si fermo ad un piano e ne entrò proprio lui,l'oggetto dei miei pensieri.
Aveva uno smocking (NdA non so di nuovo come si scrive) nero e la camicia bianca e...la cravatta non legata appesa al collo.
Mi scappò un risolino e lui,accorgendosene, si giustificò con uno sguardo da cane bastonato.
-Quindi era così la moda ai tuoi tempi?-scherzai.
-Si usavano solo pipillon e quindi...-Non hai ancora imparato ad annodare le cravatte.-Già...-disse imbarazzato grattandosi la nuca.
-Dai vieni. Ti aiuto.- dissi prendendolo per un braccio e avvicinandolo a me.
Mentre cominciavo a legarla, sentivo il suo sguardo su di me,cosa che mi portò ad arrossire leggermente.
Finito il lavoro, gliela strinsi al collo e la perfezionai un po'.
Poi staccai le mani da quel pezzo di stoffa e ,mentre l'ascensore continuava a scendere, non ci movemmo più da quella posizione.
-Comunque sei bellissima.-mi disse guardandomi negli occhi.
Eravamo a pochi centimetri di distanza,attaccati l'uno a l'altra,e vicini,molto vicini.
Ad un certo punto si sentirono le porte dell'ascensore aprirsi e ci staccammo.
Maledissi la persona che era entrata in qull'istante in qualunque modo possobile.
Arrivati al piano terra uscii dal palazzo con Steve e cercai con lo sguardo una macchina costosa, perchè quelle di Tony erano tutte così.
-Steve,se vuoi puoi andare. Io aspetto qui Tony.-dissi guardandogli il nodo della gravatta che gli avevo fatto poco prima.
-Oh, no resto qui,tranquilla. So com'è fatto Tony,e non è per niente affidabile.- e rise,guardandomi negli occhi.
A differenza mia lui ha coraggio pensai.
Erano ormai le otto e sette, e Tony non si era ancora fatto vivo.
Otto e sedici: ancora nessuna traccia di lui.
Otto e ventiquattro: niente di niente.
-Dov'è finito quel figlio di p...-Ehi Capitano! Linguaggio!-gli urlai e ridemmo insieme.
Alle otto e trentuno arrivò una Lamborghini nera metallizzata con i finestrini oscurati: sulla targa c'era scritto a caratteri cubitali "STARK".
Subito dopo da quella macchina, raffinatissima ma anche costosissima, ne uscì un Tony Stark con indosso un completo blu con sottili linee violacee, con la camicia nera e la cravatta, annodata perfettamente, viola.
Era una persona totalmente diversa da Steve, in tutto e per tutto.
Fece un cenno di saluto al Capitano e guardandomi si tolse gli occhiali da sole e rimase imbambolato.
-Scusa il ritardo piccola...-disse.
Piccola? E da quando c'è tutta questa confidenza?,pensai facendo una faccia stupita.
Intanto Cap guardava da un'altra parte ,cercando, probabilmente, di non guardare quella scena.
-Grazie per averla scortata Rogers,ora puoi andare.- disse salutandolo.
Subito dopo Tony mi prese la mano e mi aprì la portiera della macchina e io ci entrai guardando Steve.
Lui mi mimò un ciao con la mano e in labbiale. Io feci lo stesso.
Intanto Tony rientrò in macchina e la mise in moto, partendo verso la Avengers Tower.

Arrivati a destinazione entrammo in una sala enorme,probabilmente il suo salotto, dove c'erano milioni e milioni di persone (o almeno a me sembrarono così di primo inpatto) : subito distinsi i volti degli avengers, che cominciarono ad avvicinarsi verso di noi,erano tutti molto eleganti.
-Una cosa piccola,eh?-dissi a Tony, che mi sorrise con sguardo innocente.

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Un capitolo così presto?!
Sta finendo il mondo?!
No , vabbe ,apparte gli scherzi.
Mi andava di scrivere ancora e di continuare la storia perchè, anche per me come per voi (spero) ,sta cominciando a farsi interessante...

A prestoooo! (Incrociamo le dita...)

-Un "Ti Amo" nato da un esplosione- [CAPTAIN AMERICA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora