-15 Pt.1

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P.O.V. STEVE

Bucky.
Il mio vecchio amico,il mio migliore amico.
Gli ero stato affianco per tutto il tempo fino a quando non si era svegliato gridando qualche parola in russo.
Gli portai un bicchiere d'acqua che lui bevve tutto d'un sorso e si riprese.
Parlammo per molto tempo:mi raccontò di come perse il braccio e per questo gliene era stato impiantato uno nuovo di metallo splendente,di come gli avevano fatto il lavaggio del cervello e del fatto che si facesse chiamare il Soldato d'Inverno.
Arrivò il mio turno per parlare e gli raccontai i miei ultimi anni,di com'era la mia vita allo S.H.I.E.L.D., negli Avengers, delle missioni, e...si, anche di Sam.
Gli raccontai tutta la nostra storia finita male due volte e gliela descrissi in ogni suo particolare così che,se l'avesse vista, l'avrebbe riconosciuta.
"Sembra bella" mi aveva detto.
"Lo è" gli avevo risposto io.
Mi aveva promesso che avrebbe fatto qualcosa per me,che mi avrebbe aiutato,ma io rifiutai la sua offerta.
Quando tornai Kathrine,l'infermiera,una donna sui cinquant'anni,mi aveva detto che Bucky non era più nella stanza della mattina prima.
Mi indicò quella corretta ed entrai:c'erano due letti,su quello di sinstra c'era Bucky,su quello di destra Tony,con un braccio ingessato.
Sulla sedia seduta affianco al letto del miliardario c'era Sam,che appena mi vide entrare cominciò a fissarmi, con sguardo neutro.
Stark mi fece un cenno di saluto e Bucky mi accolse con questa frase:"Amico,io c'ho provato,ma te ne sei scelta una di coccio".
A quelle parole mi pietrificai temendo per quello che avrebbe potuto dire o fare.
Stavo sudando freddo.
Per tutto il tempo in cui restai seduto affianco al suo letto,gli lanciai le peggio occhiatacce.
Gli avevo detto di non aiutarmi,ma lui,come suo solito,ha fatto di testa sua.
Intanto Sam e Tony si facevano gli occhi dolci,ma non mi importava molto,ero troppo occupato a fulminare il mio migliore amico.
Kathrine fece capolino nella stanza dicendo che il tempo della visita era scaduto e così uscii dopo aver salutato Bucky e Tony.
Aprii la porta a Sam e lei roteò gli occhi,ma subito dopo le spuntò un sorriso sotto i baffi e io me ne accorsi.
Sorrisi anch'io,era da tanto che non mi regalava uno dei suoi fantastici sorrisi.
Arrivati all'entrata mi fermai di colpo.
-Senti,devo parlarti. Questa volta seriamente però.
-V-va bene-mi rispose un po' turbata-Puoi venire a prendere un caffè in camera mia,te lo preparo io...
-Va benissimo-le risposi.
E ora stiamo aspettando che l'ascensore si fermi al piano di Sam.
No,non so neanche io cosa le devo dire,so solo che avevo bisogno di stare insieme a lei per un po'.
Quando entrai nella sua camera la trovai molto diversa da come la ricordavo.


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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 10, 2017 ⏰

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