Capitolo 12

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Dopo essermi ripresa del tutto da quel piccolo bacio, entrai e mi sedetti davanti a Rachel.
«Ehi, allora? A che pensi?» le chiesi.
Mi guardò con aria persa, allora capii che forse dovevo far luce anche in altri posti della sua memoria.
«Ma è già successo con una ragazza?» le domandai ancora.
«Si..» rispose a mezza voce.
«Mh ok, e?» continuai.
«E niente, diciamo che non mi era piaciuto particolarmente quella volta» disse in un ghigno beffardo.
 «Ok, e questa volta come è andata?» chiesi speranzosa, dato che di quella ragazza con la quale successe tempo fa non mi interessava nulla, ma di Amelié si cazzo.
 «Non ti so dire, è stata una cosa non programmata..» alzò le spalle.
«Eehi senti, quella di ieri sera non era programmata, quella di poco fa non puoi dirmi che è accaduta per caso!» dissi ridendo.
«Ok, hai vinto tu, non posso contraddirti» sorrise sotto i baffi.
La conversazione andò avanti per poco, dato che si affacciò nella stanza mio fratello con un foglio in mano.
«Tieni, l'hanno fatto nonno e nonna» mi disse passandomi il pezzo di carta che aveva tra le mani.
"L'alunna Monica Acciai ce l'ha fatta. Scialla :)"
Mi misi a ridere non appena lo lessi, sopratutto per quel "scialla" a fine frase.
Mi diressi verso la finestra della mia stanza e, uscendo da essa, lo feci leggere ad Amelié e Vittoria che scoppiarono in una fragorosa risata.
«Che carini dai!» disse Vittoria.
«Ma si, mi fanno ridere perchè non sapranno nemmeno che vuol dire "scialla" però siccome ogni tanto lo uso mi prendono in giro» risposi ridendo.
«Mi prendi il tabacco Mò?» chiese Amelié dopo pochi secondi.
Feci un passo indietro e mi ritrovai di nuovo dentro la stanza, cercai con lo sguardo i tabacchi e li presi tutti, sapevo che avremmo fumato tutt'e tre.
«Tieni soggetta» dissi passandole il tabacco.
«Oddio che carina, hai preso anche il mio, mi hai letta nel pensiero» confessò Vittoria.
Passammo circa dieci minuti in balcone sedute per terra a fumare ed a citare frasi famose di vecchi cartoni animati.
«Ma voi non siete una donzella in difficoltà?» disse Amelié.  
«Sono una donzella, sono in difficoltà, me la cavo da sola. Buona giornata» rispose Vittoria.
Scoppiammo a ridere tutt'e quattro, non la smettevano più di parlare tramite queste frasi.
«Promemoria, promemoria per me. Mutilarvi dopo la mia missione» dissi io.
«Cosa sono quelli?» domandò Amelié girandosi verso Rachel, che perplessa resto a guardarla senza dire nulla.
«Ehm, non lo so mi sono sembrati cosi eleganti..» continuò Vittoria toccando le sue scarpe.
Amelié si voltò verso di lei e continuò la frase.
«Io ho 24 ore per liberarmi di questo buffone o l'intero piano che sto preparando da 18 anni se ne va in fumo. E tu indossi i suoi articoli firmati?!» disse ridendo Amelié.
Con le lacrime agli occhi mi girai un altra sigaretta, amo Hercules e sopratutto amo Ade, quando si mettono a ripetere le frasi del cartone animato non riesco a resistere.
Il tempo passò abbastanza in fretta quel pomeriggio, avevo sonno ma decisi di resistere, verso le 18.30 decidemmo di tornare ognuna a casa propria, ovviamente io le accompagnai alla stazione più vicina.


Quel dannato 13 Giugno.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora