Capitolo 2

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Passarono due o tre dì e finalmente arrivò il giorno della festa, io e Vittoria decidemmo di incontrarci prima per raggiungere insieme il capolinea dei cotral dove ci avrebbe aspettate Amelié. La mattina stessa le chiesi a che ora ci saremmo dovute vedere anche se, presa dallo studio, inizialmente non mi prestò molta attenzione, ma alla fine concordammo l'appuntamento per le sei del pomeriggio alla stazione di strada ad entrambe.
Iniziammo a scambiarci opinioni su cosa indossare scherzando e schernendoci a vicenda per la poca femminilità anche delle borse che avremmo portato con noi.
«È vero che ti porti qualcosa, tipo una borsa (quella roba da donna) quando andiamo a mangiare cosi lascio le sigarette, le chiavi e il portafoglio a te?>> le scrissi ironicamente.
«Ahahahahah sarà un zaione poco femminile..» rispose.
«..che ti porterai appresso o lascerai a casa di Amelié?» le chiesi speranzosa.
«Beh, se c'è possibilità di lasciarlo lo lascio, e accollo alcune cose a te!» rispose distruggendo le mie speranze.
«Perché io so dove mettere la roba vero?! Comunque non ho idea di cosa mettermi.. Tu hai deciso?» le scrissi.
«Si, mi vestirò come al mio solito..» rispose poco dopo.
«Cioè? Quale sarebbe il tuo solito?» le chiesi incuriosita.
«Beh, mezza elegante, mezza Vittoria.» rispose decisa.
Dopo aver letto questa affermazione mi fermai, sorrisi davanti allo schermo e capii subito che non si trattava di una persona come le altre, non so perché ma queste parole mi rimasero impresse nella mente, d'altra parte, ora che ci ripenso, la descrivevano perfettamente.
Mentre ero davanti l'armadio a decidere cosa mettere, mi squillò il telefono.
''Chiamata da Amelié, rispondi?''
«Ehi, dimmi!» dissi mentre provavo a tenere il telefono con la spalla.
«Buongiorno innanzitutto» rispose ridendo.
«Eh buongiorno, è quasi sera praticamente, ti sei svegliata adesso? Lo sai che tra un po' ci vediamo si?» le ricordai.
«Si che lo so, per chi mi hai presa? Comunque, volevo dirti che scendo prima delle 19..» disse con tono quasi di richiesta.
«Ok, e dobbiamo esserci anche noi prima delle 19, è questo quello che mi stai chiedendo?» domandai.
«Cazzo mi hai scoperta! Comunque si, ci vediamo alle 18 ad Anagnina ok? Baci, a dopo!» comandò.
«Amelié.. Pronto? Ahh, andava bene, ma almeno dammi il tempo di rispondere!» affermai guardando il telefono ormai tornato allo sfondo.
Dato che ad Anagnina dovevo andare con Vittoria, decisi di chiederle se avesse intenzione di anticipare l'appuntamento, così da arrivare prima e fare compagnia ad Amelié senza lasciarla da sola ad aspettare sia noi che gli altri invitati.
Qualche istante dopo mi rispose che avrebbe cercato di fare il possibile per esserci e, alla fine, riuscimmo ad incontrarci alle 17.30 in quella stazione che diede inizio a tutto.

Quel dannato 13 Giugno.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora