Capitolo 13

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Ciao bella genteeee♡
Come potrete notare più avanti non è più Ricky lo stronzo ma James. In questo capitolo mi sono impegnata più del solito... Grazie e buona lettura♡

Una volta arrivati in quella enorme culla,piena di ragazzi ubriachi e ragazze che si strusciavano contro essi,mi pentii subito di essere venuta qui,vestita così e con lui. Avrei dovuto restare a casa,magari a guardare qualche film,o magari a rileggermi le vecchie chat di me e Caleb. Caleb... In effetti non ci avevo ancora pensato a lui. Però,ora che ci pensavo questa festa mi fece ricordare le feste a cui andavamo insieme. Mi mancava,questo era ovvio. Non pensavo che una persona potesse mancarti tanto a tal punto da non sentirti più tu. Cioè,io mi sentivo io,solo che sentivo che mi mancava un pezzo,tutto qui. Avrei tanto voluto dimenticarlo per sempre,ma questo non era possibile,almeno non per ora. Avevo pensato che venire a questa festa mi avrebbe fatto bene,e invece no. «ohi» disse Ricky scuotendomi una mano davanti al viso. Sorrisi e dissi: «ohi. Scusami è che...» «ah,cazzo Pattinson dimentica quel coglione per una sera» sorrisi e annuii. Mentre camminammo per un lungo corridoio anche esso molto affollato,decine e decine di ragazze provarono ad avvicinarsi a Ricky,ma lui non ci fece nemmeno caso. Una volta usciti da qual caos andammo in giardino dove ci sedemmo su un muretto,e Ricky si accese una sigaretta. «allora,perché non hai dato retta a nessuna di quelle ragazze?» chiesi con un pizzico di curiosità. Lui si strinse nelle spalle. «sono gay». Annuii,prima di realizzare ciò che aveva detto. «tu sei omosessuale? Cioè quel tipo di omosessuale? Perché non me l'hai detto prima?» si mise a ridere. «non lo so,non c'era mai stata occasione di parlarne. Tu... Tu non sei contro i gay vero?» scossi la testa. «beh,genericamente no. Poi dipende anche da persona a persona. Non sopporto i gay che mi fanno pesare il fatto di essere etero,quello no» lui annuì,concordando la mia teoria. «nah,quelli neanche io» sorrisi al pensiero che mi era appena venuto in mente. Lui se ne accorse e io arrossii. «che c'è?» chiese. «niente» «che c'è?» ridisse,questa volta con una voce più accentuata. «no,ehm,niente,io mi domandavo se... Beh...» scossi la testa. «se ho mai fatto sesso con un uomo?» aveva capito tutto. Annuii cercando di coprire la faccia. Meno male che era sera e il mio rossore si sarebbe visto di meno. Sorrise. «si» rispose semplicemente. «come?» come? Come?! Sei pazza Blaire? Al contrario di come mi aspettavo che reagisse si mise a ridere a mi mise un braccio intorno alle spalle. «non penso che tu voglia saperlo davvero» «oh beh,scusa,cioè,io...» scossi la testa. «merda scusa.» sono state le uniche parole che riuscii a dire. Ormai la figura di merda era fatta. «nah,non sei la prima a chiedermelo. Forza dammi la mano piccola Blaire,ti aiuto a scendere» disse saltando giù dal muretto. Gli diedi la mano e scesi anche io. Mi circondò di nuovo le spalle con un braccio ed entrammo. La musica era ad alto volume,i ragazzi e le ragazze limonavano,si strusciavano l'uno con l'altra,facevano stupidi giochi tipo obbligo o verità... Insomma,le solite cose. «vieni ti presento i miei amici» disse. «anche loro sono omosessuali?» chiesi ingenuamente. Lui scosse la testa,e urlando per farsi sentire da me disse: «no,loro sono tutti etero» annuii. Mi portò in un posto della casa,in cima alle scale dove non c'era praticamente nessuno a parte un gruppo di ragazzi che parlavano e ridevano. Quando fummo abbastanza vicini per farci vedere e sentire Ricky si salutò con essi. «ragazzi,lei è una mia amica,si chiama Blaire» ognuno di quei ragazzi si avvicinò per presentarsi. C'era Saul,Christophen,Kyle,Leo,Luke,Clay è un ragazzo che mi degnò solo di uno sguardo. «amico non eri gay?» «lo sono. Non posso avere amici?» «amiche» lo corresse il misterioso ragazzo. «uhm,James non ti sei presentato» disse Saul. Erano tutti dei bei ragazzi. Avevano tutti dei tatuaggi,piercing e chi più ne ha più ne metta. Si è vero,avevano molti tatuaggi ma non come quelli che si vedono in televisione che hanno tatuata pure la faccia. No. Avevano le braccia tatuate,e poi non so. Forse il petto. I ragazzi iniziarono a parlare. Tutti tranne James. Decisi di avvicinarmi e Ricky non ci aveva nemmeno fatto caso. Quando fui ad una distanza abbastanza normale per potermi far sentire gli dissi: «ehm,ciao. Sono Blaire» dissi molto educatamente. Lui mi guardò. Mi guardò dalla testa ai piedi,e si soffermò un po' di più sul seno. Abbassai lo sguardo imbarazzata e spostai il peso da un piede all'altro. Mi salutò con un cenno del capo. «James» disse. «piacere» dissi io. Ora mi guardava in viso e i miei occhi si posarono sui suoi. Cavolo se è bello. È davvero molto bello. È più bello di Caleb. No,no,no. Blaire,placati. Datti una calmata. «Hey bambolina,sei single?» sono single? Si,sono single. Forse... «ehm,non lo so neanche io» mi guardò inarcando un sopracciglio e si mise a ridere rumorosamente attirando l'attenzione di alcuni dei ragazzi che lo guardarono male,e poi ripresero a fare quello che stavano facendo. Tutti tranne Ricky che ci lanciava degli sguardi furtivi. «scusa bellezza ma come fai a non sapere se sei single scusa?» «c'è,beh,io...» presi un respiro profondo, e mi preparai a raccontare nuovamente la storia. Alzai gli occhi al cielo per non far uscire le lacrime che si stavano impossessando di me e iniziai. «ero fidanzata con un ragazzo da cinque anni,e lui mi ha tradita con la puttanella della scuola» dissi tutto d'un fiato. Lui mi guardò e annuì. Annuì solamente. Mentre io lottavo contro le lacrime lui annuiva. «okay» disse infine. «okay» ripetei io. Girai i tacchi e feci per andarmene ma lui mi fermò per un polso. «se vuoi posso farti felice io,questa notte. Ti farò urlare sotto le coperte» cosa?! Mi girai di scatto e gli mollai uno schiaffo in piena faccia. Tutti i suoi amici si girarono verso di noi e rimasero a bocca aperta. James si avvicinò a me pericolosamente e io indietreggiai di qualche passo. «non mi devi toccare,hai capito? Mai più» disse con aria minacciosa. Avevo paura,lo ammetto,ma non volevo farmi vedere indifesa. «tu mi hai provocato e io ti ho tirato uno schiaffo. C'è tanto da capire?» chiesi inarcando un sopracciglio con aria di sfida. Lui fece un sorrisetto beffardo e disse: «oh,ma vedi che prima o poi ci riuscirò a portarti a letto amore» deglutii rumorosamente,fin troppo rumorosamente e dissi: «credici,idiota» mi girai e andai da Ricky che mi guardò con fare interrogativo,e con un cenno della mano gli dissi che gli avrei spiegato tutto dopo. Ricky mi accarezzò la schiena e io sorrisi a quel suo gesto. Ora che sapevo che era gay tra noi il rapporto poteva essere anche più confidenziale. Presi il cellulare per guardare l'ora nel display: 01:30 . Cazzo,cazzo,cazzo. Era l'una e mezza e io dovevo essere a casa entro le due. Da qui a casa mia ci andava almeno mezz'ora,sempre se non avremmo trovato traffico. Mi girai verso Ricky che a sua volta si girò verso di me. «Ricky,io devo essere a casa massimo per le due» sobbalzò. «che ore sono?» presi di nuovo il cellulare che ora segnava: 1:35. Gli mostrai il cellulare. «ragazzi scusate noi dobbiamo andare. Salutai tutti,anche se molto velocemente,ma a James o come cazzo si chiama non gli rivolsi nemmeno uno sguardo,mentre lui teneva gli occhi fissi su di me.
2:05
Arrivai a casa alle due e cinque. «ciao Ricky grazie della serata» fece un sorrisetto e disse: «so che ti attrae» alzai un sopracciglio senza sapere di che cosa stia parlando. «James. Ti piace» mi piace? Scossi la testa. «James? Quel James? Vuoi scherzare vero?» si mise a ridere e mi diede un bacio sulla guancia. «come vuoi bambinetta. Buona notte. Ricordati di dire a quei cani da guardia di tuo padre e tuo fratello che sono gay e che non corri nessun pericolo» sorrisi e annuii. Infilai la chiave nella serratura e appena entrai non c'era nessuno ad aspettarmi come temevo. Prima di entrare mi tolsi le scarpe con il tacco e subito dopo salii le scale che portavano alla mia camera. Solo quando entrai li dentro la stanchezza arrivò. Mi buttai sul letto e li mi addormentai subito.
Mattino seguente ore 6:32
La sveglia mi rintronava nelle orecchie,avrei tanto voluto restarmene a casa a leggere o a guardare film,ma purtroppo non potei farlo. Oggi a scuola sarebbe arrivato un nuovo studente,le ragazze della scuola lo considerano un "bad boy". Mi alzai dal mio amato letto e solo dopo mi accorsi che avevo ancora addosso i vestiti della sera precedente. Presi gli abiti che avrei dovuto mettermi oggi e andai in bagno. Guardai la mia orribile faccia allo specchio e vidi tutta la matita sbavata. Mi lavai la faccia e presi una delle mia salviette e struccanti in modo da fare andare via quello schifo. Per fortuna ci riuscii. Mi feci anche una breve doccia e misi il deodorante. Infilai i jeans blu chiari e la maglietta bianca con sopra disegnate delle ancore con su scritto "I'm leaving". Feci uno chignon un po' spettinato e andai in camera per rifarmi il letto. Dopodiché scesi le scale,salutai tutti e presi lo zaino diretta alla mia scuola. Con la musica nelle orecchie canticchiavo "steal my girl". Qualcuno mi affiancò ma non ci feci più di tanto caso. Poi mise un braccio attorno alle mie spalle e togliendomi un'auricolare dissi: «Ricky mi hai fatto spaventar...» «non sono Ricky. Sono James» James. Si ricordavo,il ragazzo stronzo della sera precedente. «cosa vuoi James?» «niente,devo andare a scuola» «anche io quindi ciao» «ciao» disse senza togliere il braccio dalle mie spalle,così ci pensai io. «Hey tesoro sei mestruata? Sei così nervosetta oggi» disse con un sorrisetto beffardo. Lo spinsi verso l'estremità del marciapiede ma non si mosse. Mi prese per i polsi e si avvicinò a me. «ti ho già detto che non devi toccarmi,vero?» chiese. Io come una cretina annuii. I miei occhi erano nei suoi e le sue mani erano sui miei polsi. Distolsi lo sguardo dai suoi occhi castani/verdi e iniziai a guardare un punto indefinito. Dopo qualche secondo che a me erano sembrati ore mi lasciò andare e ricominciammo a camminare. Tra di noi calò un silenzio imbarazzante e quasi inquietante. Appena arrivammo a scuola tutti come sempre si voltarono a guardarmi,come sempre ormai. Non mi accorsi che il suo braccio era nuovamente sulla mia spalla. Feci per toglierlo ma mi si avvicinarono Lillian e Christina con sguardi tristi e preoccupati. Guardandomi in torno notai che non solo loro avevano questi sguardi. Praticamente tutta la scuola.

Remember me||C.D.#Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora