Capitolo 7

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Quando la campanella ci avvertì che mancavano cinque minuti all'inizio delle lezioni presi a braccetto Lillian e Christina lasciando Caleb li da solo,incazzata. Se era così,se si erano visti avrebbe dovuto dirmelo. Invece non fu cos. Mi feci spazio tra la gente per passare e insieme alle mie due ali che entrammo nella scuola per prime. Io e Christina avevamo la prima ora in comune,quella di fisica,mentre Lillian e Christina avevano in comune l'ultima ora. Mi sedetti in prima fila vicino alla mia migliore amica e cercai di concentrarmi su di lei e non agli sguardi e ai bisbigli che mi lanciavano gli studenti. «vedrai che tra qualche giorno questa storia sarà dimenticata» mi rassicurò a bassa voce Christina. Annuii con aria speranzosa.
La lezione finí in maniera incredibilmente lenta,con tutti gli studenti che anzi che prestare attenzione al professore fissavano me e mi lanciavano sguardi maligni e mi incutevano soggezione. All'ora di pranzo non mi sedetti con Caleb ma mi misi in un tavolo a parte con le mie due migliori amiche,le uniche che mi erano sempre state vicine. «Hey ciao Blaire. Perché non ti sei seduta al solito tavolo insieme a me?» chiese Caleb avvicinandosi al nostro tavolo. Provai una fitta di rabbia,e penso che anche lui se ne sia accorto. «perché non ne avevo voglia» mi voltai andai a buttare gli avanzi del pranzo,seguita da Caleb. «ma che hai?» chiusi gli occhi per un momento e sopirai profondamente per cercare di calmarmi e formulare una frase sensata. «che sta succedendo con Emily?» sembrò irrigidirsi a quelle parole e non disse niente. «dimmi cosa cazzo sta succedendo» questa volta lo urlai attirando nuovamente l'attenzione degli studenti che stavano pranzando. Lui mi guardò preoccupato e poi mi prese per un polso. «Blaire andiamo a casa ti spiego tutto» «oh no,a casa mia non ci andiamo finché non mi spieghi tutto». Alla fine andammo nel giardino del retro della scuola,e prima di iniziare ci sedemmo sull'erba e Caleb sospirò a mio parere triste. «Emily,il giorno del tuo compleanno è venuta a casa di Drake,dove c'ero anche io. Eravamo tutti un po' allegrotti,e all'arrivo di lei e delle cheerleader abbiamo iniziato a bere di più è sempre di più fino a ubriacarci a merda. Quella notte avrei dovuto dormire da lui,mi sentivo stanco e sono andato nella camera in cui avrei dovuto dormire,solo che in quella camera doveva dormirci anche Emily... Una cosa tira l'altra e...» ormai le lacrime scendevano senza più fermarsi,la delusione è la rabbia avevano preso il sopravvento così mi scaraventai su di lui e lo presi a schiaffi,finché potei. Mi prese e mi fermò,schiacciandomi piano contro il muro per non farmi fare cazzate. Mi sentivo così male,così tradita dalla persona che più amavo... Me l'aveva nascosto per giorni e se non fosse stato per Emily non l'avrei mai scoperto. «sei uno stronzo ti odio. Pezzo di merda muori,anzi evapora e non farti vedere mai più. Io ti odio,ti odio schifoso. Mi fai schifo sei odioso muori» mi liberai dalla sua presa e me ne andai dicendo a Caleb di non seguirmi. Le lacrime mi avevano appannato la vista e mentre andavo a casa senza neanche preoccuparmi di prendere lo zaino andai a sbattere contro un ragazzo. «Hey guarda dove vai...» disse lui. «scusami mi dispiace» «Hey ma tu stai piangendo?» scossi la testa e cercai di nascondere le lacrime che scendevano senza più riuscire a controllarle. «comunque mi chiamo Brian. Richard Brian Walker» mi porse la mano e la strinsi. «Blaire» «solo Blaire?» «solo Blaire» «okay. Allora ci vediamo solo Blaire» sorrisi e annuì tenendo lo sguardo basso e oltrepassando Richard. Mi sentivo a pezzi e non penso che sarei riuscita in poco tempo a rimettermi in sesto. Odiavo quella sensazione,odiavo sentirmi così. Odiavo Caleb ma nello stesso tempo lo amavo da impazzire. Era la mia vita ma anche la mia rovina. Era come una droga per me,che mi avrebbe ucciso. E quel momento era arrivato; mi stava uccidendo piano piano,e io neanche me ne accorgevo.
Una volta tornata a casa mi buttai sul letto senza ne fare merenda,né prendere lo zaino,né cenare e senza neanche rispondere alle chiamate e ai messaggi che mi arrivavano continuamente. Mi immersi nella lettura ascoltando "See you again". Mi veniva da piangere ma non ci pensai continuando a mettermi nei panni di Tessa in "After 5". L'avevo letto almeno cinque volte,ma leggere quel libro mi faceva sentire meglio. Le canzoni della playlist mano a mano cambiavano e ora stavo ascoltando "Say Something" dei Great Big World ft. Cristina Aguilera. Successivamente "How To Save A Life" dei Fray. Mano a mano che le ore passavano si erano fatte le due e non riuscivo a dormire. Guardai il cellulare e avevo veni chiamate senza risposta di Caleb e quarantatré messaggi sempre suoi. Li eliminai tutti senza leggerli,dopodiché mi buttai con la testa sul cuscino e iniziai a piangere istericamente,cercando di tirare fuori tutte le emozioni. Aprii il cassetto del comodino per cercare un pacchetto di fazzoletti,e cadde un foglio di carta. Lo presi e subito capii. La lettera che Caleb mi aveva scritto per il compleanno e che io mi ero dimenticata di leggere. Chiusi un'attimo gli occhi lasciando scorrere le lacrime che sembravano non aver fine,e tra i singhiozzi feci un respiro profondo.
"Cara amore mio,innanzitutto ne approfitto per farti gli auguri e dirti che ti amo. Diamine,ci siamo fidanzati quando avevamo tredici anni,e ora beh... Hai diciotto anni! Ah,se potessi esprimere tutto quello che provo per te non ci starebbe neanche in tutta la muraglia cinese. Ti amo,sei l'amore della mia vita,anzi... Tu sei la mia vita. Senza di te non so cosa farei,probabilmente la cosa mi ucciderebbe. Ma so che non potrà mai accadere. Noi due siamo destinati a stare insieme per sempre,e questo lo sai anche tu perché l'hai sempre detto. Mi chiedo sempre come saranno i nostri figli e sono arrivato alla conclusione che avranno i tuoi capelli rossi e le tue lentiggini,con i miei occhi verdi. Ti amo più della mia stessa vita.  Quando gli altri ragazzi ti guardano mi ripeto che sei mia e che loro per te non contano niente e la maggior parte delle volte gli alzo il dito medio e loro ci rimangono di merda. Si,cazzo,si sei mia. Tutti di te è mio,il tuo corpo,la tua mente ma soprattutto il tuo cuore. E per te è uguale. Ci apparteniamo. Con questo chiudo la lettera e ribadisco che ti amo,e mai al mondo farei qualcosa per farti stare male,mai. Promesso.
Per sempre tuo,Caleb.
Lessi la lettera un paio di volte,dopodiché me la strinsi al petto e ricominciai a piangere.
Le ore passarono e si erano già fatte le cinque. Quella notte non dormii neanche per mezz'ora. Ero in quella camera dal pomeriggio,più o meno verso l'una. Mi sentivo a pezzi,non riuscivo più a respirare dai singhiozzi,la mente era invasa dalle parole di Caleb in quella lettera. Mi amava,lo sapevo che mi amava,però mi aveva tradita. E non tradita con un bacio,ma con un rapporto sessuale. Mi stupisco che quella troia di Emily non me l'abbia ancora rinfacciato. Piano piano le palpebre si facevano pesanti,quindi provai a dormire perché sapevo che non sarei neanche stata in grado di stare in piedi la mattina. Scivolai in un sonno tormentato e tenebroso. Come tutte le mattina la sveglia suonò,e quella volta era più fastidioso del solito. Mi alzai sapendo che stare a letto ancora non conveniva e mi specchiai. Avevo un aspetto terrificante. Avevo i capelli tutti scompigliati,gli occhi rossi di chi ha appena passato la sbronza e delle occhiaie che arrivavano al pavimento. Non mi ero mai sentita così male in vita mia.

Remember me||C.D.#Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora