I passi di qualcosa risuonavano nelle profondità nere dell'abisso. Gli abomini che vi abitavano erano ciechi nella eterna notte e continuavano a vagare con le braccia, se così vogliamo definire le loro mostruose protuberanze, protese verso il buio nel tentativo di divorare qualsiasi creatura più debole di loro che avrebbe avuto la malasorte di incontrarli. Durante la prima era, l'era della creazione, l'universo si divise tra le stelle e l'abisso. Tra gli astri nacquero esseri talmente puri e perfetti da rifulgere nel cielo stellato durante ogni notte sotto forma di luce, a memoria della loro grandiosità. Nel ventre dell'abisso si formarono entità abominevoli e ripugnanti, ma d'altro canto estremamente potenti e patetici esseri deboli e inferiori che si rannicchiavano nelle profondità più oscure piangendo silenziosamente. Durante questa notte eterna una delle creature inferiori, una sorta di umano primevo, sentiva i passi degli abomini e fino ad allora era sempre riuscito ad evitarli grazie alla leggerezza dei suoi piedi e la sua naturale furtività. Egli piangeva un pianto inascoltato all'interno del baratro abissale assaporando il gelo del vivere rifiutati. Questo umano aveva però una caratteristica ulteriore alle doti fisiche che gli aveva garantito la possibilità di sopravvivere. Infatti ogniqualvolta sentisse su di sè il peso della solitudine un ricordo si faceva strada nella sua mente e il pianto si fermava. Un ricordo di luce, luce calda e bianca dalla bellezza accecante. Quest'ultima volta però era diverso, egli sentiva davvero il calore sfiorargli la pelle e carezzargli il viso spoglio, come una madre benevola verso il figlio. Allora quel piccolo uomo si permise di fare qualcosa che nessuno prima di allora aveva mai tentato: Iniziò a sognare. Questa sensazione che era partita in lui come un tizzone divampò fino a diventare come un incendio e ogni fibra del suo essere gli ordinava di raggiungere la luce. Il piccolo uomo allora si alzo e dopo parecchi tentativi aprì i suoi occhi, ormai atrofizzati e vide. Vide la luce. Brillava come una fiamma incontrollabile e infuse l'umano, debole e inutile, di un vigore e una determinazione enormi. E allora senza esitare entrò nella luce e gli venne concesso un potere immenso sotto forma di un oggetto, nel suo caso un bracciale. D'un tratto si girò e vide altre luci e altrettanti umani e esseri deboli che ne ottenevano la potenza. Forti di ciò i nove umani benedetti dalla luce e un traditore degli abomini iniziarono una guerra con gli antichi dominatori di quel luogo che sarebbe destinata a durare per millenni. Finalmente vinsero e furono glorificati dalle creature dell'abisso come divinità, ma pur essendole diventate non ascesero mai alle stelle. Rimasero invece nell'abisso con gli altri plasmandolo per poterci vivere assieme ai propri discepoli. Era iniziata l'era degli dei. Era iniziata l'era degli uomini.
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Cry of steel and blood
FantasyI regni di Antheroc godono ormai da anni della benedizione della pace dopo il tremendo conflitto durato ventisei anni per la supremazia del continente. I sovrani sopravvissuti alla guerra mantengono saldo il trono grazie all'enorme potere degli art...