Ionav

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La notte era passata e il sole albeggiante di un nuovo giorno era salito a rischiarare la rocca di Nirijel. Il sovrano dal canto suo sarebbe rimasto volentieri a letto per recuperare il sonno perduto, ma il rovescio della medaglia di possedere una corona è l'impossibilità di evitare le proprie responsabilità e i propri impegni. E quel giorno ne sarebbe stato pieno. Quella mattina avrebbe dovuto incontrare un ambasciatore da Sideros e non era comportamento regale far attendere i viaggiatori. Le ancelle gli fecero un bagno caldo e lo aiutarono a vestirsi per la giornata. Scelse un abito di velluto bordeaux con due lunghe strisce bianche passanti per il petto e un mantello di pelliccia bianca fermato da una catena di argento. Le lance di bronzo erano un clan di combattenti e guerrafondai e non amavano gli ammennicoli inutili, per cui si limitò ad indossare un anello con un pettirosso dorato in campo rosso, fiero stemma della casata Diroel e la sua corona d'oro ramato che si perdeva tra i suoi fulvi capelli...rossi. Era quello infatti il colore che contraddistingueva i membri di tale casata.                              Uscito dalle sue stanze incontrò sua madre intenta a discutere con lord Jerome, uno dei suo consiglieri, riguardo l'assemblea della corte che si sarebbe tenuta quel pomeriggio. Jerome era colui che amministrava il tesoro della città e il castello reale stesso, con grande maestria anche, seppure sembrasse un fabbro. Aveva il volto coperto da grandi baffi neri intrecciati che compensavano la sua calvizie e gli mancavano due o tre denti d'avanti. Sua madre Cassandra invece era una donna che aveva conservato la propria bellezza raffinata anche dopo aver superato i quarant'anni e neanche una ruga rigava le sue bellissime guance accarezzate dai suoi capelli castani. Quando lei aveva sposato Edrick per siglare l'alleanza tra le proprie casate aveva diciassette anni mentre lui ne contava venti. Era dotata di grande arguzia essendo abituata a regnare per lunghi periodi a causa delle lunghe campagne militari intraprese dal marito. Quando videro il re si fermarono per salutarlo:-Buongiorno altezza- Tuonò Jerome con la sua voce possente-ha dormito bene? Si ricordi che oggi dovrà affrontare un incontro impegnativo con l'ambasciatore delle lance di bronzo-.

-Ovviamente ricordo i miei doveri Lord Jerome; non si deve preoccupare sono sicuro delle mie capacità.- Mai menzogna fù pronunciata in modo tanto spavaldo.

-Ne ero sicuro! Ora se vuoi scusarci io e Milady Cassandra dobbiamo discutere di questioni importanti. Noiosi conti e manovre commerciali non degne delle orecchie di un re.

La madre lo salutò con un gesto della mano e lei e Jerome si allontanarono. Ionav si accomodò nella sala del trono sul suo scranno coperto di pelli di animali attendendo l'ambasciatore da Sideros. L'attesa fu lunga e noiosa ma finalmente dalle grandi porte in quercia della sala del trono entrò l'araldo che stava aspettando, bardato con una spessa armatura bronzea con le due lance bianche incrociate del simbolo della casata dipinte sopra il pettorale e armato di un'asta lunga tre metri. L'emissario si inchinò bruscamente ai piedi del re e iniziò a parlare: Jonav, secondo del tuo nome della casata di diroel, legittimo re di Nirijel, portatore della bilancia porto a te un messaggio dal re di Sideros.- La sua voce era spaventosamente profonda ma Ionav non si fece intimorire:- Ebbene io ti concedo ospitalità nel mio castello ambasciatore, dimmi dunque il volere di re Orok.-

:-Egli vi informa che a Resegol si terrà un'assemblea straordinaria a cui parteciperà ogni regnante di Antheroc. Un nemico dall'est minaccia la pace dei regni e bisogna decidere al più presto sul da farsi. L'assemblea si riunirà il cinque del prossimo mese lunare, il mio re conta sulla presenza di vostra maestà essendo le casate che rappresentiamo alleate nella guerra per il dominio.-  Una minaccia dall'est? Il possibile scoppio di una nuova guerra? Troppi pensieri affolavano la mente di Ionav che per il momento preferì essere cauto e ponderare le parole

:-Molto bene araldo, ti comunicherò la mia decisione domani mattina. Farò in modo che venga preparata per te una stanza nel castello dove potrai riposare. Per ora è tutto.- L'emissario fece nuovamente un inchino e svanì nei corridoi laterali del castello. Si sarebbe formalmente deciso all'assemblea ma lui era già conscio della sua decisione. Avrebbe imbracciato le armi e condotto i suoi alleati alla vittoria. E finalmente sarebbe stato degno di suo padre.

Cry of steel and bloodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora