Il castello era in fiamme. I lord correvano via, le dame urlavano di terrore e i servi cercavano per quanto possibile di contere le fiamme, ma era inutile. Gli arazzi si consumavano lasciando spazio alla dura pietra incandescente, le travi di sostegno crollavano rivelando cumuli di macerie e il panico regnava sovrano.Nel caos generale persone mascherate avanzavano nel corridoio della stanza reale facendosi strada ad armi spiegate. Ionav, legittimo re di Nirijel, aveva la sua unica via di fuga sbarrata dalle fiamme e per quanto provasse a chiamare aiuto, nessuno veniva nè rispondeva. Improvvisamente tra i combattenti mascherati, un guerriero che sembra il loro capo si fa avanti verso il re facendo cenno agli altri di aspettare lì. Ionav indietreggia e cerca di combattere ma il guerriero è abilissimo e ride ai suoi sforzi. Improvvisamente un fendente alla spalla manda a terra il povero ragazzo disarmandolo. Tra la cenere, la morte, il fumo e le urla il guerriero si china su Ionav mostrando il suo vero volto e...un grido. Un grido squarcia la quiete notturna del palazzo, dapprima rotta solo dai corvi. Altri rumori si aggiungono lesti. Passi metallici, pesanti, da armatura, prodotti da almeno tre persone. Una porta che si spalanca e il respiro profondo e agitato del sovrano nel suo letto. :-Sua maestà è in pericolo? Abbiamo sentito un grido e ci siamo precipitati-. Ionav udì a stento queste parole. Il suo corpo era sveglio, seppur madido di sudore, ma la sua mente era ancora rimasta nell'incubo infernale di quella notte e dovette sforzarsi per biascicare qualche parola ai cavalieri intervenuti in suo soccorso:- n-no ser, è stato un incubo...credo...io...-. :-Va tutto bene ora maestà,se desiderate chiamerò immediatamente Bris il medico, vi porterà un infuso per calmare i nervi-. :-Certo Ser Melion, grazie-. L'enorme cavaliere accennò un inchino e uscì con gli altri due armigeri che fecero lo stesso. Ser Melion era molto premuroso nei confronti di Ionav, quasi in modo paterno. Da quando il giovane aveva perso il padre per una misteriosa malattia aveva incubi simili quasi ogni notte, poichè sentiva il peso e le responsabilità della corona. Ma Ser Melion, accorreva ogni vota che ciò accadeva e ogni volta la sua voce possente e la vista della sua armatura riuscivano a calmarlo. Il cavaliere lo aiutava anche a prendere decisioni a corte e Ionav si fidava molto di lui,essendo egli stato fedelissimo a suo padre Edrick terzo, anima d'acciaio e muro di Nirijel. Ogni volta che pensava a suo padre un sorriso amaro si formava sul suo volto. Edrick era stato un condottiero leggendario e aveva condotto gli alleati alla vittoria nella guerra per il dominio di pochi anni fa. Ogni volta egli combatteva in prima linea per incoraggiare la propria armata con la sua fedele armatura, temprata da cento battaglie, il suo cimiero nero e la sua mitica spada, bilancia del giudizio. Proprio quella spada, reliquia divina memore di migliaia di anni di scontri ora era passata a lui, un ragazzino rachitico e malaticcio che riesce a malapena a sollevarla. Ionav sconsolato decise che era meglio non pensarci, almeno per quella notte, e trovò che fosse invece di gran lunga migliore conversare un po' con il vecchio medico Bris.
:-Allora vostra maestà, problemi di sonno eh? Ho qui un decotto che calmerebbe anche un topo in una stanza piena di giaguari, eh si!-
Ionav rise. L'eccentrico medico di corte aveva una naturale propensione a rincuorare i pazienti, tipica della città di Fearla sua terra natia, al punto che Ionav si chiedeva se fossero davvero sciroppi e pastiglie a guarire le persone e non la sua contagiosa ilarità.
:-Ebbene si Bris- confessò Ionav ricomponendosi velocemente-Ho fatto ancora uno di quegli incubi.
Il vecchio medico barbuto tornò serio:-Vostra maestà il caso è strano, eh si! Sogna sempre di nemici e combattimenti ma siamo in pace da anni oramai. La vostra corona e titolo sono ben protetti e Nirijel è più forte che mai eh si! Ora bevete il decotto e calmate i nervi perchè domani vi attende una giornata piena di impegni. Ah e rassicuratevi poiche nessun giaguaro attenta alla vostra vita.-
Mentro il vecchio medico se ne andava e Ionav prendeva sonno ripensò alle parola di bris.
:-già, nessun giaguaro-.
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Cry of steel and blood
FantasyI regni di Antheroc godono ormai da anni della benedizione della pace dopo il tremendo conflitto durato ventisei anni per la supremazia del continente. I sovrani sopravvissuti alla guerra mantengono saldo il trono grazie all'enorme potere degli art...