Meridol

43 6 4
                                    

Non erano neanche le undici di mattina ma per Meridol sembrava che fossero passati giorni interi da quando era entrata in quella sala. La camera era gremita di suoi pretendenti, cosa che era il sogno di praticamente ogni altra fanciulla di  Antheroc ma per Meridol era diverso, lei sapeva di essere una guerriera. La ragazza, figlia di re Orok ammazzatitani non si poteva definire una grande bellezza per i lineamenti duri tipici delle lance di bronzo, ma aveva avuto la fortuna di ereditare dalla madre almeno il seno prosperoso tipico del nord. Ma a lei non piaceva, diceva che la intralciava in battaglia. E ora quella stessa ragazza rinchiusa in uno scomodissimo vestito fulminava con lo sguardo ogni malcapitato che era venuto alla festa organizzata da suo padre con i suoi occhi di ghiaccio. Re Orok avrebbe tanto voluto un maschio ma le stelle gli avevano fatto capitare tre femmine, ma d'altro canto il re diceva sempre scherzando che Meridol in battaglia valeva più di ogni suo cavaliere Però era arrivato il momento di prendere marito, ovviamente non scelto da lei, e quindi il padre stava scegliendo accuratamente a chi, per interessi di alleanza o economici, darla in sposa. La sua sorellina Nivjana non era neanche dalla sua parte per giunta. Lei aveva ereditato tutto dalla madre compresa la bellezza e l'atteggiamento di una vera lady, per cui fantasticava spesso con le amiche sul bel lord che avrebbe sposato. Non che Meridol disdegnasse i bei lord che vedeva ma l'idea di dover restare rinchiusa in un castello a badare ai figli mentre il marito andava a puttane per il resto della vita la faceva nauseare.

Era quello il suo destino? No...Impossibile accettarlo. Le catene e le imposizioni avrebbero potuto piegare il suo corpo ma la sua anima sarebbe rimasta retta, forte e indomabile come una vera lancia di bronzo. Come la guerriera che era davvero.

Per il momento però tanto valeva godersi la festa e il vino, anzi sarebbe stato meglio annegare dentro gli alcolici e dimenticare ma le pareva già di sentire la vocina petulante della sorella dirle "non è consono a una vera lady" per cui si rassegnò al suo sobrio fato.

Neanchè ebbe tempo di finire questi pensieri che suo padre le si parò davanti con un uomo al suo fianco. Era un giovanotto sui vent'anni alto e asciutto, con i lineamenti delle isole dell'ovest. Indossava un farsetto di pizzo verde acqua e un diadema di perle che gli incoronava i capelli, lunghi e biondi.

:-Ah, figlia mia ti presento il principe Hus dell'isola di Kiju, ha navigato per molte leghe al solo scopo di vederti,non è magnifico?- Il ragazzo si inchinò vistosamente per baciare la mano di Meridol che rispose con un imbarazzato sorriso di circostanza. Hus iniziò a parlare rivelando il marcato accento dell'ovest,famoso per il suo fattore romantico:- Onorato lady Meridol, la sua bellezza eguaglia quella di qualsiasi tramonto io abbia mai visto navigando nel vasto mare.- Meridol dubitava che quel bellimbusto avesse anche mai messo piede su un battello prima del viaggio per arrivare lì. Ma Il principe insisteva imperterrito sul suo passato marinaresco e così continuò:- Milady usciamo sulla scogliera, vi mostrerò il mare e converseremo sulle mie avventure tra le vaste onde.- Prima che Meridol riuscisse a ribattere suo padre si intromise dicendo che era una splendida idea e che lei ne sarebbe stata onorata. Così di malavoglia seguì il bel principe fino alla scogliera adiacente a uno dei bastioni del palazzo reale.

Come ci si poteva aspettare le storie di Hus erano o esagerazioni o pezzi di leggende e dicerie da taverna rappezzate malamente assieme. Qualcun'altra sarebbe rimasta incantata dala bellezza e dalla cavalleria del giovane ma non Meridol. Lei era come un muro di cinta e nessun bel faccino l'avrebbe smossa. Se qualcuno l'avesse dovuta prendere in sposa sarebbe dovuto essere un guerriero.

Evidentemente il principe non era abituato alle ragazza che gli resistevano e si spazientì avvicinando le sue labbra a quelle di Meridol per ottenere un bacio. Grave errore. La ragazza si scostò dalla sua faccia schivando all'indietro e lasciando Hus a mezz'aria. Egli allora tentò un'ultima volta: -O fiore nato in una famiglia di grezzo metallo,non resistere al mio bacio e vieni con me a Kiju, lì sarai regina tra ogni lusso immaginabile-. :-Mi dispiace ser, ma non è il vostro amore nè il vostro titolo che cerco. Fece per andare via ma Hus prendendola per un braccio la sbattè all'antico muro di pietra situato nei pressi del dirupo. :-Ascoltami bene puttanella, dovresti gettarti ai miei piedi solo perchè ti ho dato la possibilità di toccarmi e mi resisti? Sei brutta come un uomo e se non fosse per questo ridicolo seno non sembreresti neanche una donna.- Mentre diceva ciò Hus mise la mano sul seno di Meridol.

Tutto accadde in fretta. Un lampo di odio negli occhi di meridol e il rumore secco di ossa rotte. Meridol aveva colpito con forza e tecnica sul mento di Hus che ora si contorceva a terra sanguinante.

:-Ps'je rhkd me lik, giuy yo-Queste furono le uniche parolo che il principe riuscì a biascicare in quel moment.Probabilmente imprecazioni. :-In quel momento Meridol con la grazia di una pantera si avvicinò a lui e sussurando gli disse:- Ci sono due opzioni principino, o te ne vai immediatamente dal continente e non torni mai più o chiamo la cavalleria del clan e faccio ammazzare ogni inutile essere sulla tua isola, brucio le loro case e poi vi spargo sopra il sale-.

Il principe che ancora sputava sangue la guardò terrorizzato, prima di correre verso la sua nave e la sua isola, lasciando una scia inconfodibilmente rossa.

-Se prima non sapeva navigare- disse Meridol ridendo-imparerà solo per sfuggirmi.

Cry of steel and bloodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora