Merda, merda, merda, merda. Pensò Jimin fissando la prima pagina del libro che aveva rubato. Sono una persona terribile.
Sulla via del ritorno dalla sua classe, aveva fatto una sosta in una camera dalla porta aperta. Aveva afferrato un libro che vide poggiato sulla scrivania, e corse per tutto il percorso fino alla sua stanza, annegava tra i sensi di colpa. La consapevolezza piombò quando aprì ciò che aveva preso.
Non solo aveva rubato unʼaltra cosa di Yoongi, ma addirittura il suo diario. Era peggio del normale. Il tutto sarebbe finito con il suo accoltellamento... con una penna che aveva cercato di rubare.
Guardò verso lʼorologio da comò, realizzando che aveva ancora tempo di tornare nella stanza di Yoongi. Con un poʼ di fortuna, non sarebbe rincasato. Erano passati solo un paio di minuti.
Stringendo il diario nel petto, Jimin si affrettò a tornare nella camera dellʼaltro. Cʼera stato talmente tante volte che lʼaveva memorizzata.
Per fortuna, la porta era ancora aperta e la stanza sembrava vuota. Si avvicinò verso la scrivania e posò il diario in basso dove lʼaveva trovato. Poi si precipitò verso la porta, il sollievo lo riempì lentamente.
