Yoongi sedeva difronte al fratello di Kwangmin, il dottor Jo Youngmin, in un bar. Lo guardava mentre prendeva un sorso del suo caffè, pensando che, se non fosse stato per via del taglio di capelli professionale, era come se stesse parlando con il suo professore.
ʻʻQuindi, Jimin...ʼʼ disse Youngmin afferrando la sua borsa, per estrarre un taccuino e un astuccio. Cliccò la punta della penna, guardando ansiosamente il ragazzo. ʻʻSpiegami il motivo esatto. È cleptomane?ʼʼ
ʻʻSì è cleptomane. Inoltre, non magia, si svaluta un sacco, ha la sindrome ossessiva‒compulsiva ma questo è lʼultimo dei suoi problemi...ʼʼ sospirò mentre muoveva il cucchiaino attorno alla tazza, odiando il fatto che Jimin avesse a che vedere con così tanti problemi ogni giorno. Voleva solamente prendersene alcuni ― o tutti ― per alleggerirgli il carico. ʻʻSono davvero preoccupato che si aggravi e che non migliorerà mai. Non voglio che faccia qualcosa di pazzo...ʼʼ
ʻʻUna buona parte di cose che hai detto sono a causa della cleptomania, o almeno associate. Penso che se avesse uno di questi, uno per uno, lo farebbe sembrare più gestibile e inoltre solo abbassare lʼammonto di stress e problemi che deve affrontare,ʼʼ Youngmin scrisse alcune cose sul suo taccuino, alzando di tanto in tanto lo sguardo quando pensava ʻʻGli hai mai detto di farsi dare degli aiuti prima dʼora?ʼʼ
ʻʻSì, ma non ne vuole sapere. A volte nega di aver qualcosa di sbagliato, e inoltre crede che finirà in prigione se lo ammettesse,ʼʼ disse Yoongi, e Youngmin annuì lentamente. ʻʻNon lo manderete in cella, giusto?ʼʼ
ʻʻNo, perché è cleptomane, suppongo abbia quasi una scusa...ʼʼ Youngmin scrollò le spalle e bevve un poʼ del suo caffè. ʻʻMoralmente non dovrebbe usarla come scusa ma sul serio... cosa si può dire?ʼʼ
