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-mamma come sta? Dimmi la verità ti prego non ce la faccio più, sono preoccupato-
-amore mio, devi stare tranquillo davvero. La nonna ora sta bene, ha avuto un problema al cuore e ha subito un piccolo intervento ma ora sta bene, tieni te la passo così sei più sereno-
-tesorò e' nonnà, comm staì?-
-io bene nonna, ma te ? Come stai? Ti senti meglio?-
-ammor mie io sto benissimò, o' mie cuoricìn ognì tantu me giocà dei bruttì schèrz ma mo' sto benè-
-non puoi capire quanto sia felice che non ti sia successo nulla di grave. Fra 3 ore sono a Caserta nonna, vengo a salutarti, anzi veniamo perché c'è anche Gabriele-
-nun veco l''orà e' vedervì! E' mie uagluni!-
Gabbo è un nipote a tutti gli effetti per nonna.
-anche noi nonna, a dopo, un bacione-
Sono troppo contento che stia bene, ho avuto veramente paura di perderla.
Anche Gabriele è contento, infatti mi salta in braccio e si appende su di me come se fosse un koala.
Mentre stiamo andando all'aeroporto mi arriva un messaggio da Alberto "Lele, fratello mio, domani vieni con me e Lorenzo al club, ti aspettiamo".
Ma che coraggio ha? Non lo riconosco più davvero. Anni e anni di amicizia buttati via così.
Decido di non rispondergli, metto il cellulare in tasca e andiamo a fare il check-in.
Per un momento mi giro e mi sembra di vedere Giulia. Ma lei non c'è. Non riesco a togliermi dalla testa la sua immagine di ieri all'aeroporto. L'ho guardata per pochi secondi e aveva un'aria così triste. Mi sento in colpa e non so perché.
In fondo è lei che se n'è andata via senza dire nulla. Basta. Devo smettere di pensare a Giulia.
Finalmente arriviamo a Catania.
Sono venuti papà e mamma a prenderci all'aeroporto.
Nel viaggio verso l'ospedale papà mi ha detto che ieri a The Voice nonostante l'errore iniziale sono stato bravo. Sono contento, lui è sempre molto oggettivo con me quando si tratta di musica e so che non mi farebbe mai complimenti gratuiti.
Per la mamma invece posso anche sbagliare tutti gli accordi e stonare come una campana che mi direbbe sempre "amore mio, sei il più bravo".
Davanti all'ospedale troviamo Mattia. Appena ci vede si butta contro di noi. Poi si avvicina al mio orecchio e mi dice -per me hai già vinto tutto fratellone-
Io lo guardo, gli faccio un sorriso enorme e lo abbraccio fortissimo.
Vedo Gabriele che prende il telefono, ci fa una foto e ci dice che questo momento era troppo bello per non essere immortalato.
Andiamo da nonna. Sta nella stanza 126. Dentro c'è anche il nonno Gennaro, si è addormentato sulla poltrona.
La nonna è stesa nel lettino e mi fa segno di fare silenzio.
40 anni di matrimonio e si amano come se fossero due ragazzini. Un amore infinito che ha saputo oltrepassare dolori, dispiaceri e difficoltà e godere della gioia e delle cose belle del viversi quotidianamente.
Ogni tanto ho pensato a come sarebbe vivere un amore come quello dei miei nonni, o come quello dei miei genitori ma sono convinto sempre di più che quel tipo di amore non faccia per me.
Entro prima io, cercando di fare il più piano possibile, poi entra anche Gabriele.
La nonna ha un sorriso ha 32 denti, si vede dagli occhi com'è contenta di vederci.
-Amorì mieì, ma mangiatè? Vi veco troppo sciupatì, soprattùtt tu Lelè-
-si nonna, mangiamo tranquilla-
È sempre la solita storia. Ogni volta che mi vede mi dice che sono troppo magro e "sgrida" la mamma perché secondo lei non mi dà da mangiare abbastanza. Per fortuna che ora la mamma è andata a prendere un caffè se no questa scenetta sarebbe durata almeno un'ora.
-site sempe cchiu' bellì-
Io e Gabriele rispondiamo in coro -grazie, anche tu-
-Eh magarì, ormaì song vecchià-
-non è vero nonna, sei ancora giovane e poi sei bellissima-
-Lelè tu si troppo buonò-
A Gabbo arriva una chiamata e decide di allontanarsi un attimo, così io ne approfitto per dire una cosa molto importante alla nonna.
-nonna sai per un momento ho pensato al peggio e ho avuto molta paura di perderti e ho avuto paura che tu te ne andassi senza sentire queste parole.
Voglio dirti una cosa che non ti ho mai detto, e che sai benissimo che faccio fatica a dire anche a mamma e papà. Nonna io ti voglio bene. Te ne voglio veramente tanto. E ho ancora bisogno di te quindi non te ne andare da nessuna parte-
La nonna mi risponde con la voce rotta dal pianto -nun me ne vaco ra nessùn partè ammor- e poi mi tira a sè e mi abbraccia forte, proprio come quando ero piccolo e avevo paura del buio.
Gabriele rientra e il nonno si sveglia. Ci accoglie fra le sue grandi braccia e ci dà un bacio in fronte a entrambi.
Ha due braccia enormi. In realtà è tutto un po' enorme. Ma nonostante il suo aspetto da "duro" ha un cuore grandissimo, è dolce, premuroso, gentile. E la cosa più importante è che ama tanto la nonna, e farebbe ogni cosa per renderla felice.
Passiamo l'intero pomeriggio riuniti tutti insieme in quella stanza di ospedale. Io, Mattia, papà, mamma, i nonni e Gabriele.
Nonostante l'ambiente non sia uno di quelli più piacevoli ho passato un pomeriggio fantastico.
Ormai si è fatto tardi, salutiamo la nonna che deve stare in ospedale ancora due giorni, accompagnamo il nonno a casa e poi ritorniamo a Pomigliano.
È stata una giornata piuttosto intensa e sono stanchissimo, infatti appena poso la testa sul cuscino mi addormento.

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