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Oggi è sabato e sono al centro commerciale con Rebecca. Non le vorrei chiedere il perchè di quella sua fretta nel chiudere la chiamata dell'altra volta, perchè magari la mette a disagio, e io sono la regina del disagio. Siamo sedute davanti ad un gelato, che Rebecca mangia con molta avidità. A momenti si ammazza.

"Okay cara, che mi volevi dire?" dice, col naso tutto sporco di cioccolato.

"Sono confusa. Volevo chiederti se... hai mai avuto voglia di gridare al mondo 'sono contenta di essere viva'?" le chiedo, con gli occhi che brillano.

"Tante volte, quando suono, quando mangio, quando sto con te" si blocca e guarda un punto fisso che io non riesco a capire. Mi sembra preoccupata.

"Senti, volevo sapere, come mai hai chiuso così in fretta la telefonat-"

"Ho intenzione di iniziare un corso di danza, ti va di farlo con me?" dice interrompendomi bruscamente. Qui c'è qualcosa che non va.

"Tu? Danza?" la guardo incredula. Sono sorpresa da questo suo slancio di 'sportività'.

"Pensavo a qualcosa tipo hip-hop, anche se sai come odio quella musica estremamente ritmata, insomma, sono una rockettara io!". Rido a questa sua affermazione.

"Ora ti mando il link della scuola di danza, fanno un sacco di corsi. Andresti bene tu, sei molto elastica e leggera, sei nata per questo!"

Abbasso lo sguardo e sento le guance andarmi a fuoco. Solo il pensiero di essere al centro dell'attenzione mi fa venire il panico.

Ritorno a casa, e apro Whatsapp. Voglio proprio vedere questa scuola.

Fra i vari stili di danza ce n'è uno che ha attirato maggiormente la mia attenzione: danza aerea.

Dalle foto sembra bellissimo. Stai sospeso per aria e l'unico tuo compagno è un lughissimo lenzuolo, che permette di farti volare. Ho intenzione di provare.

Sento la porta chiudersi e vedo entrare mio padre con una sguardo un po' triste. Quando è così vuol dire che deve ripartire.

"Ciao papà"

"Ciao Nicole. Devo dire a mamma una cosa importante. Lo farò questa sera."

Mi sto preoccupando, non l'ho mai visto così.

"Va bene. ma come mai sei così triste?"

Non mi risponde. Si limita a darmi una carezza sulla testa, a quel punto capisco che devo lasciarlo solo. Vado in camera mia. Decido di prendere il PC e andare a vedere di nuovo il sito della scuola di danza. Cavolo deve essere proprio bello ballare sospesi per aria. Ho deciso, andrò anche io in quella suola. Sarà una distrazione da tutto quanto.

Passo la giornata tra un CD e l'altro, mentre guardo varie immagini e video sulla danza aerea.

Sento la porta che si chiude e capisco che è arrivata mia madre. Non amo origliare, ma voglio capire che succede. Silenziosa come un topolino scendo le scale e mi fermo su un gradino in modo che i miei non mi vedano. Non riesco a capire nulla, sento solo mio padre che parla ma non riesco a distinguere le parole. Dopo circa due minuti di discorso, mia madre scoppia a piangere, ma facendo piano, pensando di disturbarmi. Non riesco a capire. Cos'è successo? Decido di smetterla di stare lì e torno in camera mia. Capisco che vogliano tenermi fuori da tutto ciò, ma vorrei proprio capire che cosa turba i miei genitori.

La serata finisce con una cena che proprio non riesco a mandare giù, e con me che non riesco a chiudere occhio per le troppe domande che mi invadono la testa.

You should be stronger than me Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora