Arrivata a scuola vidi Filippo con Serena e degli altri ragazzi che non conoscevo. Dovevano essere più grandi perché avevano le spalle larghe ed erano molto alti. Guardavano nella mia direzione ridacchiando e sussurrando parole che non capivo. Entrai nella mia classe con la testa bassa e mi sedetti velocemente al mio banco. Che imbarazzo, sapevo che venire a scuola mostrando il mio viso non era una buona idea.
Federico entrò il classe con delle enormi cuffie dalla quale fuoriusciva quello che sembrava essere dubstep, aveva come sempre i lunghi capelli neri sul viso, ma riuscivo a vedere i suoi occhi. Erano veramente belli.
Si sedette sulla sedia e girò la testa nella mia direzione. Accennò un sorriso e subito dopo andò a frugare nel suo zaino. Non sapevo proprio come comportarmi, nessuno mi aveva mai detto 'sei molto carina' ed ero un po' disorientata. La lezione iniziò e la mia mente si concentrò solo sullo studio. Mi sottovaluto sempre, ma devo dire che a scuola vado molto bene, i miei compagni mi odiano perché prendo buoni voti e perché non dò i compiti nel gruppo whatsapp della classe. Il problema è che non mi piace scrivere nei gruppi, perché ho sempre paura di dire qualcosa di stupido e di venire presa in giro per ciò che scrivo. Mi pare si sia capito che non so socializzare.
Le ore passarono velocemente e quando arrivò il momento di andare a casa, fuori scuola vidi una scena piuttosto triste. Federico era appoggiato al muro mentre Filippo e il suo gruppo gli prendevano a calci lo zaino e gli buttavano i libri a terra.
Quando andarono via di abbassò a raccoglierli e io gli andai vicino per aiutarlo. Mi sorrise e io gli sorrisi di conseguenza.
"Grazie tante. Quei cretini mi hanno già preso di mira, come nella scuola precedente." Disse abbassando lo sguardo.
"Non capiscono niente, lasciali perdere. Spero non ti abbiano rotto niente nello zaino."
Lo aprì e prese le cuffie. Tirò un sospiro di sollievo.
"Grazie a Dio queste sono intere. Non so cosa avrei fatto senza queste." Disse ridacchiando. Ci alzammo e ci pulimmo le ginocchia. Ridemmo insieme per un motivo ignoto, ma trovavo carina questa cosa. Lo salutai e mi incamminai verso la fermata del bus che mi avrebbe portata a casa, ma prima che girai l'angolo sentì Federico dire il mio nome.
"Grazie per esserti legata i capelli."
Arrossì con una velocità che a me sembrò immediata. Non risposi e marciai verso la fermata dell'autobus. Mentre camminavo tirai fuori il telefono e le cuffie rischiando di far cadere il libro che avevo sottobraccio. Selezionai la riproduzione casuale e partì 'Paris' di Caro Emerald. Mi rilassai un po'.
Arrivata a casa vidi mio padre e mia madre scrivere delle cose su un foglio.
"Ciao Amy!" Esclamò mio padre. Da qualche anno mi chiama così perché adoro Amy Winehouse e la sua musica. Risi e buttai il mio zaino sul divano e mi ci abbandonai sopra. I miei genitori misero via i fogli e la penna e mi chiamarono subito dopo per dirmi di venire a tavola a mangiare. Mi sedetti e stranamente mangiai tutta la pasta che mia madre mi aveva messo nel piatto. Stupì anche me. Andai in camera mia e iniziai a fare i compiti. Dopo qualche minuto mi arrivò un messaggio. Era Rebecca.
"Hey, quando sei venuta a casa mia ti sei dimenticata la felpa. Se sei a casa vengo a riportartela"
A volte mi chiedo dove ho la testa.
"Sono già a casa, grazie di non essertela tenuta!"
"Sis, la mia corporatura e la tua sono leggermente differenti... 5 minuti e arrivo"
Mi scappò una risatina. Quando andavo a comprare nei negozi potevo comprare solo vestiti di taglia XS, in alcuni invece dovevo andare nella sezione per bambini.
Il campanello suonò e andai ad aprire. Rebecca viveva accanto a casa mia, ma nonostante questo me la ritrovavo sempre col fiatone. È la persona meno sportiva che conosca.
"Tieni, ricordatela la prossima volta. Ah, dopodomani vado a fare la prova di danza, vieni con me?"
Ci pensai un attimo e mia madre uscì di casa e precedette le mie parole:"Certo che viene con te! Le fa piacere!"
Rebecca sembrava confusa, ma ormai sa come è fatta mia madre.
Tirò fuori il telefono e frettolosamente concluse la conversazione dicendo:"Ehm, allora ci vediamo domani a scuola. Ok? Ok. Ciao."
Devo capire che cos'ha. Non può tenerlo nascosto per tanto.
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You should be stronger than me
Teen FictionNicole va al liceo, ma la vita da adolescente se l'era immaginata diversa. Ha una cotta per Filippo, un ragazzo che non la apprezza per ciò che è. La sua migliore amica è Rebecca, che ha la capacità di farla ridere sempre. Da quando arriva Federico...