8

49 6 6
                                    

I giorni passarono tranquilli, e un semplice pomeriggio a casa può diventare stranamente piacevole. Mi arrivò un messaggio da Federico:

"Ciao Nicole, per domani a scuola c'è solo inglese vero?"

"Sì, pagina 72 e 73"

"Grazie tante"

Passò un minuto buono prima che lui riscrisse qualcosa.

"Perchè non ti raccogli i capelli? Hai un visino molto carino :)"

Il cuore mi saltò in gola e quasi lo sputai. Nessun ragazzo mi disse mai una cosa del genere. Che dovevo rispondere? Ero molto emozionata e nervosa.

"In realtà non amo molto il mio aspetto, preferisco nascondermi. E poi nessuno mi noterebbe mai."

Stava scrivendo. Sentivo nello stomaco una strana sensazione, come di paura e felicità per il bel complimento appena ricevuto.

Ecco il suo messaggio.

"Beh, io ti ho notata. E sarebbe bello vedere il tuo viso."

Mi si appannò la vista per un attimo. Calde lacrime mi rigarono le guancie che ormai sentivo avvampare. Non credo di aver mai provato una sensazione così. Piacevo almeno un po' a qualcuno.

Ormai ero nel panico. Avevo esaurito le idee.

"Grazie mille. Lo apprezzo proprio tanto. Ora scusa, ma devo finire di aiutare mio padre a fare una cosa."

Ma perchè devo sempre finire le conversazioni con delle bugie?

"Va bene. Ci vediamo domani a scuola"

Wow. Le emozioni che provavo erano come quelle che prova un bambino piccolo che va sull'altalena per la prima volta, e in effetti anche per me era una prima volta. La prima persona che mi diceva che ero carina.

Scesi al piano di sotto in cucina e sentì mia madre che parlava al telefono e appena mi sentì scendere riattaccò la chiamata.

"Con chi parlavi?" chiesi.

"N-no, non importa, hai fame?" disse, mentre marciava a passo deciso verso il frigo. Un sorriso forzatissimo apparì sul suo viso per poi spegnersi subito non appena aprì l'elettrodomestico.

"Oggi non ho fatto la spesa e non ho voglia di inventarmi nulla. Ordiniamo la pizza?" chiese entusiasta fregandosi le mani.

Annuii felice e mangiammo sul divano. Io presi una pizza più piccola di quelle normali, che non finii tutta.

Guardammo un po' di televisione e andai a dormire. Mia madre entrò nella mia camera e chiesi, con un tono un po' da bambina delusa:"Ma dov'è papà?"

Un'espressione triste prese spazio sul suo viso.

"È rimasto in ufficio per finire delle cose." tagliò corto.

Mi lasciò un bacio sulla fronte e uscì dalla mia stanza.

Non riuscendo a dormire presi le cuffie, l'iPod e selezionai la playlist 'Good Night'.

Durante la canzone 'All of me' di John Legend, mi addormentai.

Il giorno dopo a scuola mi presentai con i capelli legati in una coda alta.

You should be stronger than me Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora