capitolo 18

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Kate
Federico in questi giorni mi ha dimostrato il suo affetto.

È davvero innamorato.

Non pensavo che una persona possa essere così innamorata di un'altra persona.

Forse in fondo, ricambio i suoi sentimenti?

Se non fosse così, allora perché ogni volta che stavamo insieme lo baciavo? Certo, piccoli baci, ma erano pur sempre baci, no?

Non erano per fargli piacere, era come un bisogno, una cosa mia, come se volessi baciarlo io.

Ogni volta che posavo le mie labbra sulle sue, mi venivano i brividi.

Le sue labbra morbide, con quel sapore di menta, mi fanno impazzire.

E i suoi occhi. Quelle bellissime perle azzurre.

E il suo sorriso. Meglio non parlarne.

***
"Vieni al parco?" dico a Federico, chiamandolo per telefono.

Dopo avermi detto un semplice "okay", mi preparo per poi dirigermi al parco.

Mi siedo sulla nostra panchina per aspettarlo.

Lo vedo arrivare, ha indosso la felpa azzurra che gli ho regalato io. Cammina verso di me, sempre sorridente.

Quel sorriso.

Mi alzo dalla panchina e corro verso di lui, gettando le braccia intorno al collo, baciandolo.

"Ehi" mi dice, tra un bacio e l'altro. "Cosa c'è? Perché mi hai fatto venire al parco? E perché ti sei fiondata così?" continuiamo a baciarci.

"Ti amo" gli dico, senza interromperci.

Sorride sulle mie labbra.

Mi fa alzare tenendomi per i fianchi e mi fa mettere le gambe intorno alla sua vita. Mi porta alla nostra panchina, dove si siede, io sopra di lui. Non smettiamo un secondo di baciarci.

"Davvero?" chiede, guardandomi negli occhi.

"Si. Scusa se ti ho fatto aspettare, volevo capire quello che provavo veramente. Ora l'ho capito. Ti amo, Federico"

"Non ti preoccupare. Ti aspetterò sempre. Te l'ho detto, ricordi?" sorride.

"Ma ora sono qui" sorride di nuovo.

Poso lo sguardo sul suo sorriso.

"Giuro che se non la smetti di sorridere ti prendo a pugni"

"Sei tu che mi fai sorridere, quindi è colpa tua" dice ridendo.

Lo bacio ancora una volta.

***
Andiamo a casa mia.

Io mi metto in salone, sul divano, a fare i compiti, mentre Federico va a prendere il gelato.

Federico
Sono in gelateria a prendere i gelati.

Mentre aspetto il mio turno mi immergo nei pensieri.

Kate ha detto che mi ama. È innamorata di me.

"Ehi amico" una voce mi risveglia dai miei pensieri.

"uhm?" dico scuotendo la testa e guardando la persona da cui proveniva la voce.

"Che gusti vuoi?" chiede sorridendo.

"Ah... Ehm, sì... Una vaschetta con stracciatella e nocciola, grazie."

Dopo aver pagato, torno a casa di Kate, e quando entro la vedo molto indaffarata.

È seduta sul divano, a gambe incrociate, con tremila fogli sparsi dappertutto: un po' intorno a lei sul divano, un po' a terra, un po' sulle sue gambe. Tiene matite ovunque: una in mano, una in bocca, una sull'orecchio e una sulla cipolla scompigliata.

È pur sempre meravigliosa.

Sembra non accorgersi di me, fino a quando non vado da lei e le do un bacio sulla guancia.

"Ehi, ci sono i gelati" le dico.

"Oh, si, grazie." mi dice, continuando poi quel che aveva iniziato.

Vado in cucina e preparo due bicchieri di plastica con del gelato.

"Piccola, non vuoi fare una pausa?" le dico, quando torno in salone con i gelati.

Mi siedo sulla poltrona. "È tutto il pomeriggio che sei lì e non mi hai considerato" faccio la faccia da cucciolo.

Molla tutto e si va a sedere su di me, mettendomi le braccia al collo.

"Ora vedi come ti considero" dice sorridendo e mi bacia.

Quelle bellissime labbra sulle mie.

"I gelati" dico, continuando a baciarla. "scioglieranno" dico, tra un bacio e l'altro.

Mi morde il labbro inferiore, dopodiché si alza e prende i gelati.

Me ne porge uno, e si siede nuovamente sopra di me, poggiando la schiena sul mio petto.

Si gusta il suo gelato.

Dopo un po' di gira verso il muro alla nostra destra, mettendo le gambe sul braccio della poltrona.

Continua a mangiare il gelato.

"Hai un po' di gelato qui" le dico.

"Dove?" dice toccandosi tutta la faccia.

"Qui" le dico, per poi leccarle l'angolo della bocca.

"Bleah!" esclama, mentre io rido.
"Ma non fare la bambina, che sarà un po' di saliva? E poi mi baci, quindi non ti fa schifo" dico ridendo.

"Infatti non ti bacio più" dice, per poi alzarsi da sopra di me e poggiare il bicchiere vuoto sul tavolino.

"Ah si?" alzo un sopracciglio.

"."

"Ora ti faccio vedere io" dico, iniziando a rincorrerla per tutto il salotto.

Quando finalmente riesco a prenderla, la prendo in braccio e la butto sul divano, per poi andare sopra di lei, bloccarle i polsi con le mani e iniziare a baciarla con forza, sotto le sue risate.

ANGOLO AUTRICE
weh patate!
ecco un nuovo capitolo, yep.
Come la scorsa settimana, rimango a Roma fino a mercoledì, poi quel giorno parto di nuovo per Fregene.
Spero che questo capitolo vi piaccia, un bacio trote :3

-MissRossi

Lovesick - Benji e FedeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora