Prologo

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- Mamma mamma! Lascia stare la mia mammina! Brutto cattivo!

Il mostro la ignorò e continuò a succhiarle il sangue. La donna smise di muoversi, il viso era pallido e il cuore non batteva più. L'essere, dopo averla prosciugata, la lasciò cadere a terra per poi volgersi verso la bambina con uno sguardo sadico in volto. La piccola si avvicinò alla mamma e le prese la testa tra le braccia.

- Come sei fredda, mammina. Che cosa ti ha fatto questo mostro? Perchè non rispondi? Mamma! Ti proteggerò, ma tu svegliati! Mamma!

Il vampiro iniziò ad avvicinarsi alla piccola, un altro metro e avrebbe potuto sentire i suoi canini conficcarsi nella tenera carne. La bimbetta lo guardò spaventata, ma strinse a sè la madre morta con fare protettivo e gli puntò contro un piccolo pugnale di pietra. Il mostro rise, pensando a quanto fosse ingenua quella ragazzina. Proprio come la madre, che aveva davvero creduto che lui fosse solo un poveraccio in cerca di aiuto e l'aveva accolto. Le fiamme roventi radevano al suolo la città e la piccolina non poteva nemmeno rannicchiarsi contro un muro.

- Oi! Lascia stare quella bambina, vampiro! Sei così sdegnoso da metterti contro chi è più debole di te?

Le parole del ragazzetto, che sembrava avere solo un anno più della sua amichetta, ferirono profondamente l'orgoglio dell'essere. Il mostro si rese conto che il bambino aveva più che ragione, un essere forte dovrebbe vedersela con uno alla sua altezza, non con un cucciolo d'uomo.

- E va bene, ti dò ragione. Questa però sarà l'ultima volta che lo faccio, se ci rincontreremo non avrò rimorsi nell'uccidere un debole.

Detto questo il vampiro scomparse. Il ragazzino prese la mano della bambina incredula e la trascinò fuori dall'incendio, poi svenne. Un gruppetto di ragazzi poco più grandi, vedendoli, si avvicinò. Non sembravano minacciosi.

- Volete una mano?

- S-sì...

I ragazzi si avvicinarono al bambino e lo presero in spalla. Poi si rivolsero alla piccola.

- Vieni con noi?

- No, io sto qui ad aspettare la mamma.

- E dov'è la tua mamma? - chiese uno di loro. A quel punto la bambina indicò il fuoco.

- Lui mi ha salvata ma la mamma era troppo grande e non l'ha portata. Sono certa che si rialzerà e tornerà da me.

I ragazzi si guardarono, avevano capito tutto.

- Tua mamma non tornerà. Sicuramente è... è morta.

La bambina guardò il ragazzo stupita e scoppiò in lacrime.

- No! Non è vero! Lei tornerà! Ne sono certa...

Uno di loro la prese con sè e si incamminarono per la strada, fingendo di non provare nulla sentendo le urla della piccola richiamare sua madre. In realtà sapevano bene cosa si provava.

1 anno dopo.

La banda di Lucks avanzava tranquilla sul marciapiede, la piccola Evah cresceva felice e il ragazzetto venne chiamato Bear data la sua forza. I carri armati passavano di quà e di là e la bambina li guardava stupita, quando si sentì un grido.

- RIBELLI! RIBELLI!

Spari risuonarono dappertutto, stavano mirando proprio alla banda di ragazzi. Bear prese Evah per mano e scapparono via. Quando si fermarono nel vicolo cieco si resero conto di essere soli. Due soldati li videro e, dopo essersi scambiati uno sguardo interrogativo, presero in braccio un bambino ciascuno. I due scoprirono il perchè erano soli: gli altri giacevano sanguinanti sul marciapiede e non si muovevano.

- Beaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaar!

- Evaaaaaaaaaaah!

Cercarono di raggiungersi disperatamente con le mani, ma sapevano che se non sarebbero stati uccisi sarebbero comunque finiti all'orfanotrofio. Non si sarebbero più rivisti. Il suo ultimo migliore amico, la sua famiglia, era andata in frantumi in pochi secondi.

1 anno dopo ancora

I due orfanotrofi, quello maschile e quello femminile, si erano finalmente uniti. Evah aspettava da tanto questo momento, sperava di rivedere il suo migliore amico Bear. Raccontava alle sue compagne di stanza tutte le avventure passate con lui e loro si stupivano della bontà e della forza di quell'orso. L'allarme di emergenza risuonò in cortile, e tutti i ragazzi andarono lì a vedere. Evah, sgusciando tra bambine e ragazzini, si era messa in prima fila e vide colui che aveva aspettato tanto.

Bear e altri tre suoi compagni stavano fuggendo, rincorsi da uomini a cavallo armati di fucile. D'un tratto si sentirono quattro spari e lei vide il gruppetto cadere a terra, sanguinante. Il suo migliore amico era morto e lei non aveva fatto nulla per avvisarlo o salvarlo. Non gli aveva neanche detto addio. L'ultima cosa che Bear sentì, quel giorno, fu il suo nome urlato dalla sua migliore amica, quella che per lei era stata sempre come una sorellina.

- Evah...


Dark Blood - Diabolik Lovers More Blood FFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora