ATTENZIONE, QUESTO CAPITOLO CONTIENE SCENE DI SESSO ESPLICITE, QUINDI SE NON VI PIACCIONO NON LEGGETE!
Evah's POVMi risveglio nella stanza di Yuma. Sgrano gli occhi rendendomi conto di essere viva. Io e le mie lacrime stiamo lottando.
Yuma è davanti alla finestra, girato di spalle a guardare il roseto che lui stesso ha cresciuto. Tremo, sono disarmata e non posso tentare di uccidermi o almeno uccidere lui.
- Hai paura... Vero?
La voce che sento non è il vampiro che odio a morte, è una voce diversa. È la sua voce, quella che ho cercato per anni e non sono mai stata in grado di trovare, la stessa che ieri ho cercato disperatamente di uccidere assieme a me. Lui si gira, i suoi occhi sono addolorati ma non ha pianto. Il suo sguardo mi rivela tutta la tristezza che lui ha chiuso nel suo cuore, tutta la solitudine, nonostante i fratelli, mi colpisce profondamente.
Io mi alzo lentamente, dolorante e mi dirigo verso di lui, che ha abbassato lo sguardo.
- Io non ho paura.
- Devi... Sono un mostro che non fa altro che succhiare sangue, lo hai detto tu stessa.
La sua risposta mi fa sentire estremamente in colpa.
- Io... Io credo che in fondo c'è ancora l'orso che conosco da sempre...
- L'orso che conosci era docile...
- Anche tu lo sei.
- No.
- E va bene, se ci tieni così tanto - dico sospirando. Prima che lui possa reagire lo avvolgo in un abbraccio. Superato lo stupore iniziale respira profondamente e ricambia.
- Non scappare più da me, Evah.
- Non lo farò... Non ho più motivo di farlo.
Mi sento al sicuro tra le sue braccia, ogni mia paura finalmente è svanita.
Lui si stacca dall'abbraccio e mi infila qualcosa sul dito... L' anello che mi ha dato quando ero piccola. I miei occhi grigi pieni di stupore incontrano i suoi. In un attimo sento le sue labbra scontrarsi con le mie, le nostre lingue danzano e i nostri occhi si chiudono.
Senza staccarsi dalla mia bocca lui inizia ad avanzare verso il letto fino a farmi sedere su di esso. Le nostre lingue si separano, permettendomi di riprendere fiato. I suoi occhi mi guardano, pieni di passione e lussuria, poi mi spinge facendomi stendere sul letto. Bear è a cavalcioni sopra di me ed avvicina il suo viso al mio.
La porta all'improvviso si apre e Ruki entra nella stanza.
- Non ti conviene farlo, Yuma. Lei è ancora troppo debole.
- Ci stavi spiando?!
- No, sono venuto a dirvi che la cena è pronta. Seriamente.
Bear's/Yuma's POV
Questo bastardo è entrato proprio quando stavamo iniziando a divertirci. E lo ha fatto solo per dirci che la cena è pronta! Stringo con forza i pugni non appena Ruki esce dalla stanza.
- B-Bear... Così fai male... - mi dice Evah. Mi rendo conto di essermi dimenticato che poco prima di essere interrotti le avevo preso i polsi. Mollo la presa all'istante.
- Scusami, Evah... - sussurro io. La aiuto a mettersi seduta e mi accordo che è arrossita.
- Neanche il tempo di spogliarti e già ti ecciti? - chiedo io divertito. Lei diventa ancora più rossa e guarda verso in basso, cercando di dire un flebile "no". Io le prendo il mento con pollice e indice e la volto verso di me.
- Sei carina quando arrossisci... - le sussurro, per poi darle un bacio sulla guancia. Alla fine ci decidiamo ad andare a cenare. Kou ci accoglie a tavola con allegria.
- Ecco la nostra Eve ed il nostro Adam!
Sorridiamo entrambi e ci sediamo vicini, poi iniziamo a mangiare. Dopo aver mangiato tre piatti di sushi a testa io dico, trionfante: - Ho vinto! Tu hai mangiato meno sushi!
Evah ride, una risata cristallina che volevo da tempo poter risentire.
** Flashback
La bambina rideva, felice, continuando ad inseguire la farfalla bianca come i suoi capelli. Bear, Lucks e il resto della banda la guardavano giocare allegramente. La bambina si bloccò vicino ad un cespuglio ed il suo migliore amico si diresse verso di lei, preoccupato.
La piccola si inginocchiò e prese tra le mani un piccolo uccellino ferito. L'ala sinistra era rotta.
- Bear lo possiamo tenere? - chiese lei. Il ragazzino annuì contento.
**Fine flashback
- Bear!
Una voce preoccupata mi riporta alla realtà. Evah mi sta scuotendo con violenza, il suo volto è spaventato come non mai.
- Calma, ci sono! - esclamò ridendo per la sua espressione. Lei fa il broncio.
- Io mi preoccupo e tu ridi, sembri un bambino.
Io continuo a sorridere, mi rallegra sapere che lei era in ansia per me. Kou e Azusa ridono mentre Ruki ci ignora.
Alla fine io e lei ci decidiamo a tornare nella mia, o meglio nostra, stanza. Lei mi racconta cosa mi è successo.
-... e stavi lì a fissarmi come un deficiente.
Io decido di non parlarle del flashback.
- Ah beh, ti stavo immaginando in intimo rosso. - mento ridacchiando, immaginandomela davvero vestita così ed accorgendosi che il mio amichetto si stava un pò indurendo.
Lei arrossisce e smette di ridere.
- Sei imbarazzante...
Una volta vicini al letto mi butto su di lei, sorprendendola. Le snodo il fiocco che teneva chiusa la camicia da notte nera e finalmente riesco a vedere il suo intimo, rosso con pizzi neri ai bordi. Lei è più rossa delle sue mutandine. Sfioro il suo ventre con le labbra.
Evah's POV
Brividi di piacere percorrono la mia schiena, Bear mi sta togliendo il reggiseno, ma lo blocco.
- Non fare il furbo, anche tu devi toglierti la camicia. - dico io.
Lui fa come richiesto e si toglie anche il pantalone. I suoi muscoli mi tolgono il fiato. Lui mi toglie il reggiseno e poi passa alle mutandine. Mi ritrovo completamente nuda davanti a lui, i suoi occhi studiano attentamente il mio corpo. Poi mi viene in mente una cosa che mi fa sgranare gli occhi e mi fa coprire all'istante. Lui mi interroga con lo sguardo.
- I-io... Sono vergine e... ci terrei a restarci fino ai diciott'anni... - balbetto tutta rossa in viso. Lui si tira una mano sulla fronte.
- Cavolo, è vero! Ehm... Cercherò di tenere a freno il mio amichetto. - dice lui grattandosi la nuca imbarazzato. Ci rialziamo e ci rivestiamo, evitando di guardarci.
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Dark Blood - Diabolik Lovers More Blood FF
FanficEvah Okomi è una ragazza di 16 anni che lotta contro i vampiri in un Giappone devastato da guerre civili e rivoluzioni. La sua piccola cittadina è piena di abitanti che si rifugiano nei posti più disparati sperando che eventuali soldati pensino che...