Capitolo 10

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Yuma's POV
Mi ha detto addio e se n'è andata. Sul suo volto non ci sono emozioni, la vedo correre ormai lontana. Io l'ho dimenticata e lasciata perdere e ora che l'ho ritrovata lei stessa se n'è andata. Mi odia, ne sono certo. È inutile cercare di chiedere scusa.
"Chiedere scusa?!" penso, frustrato " Io non chiedo scusa, ha voluto che io fossi Yuma e Yuma sarò. Lei non è altro che una preda." . Mi teletrasporto da lei, ma non appena cerca di scansarmi la prendo per una spalla, girandola, e le tiro un pugno nello stomaco. Lei cade in ginocchio, tossendo, solo che mi pento amaramente di tutto quando la vedo sputare sangue. Nonostante tutto lei si rialza. Un rivolo di sangue le cola da un angolo della bocca ma sono comunque sorpreso, cosa che non nascondo. Lei stringe i pugni e, prima che potessi fermarla, tira fuori la spada e la infila nello stomaco, spingendola sempre più dentro.
- Non meriti di vivere o essere amato. Dimenticherò tutto di te, la tua promessa compresa.
Quelle parole mi colpiscono il cuore e sento come il dolore causato dalla spada diventa nullo al confronto. Sgrano gli occhi e poi vedo che lei rimette la mano sull'elsa, poi gira la spada nella ferita. Alla fine la tira fuori, ma io mi reggo in piedi e resto dritto con orgoglio.
- Tsk - sbuffa lei, gettando in terra la propria spada - ora mi fa schifo usarla, è troppo sporca del tuo sangue.
Si strappa la maglietta e con il pezzo di stoffa prende la spada e la rimette nel fodero. Le faccio ribrezzo... Come osa fare questo al suo padrone?!
Non appena si alza le tiro un altro pugno diretto allo stomaco, ma lei non si smuove di un centimetro. Mi arrabbio ancor di più e continuo a colpirla, lei è troppo debole per difendersi. Quando mi fermo per riprendere fiato mi guarda con un odio indescrivibile, cosa che fa più male di ogni altra cosa.
- Se non verrai con me ti ucciderò, preda.
Le sue gambe cedono e lei cade distesa per terra. Io sorrido soddisfatto, ora posso riportarla da me, ma il sorriso muore sulle mie labbra quando lei sfodera un pugnale.
- Pensi davvero che verrò con uno come te?! - dice - Preferisco morire assieme ai ricordi di Bear.
Dette quelle parole si accoltella al cuore e sviene. Lei ama il Bear del passato, non me... Crollo in ginocchio vicino alla donna che mi rendo conto solo ora di amare e le lacrime finalmente sono libere di scorrere. Mi metto le mani tra i capelli, non so cosa fare.
- Bear...- dice una voce familiare.
Alzo lo sguardo e vedo Lucks, bambino, in piedi dinnanzi a me.
- Non pensavo fossi diventato un piagnucolone, sai? - mi rimprovera lui - Tu, che l'hai sempre difesa e amata, finisci per farla arrivare al suicidio e resti lì impalato a piangere?! Sei scemo?! Asciugati le lacrime e muovi il culo o questa mi raggiungerà molto presto.
Dopo questo aspro rimprovero il fantasma del mio amico e capobanda sparisce. Mi asciugo in fretta le lacrime e la prendo tra le braccia con delicatezza, teletrasportandomi nella mia stanza e posandola sul mio letto. Vado a chiamare Ruki che si affretta a fare una cura, obbligato da me.
- Yuma... È inutile, sono serio. - dice lui. Mi dispero e rompo un tavolino lì vicino per la furia.
- Se volete vi aiuto io - dice una voce conosciuta. Shuu Sakamaki è sulla soglia della porta e ci guarda con nonchalance.
- Muoviti, NEET.
Lui si avvicina a Evah e le scosta la maglietta facendo vedere un pò di reggiseno.
- Spero tu non sia necrofilo - dico io - oppure ti faccio passare l'inferno.
- Zitto. - risponde Shuu, poi lecca la ferita di Evah. Mi trattengo dal saltargli addosso quando vedo il taglio guarire completamente.
- Ha un sangue delizioso... - sussurra lui, poi le morde il seno. Evah geme di dolore ma non apre gli occhi, ancora priva di coscienza. Mi avvento su quella feccia e lo spingo via, poi faccio per tirargli un pugno quando lui mi ferma prendendomi per il polso e spezzandolo. Fatto questo sparisce via senza una parola.

Dark Blood - Diabolik Lovers More Blood FFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora