- Allora che si fa, eh?
Ricomincio da qui, e questa è la parte tipo lacrimosa e tragica della storia,
fratelli miei e miei unici amici, che inizia nella Prista (Prigione Statale,
cioè) Numero 84F. Non avrete certo molta voglia di snicchiare tutta la
sguanosa e orribile storia dello shock che mandò il mio papà a battere le
granfie ammaccate e salsose contro l'ingiustizia di Zio nel Suo Cielo e
della mia mamma che allargava il truglio per fare ouuuuu ouuuuu ouuuuu
nel suo dolore di madre per l'unico figlio e frutto del suo ventre
deprimendo tutti quanti cinebrivido. Poi ci fu il bigio magistrato molto
torvo nella lower court che sprolò mottate durissime contro il vostro
Amico e Umile Narratore, dopo tutte le saloppe e sguanose calunnie
vomitate da P'R' Deltoid e dai cerini, che Zio li stramaledica. Poi fui
rimesso in una lurida cella insieme a lezzosi pervertiti e sgarroni. Poi ci fu
il processo della corte suprema coi giudici e una giuria, poi ci furono molte
mottate davvero bruttissime sprolate in modo solenne, poi ci fu il
Colpevole, e la mia mamma giù a far baaahaaaahaaa quando dissero
Quattordici Anni, fratelli miei. Così adesso ero qua, due anni giusti da
quando ero stato sbattuto a calci e inchiavistellato nella Prista 84F, vestito
all'estremo grido della prigione che era un abito a un pezzo di un colore
sporco tipo sguana, e il numero cucito sulle parti tuberose proprio sopra il
vecchio tictoc e pure sulla schiena, così che andassi o venissi ero sempre il
6655321 e non più il vostro piccolo soma Alex.
- Allora che si fa, eh?
Non era mica stato edificante, ma neanche un po', rimanere in quel saloppo
inferno tipo zoo umano per due anni, festato e preso a calci da guardiani
bulli e brutali e messo a vivere con lezzosi biechi criminali alcuni dei quali
erano autentici pervertiti pronti a saltare con la bava alla bocca addosso a
un giovane succulento malcico come il vostro cantastorie.
E c'era anche da sgroppare a fabbricar scatole di fiammiferi in laboratorio
e poi si doveva fare il giro giro tondo nel cortile per il moto e di sera a
volte qualche bigio poldo tipo profio ti faceva un lungo discorso sugli
scarafaggi o sulla Via Lattea o sulle Meraviglie del Fiocco di Neve, e
quando sprolarono di questo mi feci una buona gufata ricordandomi del
festaggio e del Puro Vandalismo a quello sbietolone uscito dalla biblio
pubblica in una notte d'inverno quando i miei soma non erano ancora
traditori e io ero un martino libero e felice.
Di quei soma io avevo snicchiato una cosa sola, e fu un giorno che il mio
pi e la mia emme vennero in visita e mi dissero che Georgie era morto. Sì,
morto, O fratelli. Morto come una sguana di cane per strada. Georgie