PARTE SECONDA:capitolo 1

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- Allora che si fa, eh?

Ricomincio da qui, e questa è la parte tipo lacrimosa e tragica della storia,

fratelli miei e miei unici amici, che inizia nella Prista (Prigione Statale,

cioè) Numero 84F. Non avrete certo molta voglia di snicchiare tutta la

sguanosa e orribile storia dello shock che mandò il mio papà a battere le

granfie ammaccate e salsose contro l'ingiustizia di Zio nel Suo Cielo e

della mia mamma che allargava il truglio per fare ouuuuu ouuuuu ouuuuu

nel suo dolore di madre per l'unico figlio e frutto del suo ventre

deprimendo tutti quanti cinebrivido. Poi ci fu il bigio magistrato molto

torvo nella lower court che sprolò mottate durissime contro il vostro

Amico e Umile Narratore, dopo tutte le saloppe e sguanose calunnie

vomitate da P'R' Deltoid e dai cerini, che Zio li stramaledica. Poi fui

rimesso in una lurida cella insieme a lezzosi pervertiti e sgarroni. Poi ci fu

il processo della corte suprema coi giudici e una giuria, poi ci furono molte

mottate davvero bruttissime sprolate in modo solenne, poi ci fu il

Colpevole, e la mia mamma giù a far baaahaaaahaaa quando dissero

Quattordici Anni, fratelli miei. Così adesso ero qua, due anni giusti da

quando ero stato sbattuto a calci e inchiavistellato nella Prista 84F, vestito

all'estremo grido della prigione che era un abito a un pezzo di un colore

sporco tipo sguana, e il numero cucito sulle parti tuberose proprio sopra il

vecchio tictoc e pure sulla schiena, così che andassi o venissi ero sempre il

6655321 e non più il vostro piccolo soma Alex.

- Allora che si fa, eh?

Non era mica stato edificante, ma neanche un po', rimanere in quel saloppo

inferno tipo zoo umano per due anni, festato e preso a calci da guardiani

bulli e brutali e messo a vivere con lezzosi biechi criminali alcuni dei quali

erano autentici pervertiti pronti a saltare con la bava alla bocca addosso a

un giovane succulento malcico come il vostro cantastorie.

E c'era anche da sgroppare a fabbricar scatole di fiammiferi in laboratorio

e poi si doveva fare il giro giro tondo nel cortile per il moto e di sera a

volte qualche bigio poldo tipo profio ti faceva un lungo discorso sugli

scarafaggi o sulla Via Lattea o sulle Meraviglie del Fiocco di Neve, e

quando sprolarono di questo mi feci una buona gufata ricordandomi del

festaggio e del Puro Vandalismo a quello sbietolone uscito dalla biblio

pubblica in una notte d'inverno quando i miei soma non erano ancora

traditori e io ero un martino libero e felice.

Di quei soma io avevo snicchiato una cosa sola, e fu un giorno che il mio

pi e la mia emme vennero in visita e mi dissero che Georgie era morto. Sì,

morto, O fratelli. Morto come una sguana di cane per strada. Georgie

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