2.

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Scesi le scali insieme a Warren mano nella mano, attentamente senza cadere, ormai le sapevo a memoria erano sempre 15.
- Ecco fatto!- mormorò Warren.
- Come sei carina con questa maglietta!- bisbigliò mia mamma.
-perché parli piano?- chiesi e lasciai la mano a Warren.
-tuo padre dorme è tornato tardi ieri- bisbigliò ancora più piano.
- signora Grayson noi andiamo per un po fuori mi concede il permesso?- mormorò Warren.
- certo e chiamami Mery- feci una risatina e ringraziai mia madre.
Usci dalla pota di casa mano nella mano a Warren, conoscevo a memoria la strada ma lui era Così protettivo...
- Sali in auto- disse Warren aiutandosi a salire.
- sei pronta- chiese e chiuse la portiera, si allacciò la cintura e mise una canzone.
Quel giorno ero particolarmente triste, non so perchè ma mi sentivo triste, a dire la verità lo ero sempre, non sopportavo di avere un mondo che mi circonda e io non lo posso vedere.
-Perché stai con me...- mi schiarì la voce- pur sapendo che sono ceca e che sono un peso per te... Perché mi ami?- mormorai.
Ma che domande gli fai? Gli devi esser grata per quello che fa e tu gli dici cose del genere?
Borbottò qualcosa di incomprensibile.
-Non ti servono occhi se hai me! E ti amo e basta! - alzo di molto il suo tono di voce. Che risposta egoista!
Rimasi li cercando di capire dove fosse e cercando di guardorlo, anche se la cosa era impossibile.
Non dissi niente.
Si fermò di colpo.
-Dammi un bacio!- mormorò prendendomi la testa e abbinandola alle sue labbra io avvicinai le mie in cerca delle sue e si uniro in un bacio perfetto.
-Ecco perché ti amo!- mormorò.
- perché ti bacio?-
- No perché- esitò qualche secondo- sei come mia madre-
Che centra? Forse avrò i suoi stessi occhi?
- cosa ha tua madre che vedi in me- dissi mettendogli una mano tra i sui cappelli e poi toccati il suo naso con la punta del dito.
- lei era ceca, proprio come te!-
- e adesso è guarita?- chiesi in estasi.
-No! Lei ... Ecco- tossí e esito qualche secondo- lei è morta dandomi alla luce- mormorò.
-Mi dispiace così tanto!- dissi cercai di baciarlo sulla bocca ma baciami la sua guancia, era umida, credo stesse piangendo.
- Ora scendiamo, che siamo arrivati!-
Aprii la portiera, scesi dall'auto e senti subito le onde del mare.
-Sai perche io ti amo?- dissi io.
- perché ?- disse prendendomi le mani e conducendomi verso un posto.
-perché sei così premuroso e sai sempre cosa mi piace e sai risollevarsi il molare.
Camminammo per un paio di minuti poi si demo di colpo.
-Aspetta qui e non muoverti- disse.
Fece qualcosa, riuscivo solo a sentire solo le onde del mare.
- ecco prendi le mie mani, e siediti qui.- feci un passo avanti e mi sedetti, capì subito che aveva messo un asciugamano sotto la sabbia.
-vieni abbracciami- mi avvicinai verso di lui e cercai di mettermi in una posizione abbastanza comoda per entrambi.
Mi accarezzava i capelli.
- posso farti una domanda? - mormorai.
-tutti ciò che vuo!- disse.
- come sei fatto! Veramente!!- alzai un pochino la voce.
- io sono.... Sono...c'è una cosa che non ti ho detto....- bisbigliò a bassa voce.
- che cosa?- mormorai.
- Ecco io.. Io.. Ho ... Il cancro - rimasi spiazzata a bocca aperta, a guardare in una direzione.
- cosa? Io... Non lo sapevo... Lo sanno altre persone?-
- si lo sa solo mio padre e la preside...ma non aver timore resterò sempre qui con te quando me ne andrò.-
Mi mise un dito sul petto per indicare il cuore.
- quanto ti rimane?-
So che è una cosa brutta da dire così ma ero così sconvolta.
- un anno e mezzo, se sono fortunato - una lacrima mi cadde sulla mano, era ovvio stava piangendo.
____________________________________spazio autrice
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