Quella mattina dopo quella spiacevole notizia,Warren mi ha riaccompagnato a casa durante il tragitto lui non ha detto niente.
Si fermo, intuì che eravamo arrivati, aprii la portiera e scesi.
- Aspetta ti do una mano-
Rimasi ferma impalata.
Sentii la sua mano afferrare la mia, poi mi strinse in un abbraccio.
- ti prego non dirlo ai tuoi- bisbigliò.
-Non lo farò- bisbigliai e cercai di baciarlo, e lui mi aiuto a trovare le sue labbra, e le premette contro le mie, forte, sempre forte.
Ci staccammo lentamente.
- mi è venuta un'idea!- esclamò.
-quale?-
- ti va se rimani da me per tutto il giorno? Poi ti riporto domani mattina a casa tua?-
Aspettai prima di rispondere, perché sapevo che avrebbe detto altro.
- ti prego ho bisogno di te, del tuo conforto... Ti prego...- concluse.
-certo che vengo, aiutami ad entrare... Prendo le mie cose ...- dissi con voce roca.
Mi prese per le mani e entrambi entrammo in casa.
Chiesi a mia madre se potevo passare la notte con Warren e lei rispose che non c'era nessun problema, mi ricordò che il giorno successivo avrei avuto una visita molto importante e che Warren avrebbe dovuto riaccompagnarmi presto, ovviamente Warren disse un timido " non si preoccupi la riporterò sana e salva".
Salì al piano superiore ed entrai in camera mia, ovviamente con l'aiuto di Warren.
Presi un zaino e misi i vestiti che aveva preparato Warren.
-Grazie per quello che fai ogni giorno per me- dissi con i denti stretti poi mi morsi il labbro.
-Hai fame? Andiamo a prendere una pizza?- chiese e fece finta di non aver sentito quello che avevo detto pochi secondi prima.
-Ok-
Mi misi lo zaino in spalle e salimmo in auto, dopo aver mangiato e scherzato siamo tornati a casa sua, lui mi aiutò in tutto, dopo vari passatempi e soprattutto dopo aver letto il nostro libro preferito era già ora di cenare.
Finito di cenare andammo in camera da letto.
Mi buttai sul letto e presi il mio zaino, lo aprì e girai fuori il mio pigiama.
Senti i passi di Warren avvicinarsi, mi diede una carezza e mi scompigliò i capelli.
Si sedette vicino a me.
Iniziai lentamente a spogliarmi, sfilai lentamente la maglia e l'appoggiai sul letto, mi alzai per torgliermi i pantaloncini, senti il rumore del letto, mi tolsi i pantaloncini e nel girarmi per metterli sopra al letto sbattei contro il petto nudo di Warren che mi cinse con le braccia i fianchi in un abbraccio.
- Ti desidero!... Desidero farti mia..- sussurrò al mio orecchio.
Rimasi scioccata a quelle parole, sapeva che io fossi ancora vergine, non lo avevo mai sentito con quella voce.
Con le sue mani, senti che lentamente mi spacciava il reggireno... Rimani pietrificata quando lo gettò atterra, distinto mi coprì i seni con le mani.
-io... No... Non posso....- sussurrati guardano verso destra.
Sentí i suo corpo allontanarsi di qualche centimetro.
-Non ti obbligo- mormorò.
Sentí qualcosa pizzicarmi le braccia.
-... Il tuo reggiseno...- sussurrò a denti stretti.
Lo pressi cercando di coprimi con una sola mano.
-Non guardo- mormorò buttandosi sul letto.
Misi lentamente il reggiseno, poi presi la mia camicetta da notte e toccando quello che mi circondava cercai il letto, e appena lo trovai ci salì sopra e mi misi sorte le coperte.
Senti subito la mano di Warren che accarezzava i miei capelli poi mi diede un timido bacio.
- scusami... Non volevo... Io..- sussurrò alle orecchie.
Lo baciai e non dissi niente, mise la sua mano sui miei fianchi e mi strinse a lui, sentivo i sui singhiozzi.
-Sei l'unica cosa che ho- disse singhiozzando più forte di prima.
Feci un timido sorriso.
-Ti amo- mormorai con la voce impastata di sonno.
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Spazio autrice
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Senza Occhi
RomanceYuki nasce a San Diego in una fredda giornata di pioggia il 5 marzo 1998. Appena due mesi dopo la sua nascita Mery, sua madre, rimane scioccata dalle parole del dottore che le comunica, a malincuore, che sua figlia soffre di cecità. Yuki cresce in b...