Lungo tutto il tragitto è stato un inferno, il silenzio mi uccideva.
-Ti va di andare in un posticino?-
Interruppe il silenzio, la sua voce era tremante, e conoscendolo c'era qualcosa che non andava.
-Si, dove?-
-Vorrei che sia una sorpresa- mormorò.
Adoro le sorprese, ma quel giorno avevo quasi paura di scoprire di cosa si trattasse la sorpresa.

Qualche minuto dopo l'auto si fermò.
-Ecco ci siamo-
Scese e venne ad aiutarmi, mi prese per la mano.
-Dove mi stai portando?- chiesi.
-Proprio non sai aspettare, dai entra!- disse aprendo un grosso portone e accompagnandomi all'interno, c'era un odore di vaniglia, e dell'odore indescrivibile di Warren.
Mi accompagnò con la mano in qualche stanza, poi si fermò di scatto.
-Ecco siediti qui- disse con voce roca.
Cercai con le mani un posto dove sedermi e appena lo trovai, sprofondai nel divano di pelle.
Sentì i suoi passi allontanarsi.
-Dove stai andando?- chiesi presa dal panico.
-Non ti preoccupare non ti lascerò sola, ora ascolta-
Disse sedendosi da qualche parte e prendendo dei fogli.
-Questa è per te- mormorò.
Rimasi spaesata dalle sue ultime parole, aspettai  che aggiungesse qualcosa.
Ma pochi minuti dopo sentì il dolce lamento di un pianoforte.
Era Warren a suonare.
In pochi istanti le note, mi penetrarono nel corpo riscaldandomi.
Suonata l'ultima nota si alzò, e si avvicinò verso di me, si mise a sedere accanto a me.
Mi prese la mano, e la baciò delicatamente.
-Non sapevo che suonassi il piano, da quant'è che lo suoni?- mormorai.
Esitò.
- 5 anni, non te l'ho mai detto, perché.. Ecco... Era il sogno di mia madre, diventare una pianista importante, ma ... Per la sua cecità nessuno voleva ascoltarla.... - disse quasi in lacrime.
Strinsi la presa.
-capisco cosa voglia dire....Ecco posso...- non finí che gli squillo il telefono.
Lasciò la presa e prese lo schermo.
-È tua madre vuoi rispondere tu?- disse.
-Oh... Ecco.. OK..-
Presi il telefono e risposi.
«pronto?»
«Yuki!! Ho una bellissima notizia per te, ho parlato con la dottoressa» aveva un tono felice e spensierato.
«Oh magnifico! Che ti ha detto»
«Ecco non crederai alle tue orecchie! La dottoressa potrà operarti tra non meno di due settimane! E nel giro di un mese dopo l'intervento potrai vedere, vedere perfettamente!!!! Capisci cosa intendo!?»
«oh è magnifico!»
«lo so, ci vediamo per pranzo? Rimane anche Warren»
Deglutì romurosamente.
«ecco credo di si...»
Mi grattai la tempia.
«ok ci vediamo a casa! A dopo»
«A dopo»

Riattaccai e passai il telefono a Warren.
-Tra due settimane ci sarà il mio intervento- mormorai con voce rotta.
-Hai paura?-
-No, ho bisogno di un tuo abbraccio- mormorai.
Le lacrime iniziarono a rigarmi il volto.
Pochi secondi dopo sentì le sue enormi braccia cingermi.
Poi le sue labbra premettero sulle mie.
Non avevo paura dell'intervento.
Avevo paura della persona che sarei diventata senza di lui. E questo non gli e lo rivelerò mai.


Spazio autore
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