"Per tutti i cambiamenti importanti
dobbiamo intraprendere un salto nel buio"
Forse non era stata un'ottima idea, ripensandoci.
Non lo era stata per niente, ma ormai era lì, e doveva buttarsi. Era sempre stato quello il suo problema, quando decideva una cosa, non c'era verso di fargli cambiare idea. Testardo e orgoglioso, lo ripeteva sempre sua madre, e anche la sua ragazza, bé ex ormai, quella stronza.
Federico fece un altro passo in avanti verso il bordo dell'enorme scoglio stando attento a dove appoggiava il piede, era quasi buio e aveva già un piccolo taglio sull'alluce sinistro, colpa di una roccia più appuntita pochi metri indietro. Si sporse con il busto scoperto in avanti, cercando di capire l'altezza a cui si trovava, i metri che lo separavano dal mare non erano poi così tanti. Era arrivato il momento. Ok, solo uno slancio ed era fatta.
"Ehi, stai cercando di ammazzarti per caso?" una voce maschile lo fece saltare in aria, e per poco non scivolò giù frantumandosi la spina dorsale.
"Eh?" rispose solamente, una volta ripresosi dallo shock, cercando con lo sguardo la figura che aveva parlato. Vide solo un'ombra sulla spiaggia sottostante lo scoglio, qualche metro sotto di lui.
"Ti ho chiesto se stai cercando di ammazzarti. Perché non credo che ci riuscirai da lì, non è abbastanza alto" ripeté il ragazzo alzando il tono di voce e avvicinandosi ancora di più alla roccia.
"No, ti sembro uno che vuole morire a vent'anni?" rispose Federico irritato. Ma che voleva questo? Aveva guidato mezzora su quella moto scomoda solo per andare a tuffarsi da quello scoglio e scaricare la rabbia, e basta, niente ripensamenti, niente paure, niente scocciatori. Quello era il piano. Ma stava andando tutto storto.
"Bé, è notte e sei fermo sul bordo di uno scoglio da dieci minuti guardando giù, quindi si, mi sembra proprio così" spiegò l'altro mentre si arrampicava per raggiungere Federico.
"Mi stai spiando?" chiese il ragazzo con aria di sfida, socchiudendo gli occhi per inquadrare meglio il soggetto.
"Osservando, direi" puntualizzò senza il minimo imbarazzo.
"Voglio solo tuffarmi, e non sono affari tuoi, vattene" Federico si girò di nuovo verso il mare con tutta l'intenzione di buttarsi, finalmente.
"A me sembra che hai paura" lo bloccò il ragazzo. Era ormai a due passi, sentiva la voce vicina.
"A me sembra che non sono affari tuoi" sputò acido voltandosi per guardare in faccia lo scocciatore. Finalmente lo vide bene. Grandi occhi azzurri. Un ciuffo di capelli castani gli ricadeva morbido al lato del viso, lo scostò con un gesto. Lineamenti definiti. Un piercing sotto al labbro. Bello.
"Perché vuoi tuffarti se hai paura?" continuò imperterrito, per niente intimorito dalla risposta acida dell'altro. Nonostante i tentativi, l'aria da duro che cercava di avere Federico veniva smorzata dai profondi occhi blu e dalle guance arrossate. Non metteva per niente timore.
"L'ho promesso, ho detto che l'avrei fatto" disse semplicemente scrollando le spalle "e non ho paura" affermò deciso, mentendo un po' anche a sé stesso.
"A chi?" chiese l'altro curioso. Federico da un lato era scocciato dall'invadenza del ragazzo, insomma, ma che voleva? Allo stesso tempo, in una piccola parte del suo cervello, o del suo cuore, non poté che restarne affascinato. Perciò ricacciò indietro gli insulti che voleva lanciargli e rispose.
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Together it's a little less scary - [Fenji]
FanfictionA volte le cose vanno male. E capita che prendiamo decisioni affrettate, abbiamo pessime idee e facciamo errori. E allora, a volte, le cose vanno ancora peggio. Altre volte si mette in mezzo il destino, che impiccione, e quelle decisioni affrettate...