Capitolo 6

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Benjamin cercò la serratura a tentoni, la valigia ad impedirgli i movimenti, già resi difficoltosi dal pesante cappotto e dalla sciarpona avvolta intorno al collo. Finalmente riuscì a girare la chiave, dando un calcio alla porta per aprirla completamente. Entrò in casa e per prima cosa si fiondò ad accendere i riscaldamenti, si gelava lì dentro, poi si buttò sul divano, in attesa che la casa si scaldasse un minimo.

"Ehi bel ragazzo, sei arrivato?" recitava il messaggio di Becky, ricevuto una ventina di minuti prima. Si affrettò a mandarle una faccina di conferma, sapeva quanto poteva diventare irritabile se la si faceva aspettare troppo.

"Stasera sono da te con dell'alcol" come al solito non era una domanda, ma accettò di buon grado.

Aveva decisamente bisogno di alcol. Le vacanze di Natale erano state un vero schifo, si era limitato a starsene chiuso in casa a guardare tutti i film natalizi che la televisione proponeva e che lui odiava con tutto sé stesso. Il suo amico Andrea era partito per un viaggio subito dopo il giorno di Natale, perciò erano riusciti a vedersi solamente un paio di sere dopo l'arrivo di Benjamin in Italia, aveva passato il capodanno con dei cugini che non vedeva praticamente mai, perciò, dopo aver fatto gli auguri alla mezzanotte, aveva salutato tutti ed era andato a letto.

Ma soprattutto, gli era mancato Federico.

Durante l'ultimo mese, in cui il biondo aveva vissuto a casa sua, Benjamin si era sentito felice come mai prima di allora. Si era abituato ad avere Federico sempre intorno, ogni sera cucinavano insieme raccontandosi quello che era successo durante la giornata e parlando dei corsi che stavano frequentando. Ogni mattina Benjamin preparava la colazione e poi andava a svegliare l'altro, che faceva sempre mille scenate prima di riuscire ad alzarsi dal letto. Benjamin aveva capito che l'unico modo per non essere aggrediti dal biondo di prima mattina, era svegliarlo dolcemente con una merendina al cioccolato e del caffè. Tutti i giovedì avevano istituito la serata "pizza", o meglio, era stata una regola imposta da Federico, per impedire al moro di ordinarla ogni sera della settimana. Il mercoledì invece era la serata dedicata alla visione di un film impegnativo, non la "robaccia romantica che guardi tu Ben", aveva detto, e ogni settimana, a turno, avevano il compito di scegliere il film.

Durante gli esami di fine semestre erano entrambi parecchio agitati ed irritabili. Una sera Federico aveva avuto una specie di crollo nervoso, perciò Benjamin l'aveva fatto sedere sul divano a forza, aveva preso la chitarra e si era messo a suonare, facendo rilassare l'altro immediatamente. Qualche sera dopo la stessa cosa era capitata al moro, che aveva iniziato a farneticare sul fatto che il suo progetto di arte faceva schifo e che l'avrebbero bocciato. Allora Federico aveva iniziato a leggergli alcune delle sue poesie preferite, dopo averlo fatto sdraiare a letto sotto le coperte, dopo pochi minuti Benjamin dormiva beato.

Il ragazzo si era talmente abituato a tutte quelle piccole cose in così poco tempo, che le due settimane trascorse a casa gli erano sembrate vuote, senza la presenza dell'altro ragazzo nelle sue giornate. Si erano sentiti spesso per telefono, certo, ma Federico era andato in montagna con la sua famiglia per tutta la durata delle vacanze e spesso non riusciva a stare a parlare con Benjamin quanto invece avrebbe desiderato.

Alle nove in punto Becky si presentò a casa del moro con una bottiglia di vodka in mano.

"Ah, fai sul serio allora?" scherzò lui non appena aprì la porta.

"Certo, se dobbiamo fare una cosa, facciamola bene" commentò entrando in casa e mettendosi subito comoda sul divano.

Mezzora dopo erano entrambi seduti sul tappeto del salotto già piuttosto brilli, pacchetti di biscotti e patatine erano sparsi tutto intorno.

Together it's a little less scary - [Fenji]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora