Federico stava vagando per il campus da circa mezzora, con una mano tirava la valigia mentre nell'altra reggeva la mappa su cui era segnata una grande X in corrispondenza del suo dormitorio, il borsone che aveva in spalla gli impediva ancora di più i movimenti, aveva decisamente portato troppe cose.
Sua mamma lo diceva mentre preparava i bagagli, ma lui aveva insistito sul fatto che gli serviva tutta quella roba, o forse l'aveva fatto solo per contraddirla. Gli ultimi mesi erano stati piuttosto difficili in casa tra i litigi continui e la questione della denuncia, per fortuna alla fine suo papà si era accordato con il papà dell'altro ragazzo ed era stata ritirata. Le discussioni in casa però erano continuate a causa del suo pessimo atteggiamento, Federico non sapeva cosa gli fosse preso in quell'ultimo periodo, ma non riusciva a mettere da parte l'orgoglio e la rabbia, riversando tutto sulla sua famiglia. Per questa ragione, dopo infinite litigate, avevano concordato che allontanarsi da casa per un periodo era la soluzione migliore, così aveva fatto domanda all'Università di Brighton e grazie al suo eccellente voto di maturità era stato ammesso, con l'accordo di vedere come sarebbe stata la situazione alla fine dell'anno e decidere se tornare in Italia e continuare gli studi lì. Federico dubitava seriamente che ciò sarebbe accaduto, visto che la libertà gli stava già piacendo molto, era sempre stato uno capace di adattarsi ad ogni situazione e che non aveva paura di stare un po' da solo, infatti era partito qualche giorno prima per visitare Londra in completa solitudine e l'indipendenza che aveva conquistato lo stava facendo stare molto bene.
"Allora Federico, non sarà così difficile decifrare questa mappa"
La rigirò per l'ennesima volta e decise di svoltare a sinistra, dato che gli sembrava la direzione giusta, in lontananza vedeva un edificio che poteva essere il suo dormitorio, i suoi genitori non gli avevano permesso di affittare un appartamento tutto suo, nonostante lui l'avrebbe di gran lunga preferito, convivere con tutta quella gente non faceva proprio per lui, ma alla fine aveva ceduto e aveva acconsentito a prendere una stanza.
"Serve aiuto?" gli chiese qualcuno, probabilmente notando la sua difficoltà. Si voltò abbastanza scocciato in direzione della voce e si trovò davanti un ragazzetto biondo tutto sorridente che lo osservava divertito. Federico pensò che doveva essere un vero spasso vederlo dall'esterno, mentre cercava di trascinarsi dietro tutta quella roba con l'espressione completamente spaesata. Ma poteva farcela da solo quindi "No grazie" rispose con tono acido, vedendo subito un lampo di delusione negli occhi dell'altro, che fece per andarsene. Sospirò, realizzando che doveva esserci rimasto male, doveva smetterla di fare così con tutti, il ragazzo voleva solo essere gentile dopotutto. "Scusa, sono solo stanco, sto cercando il mio dormitorio, ma credo di essermi perso" cercò di assumere un tono il più gentile possibile, aspettandosi che l'altro se ne andasse comunque, dato come l'aveva trattato. Invece si voltò e gli sorrise ancora.
"Non preoccuparti, capisco, non deve essere stato facile il viaggio con tutta quella roba che ti porti dietro, fammi vedere il foglio" Federico annuì e glielo passò, lui lo scrutò per qualche secondo "si, so dove devi andare. Sono nuovo anche io, ma sono arrivato una settimana fa, quindi più o meno riesco ad orientarmi, seguimi, è l'edificio dove sto io".
"Ti ringrazio, comunque piacere, io sono Federico" si presentò una volta arrivati al portone di ingresso di quello che sarebbe stato il suo dormitorio. "Dave, piacere, bè allora ci vediamo in giro Federico" esclamò l'altro facendolo sorridere per il modo in cui aveva pronunciato il suo nome, lo salutò con un cenno e si avviò su per le scale con un po' di fatica.
Il ragazzo si guardò intorno una volta aperta la porta della camera, era piuttosto piccola, c'erano giusto un letto, una scrivania e un armadio, ma era molto luminosa ed era una stanza singola, quindi non avrebbe avuto fastidiosi compagni di stanza. Disfò subito la valigia e si buttò sul letto con l'intenzione di riposarsi un po' prima di uscire a comprare ciò di cui aveva bisogno, aveva solamente tre giorni per organizzarsi e doveva ammettere che non erano molti.
STAI LEGGENDO
Together it's a little less scary - [Fenji]
Hayran KurguA volte le cose vanno male. E capita che prendiamo decisioni affrettate, abbiamo pessime idee e facciamo errori. E allora, a volte, le cose vanno ancora peggio. Altre volte si mette in mezzo il destino, che impiccione, e quelle decisioni affrettate...