Non è Louis

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Erica's POV

Il pomeriggio con Louis è stato molto piacevole e mi sono resa conto di quanto mi manchi. William è un uomo fantastico ma non è Louis, con Will non litigo per cose inutili, non si fa perdonare anche se ho torto, non mi fa sorridere anche quando sono arrabbiata con lui, non mi chiama durante un processo solo per sentire la mia voce, non mi fa sentire come se vivessi su una nuvola, non mi fa innamorare ogni giorno di lui solo con il suo sguardo penetrante, non cancella le mie insicurezze, non mi propone di scappare quando gli parlo di responsabilità...non è Louis. Forse mi sono fermata a pensare più del dovuto dato che Zayn mi schiocca le dita davanti al viso facendomi tornare alla realtà.

"Credevo si fosse addormentata in piedi" afferma porgendomi una tazza di caffè.

"Ancora non dispongo di questa abilità equina" rispondo prendendo il caffè dalle sue mani.

"Sembrava rilassata, a cosa pensava?" mi domanda curioso.

"A Collins, è un totale disastro quel ragazzo. Cosa ha che non va?" dico inventando la prima cosa che mi passa per la mente.

"Non lo so, ma credo che abbia un debole per il suo ex marito" mi informa tranquillamente facendomi andare di traverso il caffè.

"Come prego?" chiedo piuttosto scettica.

"Ha sentito bene, l'altra mattina ho visto lo schermo del suo computer e ho visto una foto di Louis" mi spiega mentre io rimango abbastanza sconvolta da questa scoperta. Torniamo entrambi al nostro lavoro senza aggiungere altro e cerco il fascicolo che dovevo prendere prima di perdermi nei miei pensieri. Sto ancora cercando quei documenti quando bussano alla porta.

"Avanti" dico con voce un po' alta per farmi sentire continuando a cercare quella stupida cartella che sembra scomparsa. La porta si apre molto lentamente e non presto subito attenzione a chiunque sia appena entrato. Finalmente trovo quello che stavo cercando e voltandomi vedo Louis un po' preoccupato, ma non ci do' troppo peso.

"Ciao Louis, come mai sei qui?"

"Non trovo Eloise"

Appena pronuncia quelle tre parole mi blocco e faccio un respiro profondo prima di perdere le staffe.

"Cosa è successo?" gli chiedo mentre scarico la tensione sulla matita che ho in mano.

"Sta mattina l'ho accompagnata a scuola, l'ho vista entrare, ma oggi all'uscita la maestra mi ha detto che era assente" mi spiega velocemente Lou cercando anche lui di mantenere la calma.

"Ma tu l'hai vista entrare?" gli chiedo inutilmente in quanto non ci aiuta a ritrovare nostra figlia.

"Sì, ne sono sicuro. Ho cercato in tutti i posti in cui poteva essere andata ma non c'era!" esclama lui preso dall'agitazione.

"Come hai fatto a perderla?" gli urlo contro spezzando la matita.

"Io l'ho vista entrare a scuola, non so cos'è successo dopo" mi risponde anche lui alzando il tono.

"Ok d'accordo, non è colpa tua. Scusami, mi sono fatta prendere dal panico. Dovremo chiamare la polizia e la ritroveremo presto" affermo prendendo il telefono e componendo il numero mentre Louis si siede passandosi una mano tra i capelli. Leggo la sua preoccupazione da ogni singolo gesto che fa, dal labbro che si morde da quando è entrato nell'ufficio alla mano che continua a far scorrere tra i suoi capelli regolarmente con un intervallo di due o tre minuti al massimo. Dopo pochi squilli sento qualcuno che mi risponde ma quando sto per parlare mi fermo immediatamente vedendo Eloise entrare nel mio studio e correre in braccio a Louis. Attacco subito la chiamata e noto che sulla porta c'è quel babbuino di mio fratello che mi saluta.

"Dove sei stata tutto il giorno Lois?" gli chiede subito preoccupato Louis che quasi piange dalla gioia.

"Lo zio Mirko è venuto a prendermi a scuola prima che entrassi e siamo stati tutto il giorno insieme" risponde felice ed entusiasta la nostra bambina. Subito dopo, sia io che Louis, guardiamo il mio caro fratellino che sentendosi chiamato in causa dice sorridendo:"Sono appena arrivato e volevo passare un po' di tempo con la mia dolce nipotina"

"Sei impazzito? Hai fatto venire quasi un infarto a Louis! Non hai pensato che avresti potuto avvisare?" gli dico tutto d'un fiato con tono minaccioso cercando di non alzare troppo la voce dato che c'è anche Eloise e noto che Louis molto elegantemente si tocca i gioielli di famiglia per il mezzo infarto che ho appena citato mentre io alzo gli occhi al cielo per il suo gesto scaramantico.

"Effettivamente no, non ci ho pensato...ma ora è tutto risolto?" prova a convincerci Mirko con un sorriso innocente. La mia collera ha la meglio sul mio tentativo di mantenere la calma e provo a saltargli addosso per atterrarlo ma vengo trattenuta dalla vita da Louis che mi tira indietro abbracciandomi da dietro e mi sussurra dolcemente all'orecchio:"Non ascoltare le idiozie che dice tuo fratello, pensa solo che Lois ha passato una bella giornata con suo zio e non le è successo nulla di male"

Tutta la rabbia che mi era montata prima pare che si sia dissolta improvvisamente e voltando il viso verso il suo mi viene naturale avvicinarmi, ma lui devia il mio bacio dandomene uno sulla fronte mentre io chiudo gli occhi per fare un po' di chiarezza nella confusione che ho ora nella mia testa.

Il resto della serata l'ho passata in compagnia di quel beduino di mio fratello che mi ha chiesto scusa in tutti i modi possibili.

"Adesso basta, l'unico a cui devi delle scuse enormi è Louis, l'hai fatto preoccupare molto per nulla" affermo esausta di sentire tutte quelle scuse, che più che a me le doveva a quel povero cristo che ha girato per tutta Londra non sapendo né dove fosse nostra figlia né cosa le fosse potuto succedere. Non capisco solo una cosa, perché non me l'ha detto subito? Glielo chiederò domani.
In questo periodo sono più confusa che mai, ho bisogno di qualcuno che mi aiuti a schiarire le idee. Provo a chiamare Miriam sperando di non svegliarla ma ha il cellulare spento, probabilmente è al lavoro. Data l'ora c'è solo un'altra persona che potrei chiamare così tardi. Senza pensarci due volte cerco il suo numero in rubrica e tocco la cornetta verde. Dopo quattro o cinque squilli sto per chiudere la chiamata quando lo sento rispondere un po' assonnato:"Ehi bionda, quanto tempo"

"Ho bisogno di te, Harry"

Promesso? (Sequel: "Ti fidi di me?")Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora