Epilogo

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<Sono davvero dispiaciuto, signora Way.>
I singhiozzi della donna risuonavano nella cucina.
Mikey, una volta che ebbe compreso le parole dette dall'uomo, lasciò cadere le braccia sui fianchi, abbandonandosi pesantemente su una sedia.
<No...>
Fu L'unica sillaba che riuscì a pronunciare prima di sprofondare in un pianto disperato e senza controllo. Senza curarsi di coprirsi gli occhi o trattenersi.
<Vi assicuriamo che i medici dell'ospedale hanno fatto tutto il possibile per rianimarlo.>
Riprese l'agente con tono sommesso e delicato.
Un pugno battè sul tavolo.
<Ma, insomma! Svolgete delle indagini, arrestate chi ha ucciso mio figlio!>
Il volto di Donald Way era rosso di rabbia e serio. Ma i suoi occhi languidi tradivano il tono autoritario della sua voce.
<Signore, si calmi. Come le abbiamo già spiegato io e il mio collega, vostro figlio si è gettato da solo. Le sue ferite sono dovute all'impatto con gli scogli. Eventuali impronte potrebbero essere state coperte dalla neve, ma ci sono svariati testimoni. Le persone che hanno chiamato l'ambulanza sono le stesse che lo hanno visto lanciarsi dal precipizio. Inoltre, è stato trovato il suo cappotto sul luogo dell'accaduto con ancora il suo portafogli. E...>
Congiunse le mani sul tavolo.
<Sono state trovate sostanze allucinogene nel suo sangue.>
Il viso della signora Way si alzò, colmo di lacrime.
<Cosa?>
<Il corpo dopo qualche ora espelle la droga, o l'assimila. Non c'erano molte possibilità che vostro figlio ne fosse ancora...> il gesticolò, cercando le parole. <"vittima". Ma, dato l'accaduto...>
Attimi di interminabile silenzio.
<Suo figlio ha mai avuto... delle esperienze, in fatto di droga?>
La signora non emise altro suono oltre ai suoi singhiozi, ma continuò a guardarlo confusa.
<C'è bisogno di capire se sia stato indotto a prenderla. E se sì da chi. Frequentava persone che vi sono sembrate... particolarmente riservate, violente o semplicemente sospette?>
Passavano i secondi.
Quel posto, pensava Mikey, è dove Frank...
<Non trascorreva più molto tempo a casa.>
Disse solo, cntinuando a versare lacrime.

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4 Novermbre 2000

Al cimitero della cittá, Lucas Collins, il guardiano, accarezzava una chiazza di terra ancora umida per via della neve che, a quell'ora, era quasi completamemte sciolta.

Mentre compiva tale azione, alzò lo sguardo alla lapide. Scosse la testa con angoscia, leggendo i numeri "1981-2000".
Così giovane, pensò.
Poi spostò lo sguardo sui fiori davanti la lapide. C'era una rosa, un tulipano, una margherita... e allora capì che era il luogo dove si dirigeva il ragazzo dai capelli rosso fuoco. Entrava ogni giorno con un fiore diverso in mano.
Ogno volta voleva rimproverarlo di poggiare la schiena sulla lapide di fronte a quella del ragazzo, ma poi scorgeva le lacrime sul suo volto e non ne aveva la forza.

Spostò più neve, bagnandosi i guanti di lana.

Era da un po' che non lo vedeva in giro.
Lucas non poteva essere dappertutto, in quel cimitero, ma non si ricordava di averlo visto nemmeno entrare in quegli ultimi giorni.
E i fiori stavano iniziando ad appassire.

Spostando distrattamente gli ultimi strati di neve, interruppe i suoi pensieri. Corrugò la fronte davanti alla striscia disordinata di terra davanti alla lapide.

Eppure era sicuro che ormai l'erba fosse ricresciuta, dopo la sepoltura del ragazzo.

Dried FlowersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora