Capitolo 1

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"Rebecca, non so come chiederti scusa io no..."

Ecco, ci risiamo.

Avete presente quando fate partire un CD nella vostra radio della macchina?
Ecco le tracce cominciano a partire, inizi con la prima canzone che magari è quella che ti piace meno ma l'ascolti comunque, poi anche la seconda e pian piano le ascolti tutte, passi da quelle felici dove muovi la testa a ritmo cantando la tua strofa preferita a quella più lenta e commuovente dove ti impersoni nel cantante esibendoti con passione, dentro a questo CD ci sono tutti i tipi di canzone, allegra, movimentata, lenta, triste, deprimente, energica però c'è anche quella che proprio non sopporti, quella che ti infastidisce dal primo accordo fino all'ultimo.

Ecco la mia vita è un maledetto CD, ogni volta che conosco un ragazzo è come se facessi partire la radio e l'album, ascolto tutte le canzoni, la prima non mi entusiasma ma l'ascolto comunque un po' come quando conosco un ragazzo che non mi ispira molta fiducia, passo momenti felici, momenti tristi, momenti in cui vorrei solo defenestrarmi e poi arriva quel maledetto momento.
La canzone che odio con tutto il cuore, quella che mi fa venire voglia di prendere il CD e lanciarlo fuori dal finestrino per poi passarci sopra con la macchina più volte fino a farlo diventare polvere.

Non è mai la stessa, come non è mai lo stesso motivo per cui io vengo lasciata o lascio qualcuno, ogni volta cambia, può essere tradimento, lui che si annoia di me, lui che si innamora di un altra, io che faccio qualche stronzata, io che per sbaglio gli tiro la cioccolata bollente addosso, io che gli cado addosso mentre tento di usare il suo skateboard, io che faccio qualcosa di terribilmente imbarazzante,lui che tenta di entrare nella mia sala giochi troppo presto, io che gli faccio venire uno shock anafilattico dato da dei biscotti alle nocciole, io che lo faccio scappare spaventato  etc etc..

Ma succede sempre.

"Forse avrei dovuto dirti come stavano le cose prima di arrivare a questo punto..."
Ormai non so più di cosa stia parlando, non lo ascolto neanche, guardo i suoi occhi verdi scuro mentre mi stanno chiedendo in tutti i modi di perdonarlo, guardo i suoi capelli neri perfettamente ordinati e le sue labbra sottili mentre parlano parlano e parlano.
Una volta mi ero quasi convinta che assomigliasse ad Harry Styles, forse con un occhio chiuso e pure l'altro o addirittura nei miei sogni.

Diciamo che ogni mio ex aveva qualche dettaglio che mi ricordava Harry o una mia cotta celebre, oh santo cielo ma questo sta ancora parlando?

"Okay Chad" Dico interrompendo il suo discorso filosofico all'improvviso e alzando le braccia gesticolando per attirare la sua attenzione per farlo smettere di parlare in modo logorroico.
"Non mi interessa, non perdere tempo a trovare una scusa fattibile per giustificare il fatto che tu sia caduto per sbaglio nella vagina di tua cugina di secondo grado, non ho voglia di ascoltarti mentre mi narri la storia di come il tuo piccolo amichetto è finito nella galleria di una ragazza,è stato un piacere conoscerti, ora vattene" Dico cercando di aprire il cancelletto di casa per farlo uscire ed il ragazzo rimane in silenzio mentre percorro il vialetto nel quale mio padre ha fatto mettere delle piccole mattonelle a forma di sasso.

"No, Rebecca, non lasciarmi, ho sbagliato, non volevo davvero tradirti... i-io ti amo" Mi blocco immediatamente nel sentire quelle due parole, non può averlo fatto davvero, non può averlo detto.
"Mi hai sentito Rebecca?Io ti amo" Ripete ed ecco che come se fosse arrivata dal cielo, l'ultima goccia cade nel mio vaso e facendolo strabordare.
Quelle due odiose parole.

"No Chad, non puoi dire ti amo, non vale, tu non solo mi hai tradita con tua cugina ma mi hai anche mentito per tutto questo tempo e ora mi dici ti amo? Sai dove te lo infilo io il ti amo? Non hai il diritto di dire così e farmi passare per la stronza che ti sta lasciando perché la vittima qui sono io bello mio e non mi ruberai la scena, dunque prenditi il tuo ti amo, quello che ti rimane della tua dignità e anche i tuoi orribili maglioni da figlio di papà ed esci da questo giardino, non tornare più, vai a fanculo, sposati con la cugina in futuro e non osarmi invitarmi, non parlarmi o rivolgermi la parola mai più, fuori dalle palle Chad" Dico urlando e lui come se lo avessi terrorizzato a morte si paralizza guardandomi come un cerbiatto impaurito.

ONE YEAR // CALUM HOODDove le storie prendono vita. Scoprilo ora