Mi sarei lasciata alle spalle tutti i casini.

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E sarebbe stato più facile se non ci fosse stato.
Sarebbe decisamente stato più facile alzarsi dal letto, se non ci fosse stato l'intero corpo di Carter a sovrastare il mio. Che poi, come diavolo c'eravamo finiti in quella posizione?
Uno strano groviglio di arti e la sua faccia appiccicata sul mio collo, inoltre sentivo qualcosa di umidiccio bagnarmi la pelle da qualche ora, ormai... Nonostante sapessi che molto probabilmente: era bava, decisi che forse era meglio non averne la certezza.
Di una cosa ero certa, però: quella era la prima e ultima notte che avrei dormito con Carter.
Improvvisando una strana mossa da contorsionista, riuscii a girarmi; ma -purtroppo- l'unica cosa che ottenni era il viso di Carter spiaccicato contro il mio.
E nonostante non avessi la minima voglia di svegliarlo (era proprio carino quando dormiva), mi sembrava un tantino necessario, in quel momento.
"Carter..." Lo scossi un po', ma il suo viso si avvicinò ancora di più.
"Carter... Ohi...."
"Mhh, no." Mugugnò poco convinto e finì esattamente con le labbra premute sulle mie.
Anche Carter sembrò accorgersene e infatti i suoi occhi si spalancarono in un millisecondo.

Merda merda merda.

Che poi, non era stato niente di speciale quel 'bacio', sempre se possiamo chiamarlo così. Umidiccio e indesiderato, o almeno da parte mia era sembrato.
Fortunatamente non durò molto, subito dopo, Carter sembrò svegliarsi del tutto e, finalmente, togliersi di dosso.
Adesso la situazione era abbastanza imbarazzante, e sapevo per certo che probabilmente Carter avrebbe preferito prendersi a schiaffi da solo che stare accanto a me. Inoltre le sue guance avevano anche preso un bel colorito, segno che si stava vergognando terribilmente, ma la sua espressione non fece altro che farmi spuntare un piccolo sorriso.

-

"Mags, sono quasi le due... Non potremmo pranzare e basta?"
Roteai gli occhi al cielo dopo l'ennesima lamentela di Carter in soli cinque minuti.
Del resto lo stavo trascinando nel piccolo bar del signor Cooper, alle due del pomeriggio, per fare colazione.
"Guarda che è colpa tua. Se fossimo andati a letto presto, non ci saremmo svegliati così tardi e avremmo fatto colazione ad un orario decente!"
Io avevo la strana fissa che appena sveglia, qualsiasi ora fosse, dovevo andare a fare colazione.
"Cristo, Maggie! Poi, guarda come sono conciato... Ho gli stessi vestiti di ieri, non posso andare in giro così!" Fece Carter con uno strano tono melodrammatico, guadagnandosi solo un mio sbuffo di disapprovazione.
"Ma non la finisci mai di lamentarti? Taci un po', che mi hai anche scombussolato la routine. Ma ti prometto che dopo aver fatto 'colazione', puoi andare a casa tua, non ti disturbo più! Contento?"
Mentre pronunciai tutto ciò, stavo passando oltre la soglia della porta del bar e appena il signor Cooper si accorse della mia presenza iniziò a blaterare cose con il suo solito sorriso sul volto.
Era una persona decisamente troppo positiva, mi dava su i nervi nella maggior parte dei casi.
"Tesoro! Come stai?" E così iniziò con le solite domande, ormai era una cosa normale.
Dopo ben due minuti persi a parlare con il signor Cooper, ci fece accomodare ad un tavolino vicino alla finestra.
"Cosa vi posso portare?" Chiese gentilmente.
"Per me quei biscotti deliziosi e una cioccolata calda."
Poi tutta l'attenzione si rivolse su Carter.
"Non è che ha qualcosa di salato?"
Il signor Cooper fece una smorfia di disapprovazione non appena la parola 'salato' uscì dalla bocca di Carter. Quell'uomo adorava i dolci, nel suo bar c'era ogni tipo di torta esistente al mondo, una sproporzionata varietà di biscotti diversi, per non parlare dei cupcakes che erano decisamente troppo buoni.
Quindi, Carter si era appena guadagnato tutto l'odio di quel povero vecchietto... Forse avrei dovuto avvertirlo.
Dopo una lunga discussione tra Carter e il Signor Cooper sull'importanza dei dolci nel mondo, alla fine il ragazzo aveva deciso che si sarebbe limitato ad un bicchiere di tè freddo.
"Avresti potuto dirmelo..." Sbuffò Carter.
"È stato più divertente così."

-

Se n'era appena andato.
Carter mi aveva lasciata sulla soglia di casa mia con la scusa che doveva andarsene per sistemare la situazione con Hayes che probabilmente era furioso.
Avevo uno strano senso di colpa persistente sulla bocca dello stomaco... Alla fine era a causa mia che Hayes era arrabbiato e sarebbe stato meglio se tutto quel casino, l'avessi sistemato io.
Avevo comunque deciso che smettere di pensarci, almeno per un po', sarebbe stata la situazione migliore.
Quindi senza pensarci due volte, andai in camera mia per mettermi qualcosa addosso, che alla fine poco prima ero uscita con le prime cose che avevo trovato a disposizione...
Un vestitino, rigorosamente nero, cadeva morbido lungo il mio corpo, fin sotto i fianchi, un paio di Vans, una treccia, ed ero pronta.
Mi misi a preparare le cose per tornare a New York, l'indomani sarei ripartita, comunque mi serviva solo lo stretto indispensabile, tutto il resto era già a casa di mio padre.
Odiavo fare così spesso tutti quei viaggi, ma non avevo scelta...
Presi il mio zainetto e infilai dentro un paio di libri, delle gomme da masticare e una felpa in caso avessi avuto freddo, il caricabatterie e le cuffiette ce li avrei messi il giorno dopo.
Mi avrebbe fatto decisamente bene andare via da San Francisco per un po'. Mi sarei lasciata alle spalle tutti i casini che mi ero creata in pochi giorni. Mi sarei lasciata alle spalle Hayes, Matt e Carter. Mi sarei lasciata alle spalle mia madre e questa città.
E quando sarei tornata sarei stata meglio. I ragazzi si sarebbero dimenticati di me e ognuno per la propria strada. Non avrei più avuto problemi con Hayes, non avrei più avuto problemi con Matt e soprattutto avrei cancellato qualsiasi cosa stesse nascendo tra me e Carter.
Essendo totalmente persa tra i miei pensieri, non mi ero nemmeno accorta della suoneria del telefono.
Quando lo presi mi accorsi che era un messaggio, ma il numero sconosciuto... Non appena lessi le prime tre parole, però, capii subito di chi si trattava.

"Hey, sono Matthew, dobbiamo parlare.
Ti aspetto tra venti minuti davanti a scuola."

-
Sono viva!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 04, 2016 ⏰

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