Capitolo 1: Dipendente Impotente
Lunedí 27 Agosto.
8:46 a.m.Ci sono trentacinque gradi ad Asparago, una città dominata da palazzoni altissimi.
Se ne sta placida, come un pesce morto a galla nel mare, circondata da un enorme porto.
All'interno del condominio "Vento di mare" ben 40.
È considerato l'edificio abusivo più grande e resistente del pianeta,
Senza finestre e con i muri spessi due metri e mezzo.
Ogni abitazione ha a sua disposizione una sola presa elettrica e non c'è presenza alcuna di un bidet.
Di origine francese, Si intende.Gaspare questo lo sa bene.
Vive nel seminterrato, dove la temperatura è insopportabile per ogni essere umano. Ma per lui no.
Lui ci sguazza nel caldo e nell'umidità. Come una foca all'artico.L'appartamento,
come gli altri nel condominio, è composto da un'unica stanza ben impacchettata da spessissime pareti scrostate.
Il tutto è arricchito da una moltitudine indescrivibile di oggetti luridi, illuminati da una lucina a muro rossa fioca.8:50 a.m.
Suona la sveglia.
L'ululato dei tarzan boys è sovrano di quello che un secondo prima era il silenzio.
Vengono messi a tacere dalla mano grassa e sudata di Gaspare, che esce dal lenzuolo lenta e pesante.Cinque minuti dopo è in piedi, intento a spalmarsi cera sui capelli rosso carota.
Dopo averli tirati indietro per bene, apre il frigo e beve del latte semicongelato.9:00 a.m.
-Puntuale oggi signor Carlo!
Bene!
Benissimo!
Sta facendo miglioramenti!-Sono Gaspare.
-Giusto.
Gaspare.
Quello nuovo.
Dunque... È riuscito ad alzare le sue chiappone dal letto in orario.
Complimenti.-Ho fatto del mio meglio...
e sempre lo farò!-Fantastico, non mi interessa.
Sa che cosa sono io per lei, qui al lavoro?-Il mio capo?
-No. Più di questo. Sono il suo strafottutissimo dio.
E in quanto tale posso permettermi di dire una frase d'effetto.
Sa qual'è signor... Gaspare?-N-no...
-Disoccupato eri...
Prima di finirla fa scorrere la lingua da un lato all'altro della bocca.
Ama dirla ai nuovi arrivati, lo fa sentire potente.-...E disoccupato ritornerai.
-S-senta io sono perfino arrivato in orario e...
-"Senta" un cazzo! Arrivare in orario è il minimo.
Per me lei è come un paziente in stato di coma...
La tengo in vita soltanto perchè questo call center ha bisogno di personale!-Mi metto al lavoro...
-Aspetti.
Accenda l'altoparlante.
Devo dare un messaggio che tutti possano ascoltare.-...
Va bene.-Buongiorno dipendenti.
Vorrei rubare un piccolo frammento del vostro tempo.
Conoscete bene la divisa standard di questa azienda.
Quella che descrivo sempre alla fine di un colloquio.
Mando anche una mail il giorno prima che un nuovo impiegato cominci il suo "calvario".
Camicia bianca, pantaloni neri e, se volete essere esageratamente controcorrente, avete la possibilità di indossare una cravatta esclusivamente nera.
Cosa che molti considerano elegante, ma che io trovo idiota.
Ma purtroppo sono costretto a chiamarla per convenzione "eccentrica".
Fatto sta che uno di voi, oltretutto appena assunto.
Ha osato vestirsi nel seguente modo:
Pantaloncini corti, color'...
dico marroncini ma vorrei dire color' STRONZO, sandali e una...
T-shirt.
Ossia una Maglietta.
Attenti mi raccomando.
Posso capire se avesse messo una camicia grigia, anzi esageriamo, azzurra.
Invece no.
Ha messo una maglietta verde.
E non in tinta unita, assolutamente no.
Ma con una fantasia formata da tanti schifosissimi pellicani.
E non è finita qui...
Oh no.
Assolutamente no.
Ha voluto essere elegante.
Così ha indossato un papillon nero.
Almeno il colore è corretto.
Anche se non riesco a comprendere...
COME SI POSSA CONFONDERE UNA CRAVATTA CON UN PAPILLON!Per dire l'ultima frase ha urlato.
Gli si sono gonfiate le vene del collo.
Sembravano tanti serpenti furiosi.-Adesso tornate pure al lavoro.
Oggi avete avuto un esempio di
Come non presentarsi qui.Gaspare percorre la strada dall'altoparlante alla sua postazione, nuova fiammante,
a testa bassa.
Cerca di non mostrare la maglietta e si nasconde da qualsiasi tipologia di sguardo che non sia il suo.
Non prova vergogna, ma non ha voglia di parlare o dare spiegazioni a qualcuno.Eccolo al lavoro, con cuffia e microfono ben saldi in testa.
Chiama la prima persona:
-Salve. Lei è il signor Tonni?
-Si.
-Chiamo per WWE.
-WWE? No grazie. Non amo la violenza io.
-Deve aver freinteso... WWE non sta per "World Wrestling Entertainment", ma per "World Web Enterprise".
-Odio Star Trek.
Gaspare rimane basito dall'imbecillità di quel tizio.
Guarda un secondo il vuoto e ricomincia.
Gli risponde un bambino.
Perfetto,
Sa cosa fare.-Ciao. Sono Gaspare.
Il bambino non sente nessun' nome che gli possa ricordare un'azienda. Quindi si sente al sicuro e non riattacca.
-Mi scusi signore, non la conosco... Le passo la mia mamma.
-Salve signora sono Gaspare.
La donna riattacca.
Deve aver riconosciuto la pessima qualità del microfono, tipico dei call center.Ha voglia di divertirsi con il prossimo tizio.
Sa che tattica utilizzare.-Salve.
-Lei chi è scusi?
-Io?
Questo non è importante!
Però posso proporle un'offerta incredibile...
Mi segue?-Venga al dunque.
-Non mi piace quel suo tono schietto e sprezzante!
Troverò un modo per screditarla e buttarla fuori da questa città!
E sa perchè?
Perchè sono ai piani alti qui in comune!-Mi sta prendendo in giro?
-Assolutamente no.
-Allora mi dica il suo nome.
-Gasp'...ehm... Leonardo Rossi.
-Leonardo rossi?
Non c'è nessun Leonardo Rossi in comune.
Un mio parente ci lavora lì, razza di idiota!
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Gaspare: Eroe Pomeridiano
General FictionGaspare è destinato a fare grandi cose. Lo si può vedere dalla sua malavoglia, pigrizia e potente determinazione, Pari a quella di un'orata ben cotta nel suo piatto luccicante. Verrà scaraventato da un evento assurdo all'altro e non potrà fare nulla...